Cavasagra: differenze tra le versioni

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Il padrone era Antonio Frova, ex [[guardaboschi]] bergamasco, il quale aveva acquistato pochi anni prima, nel 1903, la tenuta e la villa della contessa Persico. Già il cambio di proprietario aveva suscitato molte preoccupazioni negli affittuari, che dal nuovo padrone "non possono ripromettersi se non un forte aumento sui fitti", come si legge in un documento della locale [[fabbriceria]]. L'aumento arriva puntuale negli anni seguenti, dopo che Frova ha introdotto alcune migliorie, bonifiche di terreni, una diversa rotazione delle colture ed ha riempito le stalle di bestiame. Non è più la tradizionale gestione paternalistica dei vecchi nobili; di essa forse rimane soltanto la pretesa di "ubbidienza assoluta" e di onoranze ed obbligazioni (carriaggi, lavori a 60-80 centesimi al giorno), sempre meno tollerate dai contadini. Solo il padrone, poi, può provvedere all'acquisto di [[concimi chimici]] ed all'assicurazione del frumento contro i danni della grandine, naturalmente a spese degli affittuari. Delle loro condizioni economiche si preoccupa fino ad un certo punto, si limita a raccomandare "la massima pulizia nelle case, nei cortili e nelle stalle"; ma se in caso di rimostranze fa rispondere dal suo legale: "Emigrate in America!"
 
I cambiamenti introdotti, che nei primi anni portano più che altro nuovi oneri per i contadini, il diverso tipo di rapporti con il padrone, di cui pure si riconosce la competenza, suscitano malumori e proteste. Spuntano scritte sui muri e volano sassate contro la villa, [[vitis|viti]] e [[Morus (botanica)|gelsi]] vengono tagliati di notte.
 
Poco dopo l'ultimo aumento dei fitti, nel San Martino del 1907, scatta l'assalto alla villa. C'è subito un forte dispiegamento di forza pubblica. "Entro poche ore Cavasagra era in una sorta di stato d'assedio: pompieri per spegnere l'incendio, cinquanta carabinieri, uno squadrone del 4* Genova Cavalleria e 300 soldati".<ref>Grande guerra e ribellione contadina, Paolo Gaspari, Istituto editoriale Veneto Friulano, 1996</ref>
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=== Comando della Ottava e Decima Armata ===
 
Nel corso della [[Prima guerra mondiale]], la villa fu sede di comando della Ottava Armata italiana, guidata da [[Enrico Caviglia]]. Fu subito dopo il suo arrivo nella [[Villa Corner della Regina|Villa Corner]], il 23 giugno 1918, che il generale prese per la prima volta possesso del comando d'armata.&nbsp;{{CitazioneSenza necessariafonte|La permanenza a Cavasagra rappresentò quindi un passaggio importante nella carriera di Caviglia.}}
 
A ricordo dell'episodio storico rimangono da un lato i cannoni che tuttora adornano il viale d'ingresso di villa Corner, dall'altro la denominazione della piazza principale del paese, che porta proprio il nome del generale [[Enrico Caviglia]].