GliIl Ultrastifo nella città di Savona, nascononasce nel 1972, ad opera diquando tre ragazzi allora quindicenni, piu' per spirito di emulazione degli altri gruppi ultras di serietifosi maggioriorganizzati tipodelle Ultrasserie Titosuperiori chefondarono pergli vera''Ultras volontà di organizzarsi strutturalmenteSavona'', dovutoi anchequali dalladue giovaneanni etàdopo, dei fondatori e dai campionaticrebbero di basso livello affrontati dal Savona. Il primo striscione biancoblu infatti aveva le lettere della scritta "Ultras" fattenumero con semplice nastro adesivo, ed i ragazzi di allora seguivano piu che altro l'attivitàinnalzarsi dell'età dei numerosifondatori, clubsorganizzando sortitrasferte comecon funghitanto alladi metàtreni deglispeciali anniinsieme Sessantaad dopoaltri iclub successidella checittà. portarono il Savona in serie B.
Già nel 1974 gli Ultras crebbero di numero con l'innalzarsi dell'età dei fondatori, molti giovani e meno giovani si avvicinarono al gruppo e vennero fatte parecchie trasferte; inoltre furono organizzati insieme ad altri clubs treni speciali. Le trasferte erano festose con tamburi, bandiere e striscioni........lunghissimi cortei pacifici senza alcuna scorta della polizia. Nella trasferta di Chiavari alla partenza del treno speciale biancoblu alcuni teppisti lanciarono pietre contro i tifosi in partenza, in seguito gli stessi delinquenti, riconosciuti dai savonesi, si ripresentarono in un vicolo dopo la partita di Sestri Levante minacciando con coltelli un gruppetto di giovani Ultras rimasto isolato, e riuscirono a sottrarrre loro un tamburo e uno striscione che stava dentro di esso, dopodiche' si diedero alla fuga con il bottino, anche se probabilmente non appartenevano a nessun gruppo di tifosi. Questa esperienza tempro' gli Ultras che iniziarono a non porgere piu' l'altra guancia.
Nella traferta di Massa fu battaglia a colpi di cubetti di marmo, l'auto di un massese che cercava di investire un tifoso biancoblu urto' contro un marciapiede spegnendosi e fu quindi circondata e demolita con un pesante cartello stradale. Gli anni che seguirono furono uno stillicidio di scontri con le tifoserie piu' odiate tipo Sanremo, Alessandria, Albenga, e questo quasi sempre in trasferta dove i savonesi accorrevano in massa. Non vi erano ancora in quelle città gruppi ultras e gli scontri avvenivano con tutto il resto del pubblico, o con bande giovanili del posto. Una trasferta a Sanremo fu ricordata per anni come una battaglia nella quale i matuziani si presentarono armati di catene, pietre e bastoni, tutti con i volti coperti da fazzoletti e passamontagna in stile guerriglia urbana; dall'altra parte i savonesi non ancora abituati a quel genere di scontri armati solo di tamburi e bandiere: l'esito fu scontato, ma tutto questo servi' da lezione, anche se rimase nello stile degli Ultras savonesi non usare armi improprie bensi' le mani e i piedi.