Ingresso a Gerusalemme: differenze tra le versioni

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Evidentemente i mantelli vennero stesi in un luogo preciso, non lungo tutto il cammino. Betania, da cui proviene Gesù e dove si ritirerà la sera stessa, era subito fuori Gerusalemme (15 stadi = 2,7 km) a est del [[Monte degli Ulivi]]. L'incoronazione, quindi potrebbe aver avuto luogo sul Monte stesso, non appena giunti in vista della città di Gerusalemme. Il Monte era considerato un luogo di preghiera (Ez 11,23; 2 Sam 15,32) in cui [[IHWH]] si sarebbe rivelato nel giorno del giudizio (Zc 14,4). Pochi anni dopo la morte di Gesù un sedicente messia proveniente dall'Egitto pretese di di farsi riconoscere tale proprio sul Monte degli Ulivi.<ref>Giuseppe Flavio, ''[[Antichità Giudaiche]]'' 20, 169; ''La Guerra Giudaica'' 2,262).</ref> Secondo Joachim Gnilka, quindi, "potremmo supporre che ai contemporanei era nota l'attesa che il Messia, venendo dal deserto, si sarebbe rivelato sul Monte degli Ulivi".<ref>{{Cita|Gnilka, 2007|p. 593}}</ref> Con questo episodio la settimana della Passione viene aperta nel segno della regalità messianica di Gesù. Lo stesso tema la chiude tramite il [[Titulus crucis]] (Mc 15,26; Mt 27,37; Lc 23,38; Gv 19,19-22).
 
I testi evangelici descrivono poi il formarsi di un corteo diretto al tempio e caratterizzato ora religiosamente tramite la citazione del salmo 118. Nei giorni di festa e soprattutto in occasione della cena pasquale gli ebrei recitavano lo ''Hallel'' costituito dai sei salmi 113-118.<ref>Tiziano Lorenzin, ''I salmi'', Paoline, 2001, p.447.</ref> I versi citati dai vangeli sono posti al termine e al culmine di tutto lo ''Hallel''. I rami di palma erano un simbolo festoso della [[festa delle capanne]], una delle tre grandi feste di pellegrinaggio del giudaismo. Secondo il salmo 118, che descrive una liturgia del Tempio di Gerusalemme, il corteo osannante con rami frondosi diretto al Tempio era un corteo di ringraziamento per la salvezza operata inaspettatamente dal Signore ({{passo biblico2|Sal|118,21-27}}). Il corteo, perciò, non aveva necessariamente un carattere sedizioso, ma potrebbe essere stato solo un ringraziamento per le guarigioni miracolose operate da Gesù in Galilea e infine a Betania dove Lazzaro era stato fatto uscire dal sepolcro.<ref>Nel vangelo di Giovanni questo episodio precede proprio l'ingresso in Gerusalemme. Nei sinottici una funzione analoga è svolta dalla guarigione del cieco di Gerico.</ref> Benché Gesù venga presentato solo come un profeta (Mt 21,11), la città entrò comunque in agitazione (Mt 21,10) o almeno lo fecero alcuni farisei (Lc 19,39; Gv 12,19). Marco, invece, non registra alcuna reazione al corteo, forse a causa dell'ora tarda.<ref>{{passo (biblico2|Mc |11,11).}}</ref>
 
=== Le caratteristiche dell'asino ===