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Fu ammesso all'Accademia nel 1880 che terminò due anni più tardi con il grado di [[sottotenente]] di fanteria. Ancora nel 1882 fu assegnato al [[47º Reggimento addestramento volontari "Ferrara"|47º Reggimento fanteria]]. Nel 1884 fu promosso [[tenente]] e assegnato al [[5º Reggimento alpini]] per passare poi nel 1892 come [[capitano]] al Battaglione Alpini Val Susa allora alle dipendenze del [[4º Reggimento alpini]].<ref>{{Cita|Campostrini 2014|p. 14}}</ref>
 
Si sposò nel 1895. Dal matrimonio nacquero tre figli. Nel 1902, dopo un incarico come ufficiale di stato maggiore, ritornò in fanteria presso il [[73º Reggimento fanteria "Lombardia"|73º Reggimento]] per passare poi ad altri reggimenti di fanteria. Nella primavera del 1915 superò l'esame per diventare colonnello e il 1º aprile assunse il comando del 81º Reggimento fanteria.<ref>{{Cita|Campostrini 2014|p. 14-19}}</ref>
 
Dopo l'entrata in guerra il reggimento alle dipendenze della 4ª Armata del generale [[Luigi Nava]] si spostò in [[Val Cordevole|Alta Val Cordevole]] e partecipò alle azioni offensive dell'estate/autunno 1915 nella zona del [[Col di Lana]] e [[Sass de Stria|Sasso di Stria]]. In quel periodo Papa non risparmiò critiche in confronto alle strategie applicate di attaccare le linee avversarie senza una dettagliata ricognizione e senza speranza di successo, soffrendo al contempo perdite consistenti. Proprio sul Col di Lana fu testimone di questi attacchi condotti sotto il comando di [[Peppino Garibaldi]]. Già in questa prima fase della guerra vide l'importanza del legame tra comandanti e truppa e si occupò costantemente a ridurre i disagi dei soldati chiedendo ad esempio ai comandi superiori una adeguata fornitura di vestiario invernale e fasi di riposo nelle retrovie.ref>{{Cita|Campostrini 2014|p. 23-37}}</ref>