Apollo 8: differenze tra le versioni

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L<nowiki>'</nowiki>'''Apollo 8''' fu la seconda missione con equipaggio del programma spaziale [[Stati Uniti d'America|statunitense]] [[programma Apollo|Apollo]]. La navicella venne lanciata il 21 dicembre 1968 e divenne la prima con a bordo degli uomini a lasciare l'[[Orbita terrestre bassa|orbita della Terra]], a raggiungere la [[Luna]], ad [[orbita selenocentrica|orbitare intorno ad essa]] e tornare in sicurezza sulla [[Terra]]. I tre [[Astronauta|astronauti]] membri dell'equipaggio - il comandante [[Frank Borman]], il pilota del [[Apollo Command/Service Module|modulo di comando]] [[Jim Lovell|James Lovell]] e il pilota del [[Modulo Lunare Apollo|modulo lunare]] [[William Anders]] - divennero pertanto i primi esseri umani ad uscire dalla [[Campo gravitazionale terrestre|gravità terrestre]], a poter osservare la Terra nella sua interezza, ad entrare nel [[campo gravitazionale]] di corpo celeste diverso dalla Terra (la Luna), a vedere con i propri occhi il [[Faccia nascosta della Luna|lato nascosto della Luna]], ad essere testimoni di un'alba terrestre e a rientrare nel campo gravitazionale terrestre. Per il lancio, la missione utilizzò il razzo [[Saturn V]], al suo terzo volo, il primo con equipaggio. Fu il primo lancio con equipaggio effettuato dal [[John F. Kennedy Space Center|Kennedy Space Center]], [[Florida]], situato nei pressi della [[Cape Canaveral Air Force Station]].
 
Originariamente prevista per l'inizio del 1969 come una missione in [[orbita terrestre media]] per testare il modulo lunare e il modulo di comando, il profilo venne modificato nell'agosto del 1968 verso l'obbiettivo più ambizioso anche perché il modulo lunare non era ancora pronto per il primo volo. Ciò determinò un'accorciamento di due o tre mesi rispetto a quanto inizialmente previsto della durata di addestramento e preparazione dell'equipaggio.
 
L'Apollo 8 impiegò tre giorni per raggiungere la Luna. Orbitò intorno ad essa dieci volte nel corso di 20 ore, durante le quali l'equipaggio effettuò una trasmissione televisiva in occasione della vigilia di Natale durante la quale lessero i primi 10 versetti del libro della [[Genesi]]. All'epoca, la trasmissione risultò il programma televisivo più osservato della storia. Il successo della missione Apollo 8 aprì la strada ad all'[[Apollo 11]] che portò a termine l'obiettivo del [[Presidente degli Stati Uniti d'America|presidente americano]] [[John Fitzgerald Kennedy|John F. Kennedy]] di portare un uomo sulla [[Superficie della Luna|superficie lunare]] prima della fine degli [[Anni 1960|anni sessanta]]. Gli astronauti dell'Apollo 8 fecero il loro ritorno sulla Terra il 27 dicembre 1968, quando la loro navicella spaziale [[ammaraggio|ammarò]] nel nord dell'[[Oceano Pacifico]].
 
== Contesto ==
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Per le missioni Apollo era prevista un'orbita di lavoro circolare, con una quota nominale di 110&nbsp;km dalla superficie lunare. Quando la navicella fu cattaruta dalla Luna raggiunse un'orbita iniziale di forma ellittica, con [[perilunio]] di 111.1&nbsp;km e [[apolunio]] di 312,1&nbsp;km, inclinata di 12° rispetto all'equatore lunare. Questa, successivamente, fu circolarizzata con perilunio e apolunio rispettivamente di 110,6 e 112,4&nbsp;km e con un periodo orbitale di 128,7 minuti. L'effetto delle [[Concentrazione di massa|concentrazioni di massa]], o ''mascon'', lunari sull'orbita della navicella si rivelò maggiore di quanto inizialmente previsto, tanto che al termine delle dieci orbite percorse in venti ore, il perilunio e l'apolunio arrivarono ad essere di 108,5 e 117,8&nbsp;km, rispettivamente.<ref name="orloff1" />
 
La distanza massima che l'Apollo 8 raggiunse dalla Terra fu di 377.349 chilomentri.<ref name="orloff1" />
 
=== Lancio e traiettoria lunare ===
[[File:Apollo 8 Liftoff.jpg|thumb|upright|L'Apollo 8 poco dopo il lancio.]]
 
L'Apollo 8 venne lanciato il 21 dicembre 1968 alle 7:51:00 [[Eastern Standard Time|EST]], dalla nuova [[rampa di lancio]] numero 39A del [[John F. Kennedy Space Center]], utilizzando un razzo Saturn V a tre stadi per raggiungere l'orbita terrestre. Il massimo della spinta fu raggiunto poco prima dell'esaurimento del secondo stadio, quando l'equipaggio sperimentò un'accelerazione pari a 4 [[accelerazione di gravità|g]].<ref name="orloff1" /> Il primo stadio, S-IC, cadde nell'[[Oceano Atlantico]] alle coordinate 30°12′N 74°7′W e il secondo stadio, S-II, alle coordinate 31°50′N 37°17′W.<ref name="orloff1" /> Il terzo stadio, S-IVB, fu utilizzato per sia per l'immissione della navetta nella prima orbita di parcheggio, sia per eseguire la manovra TLI che la inserì sull'orbita di trasferimento verso la Luna.
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Durante il viaggio il principale compito dell'astronauta Jim Lovell come Pilota del Modulo di Comando era occuparsi della navigazione. Nonostante che il Controllo Missione eseguisse costantemente tutti i calcoli inerenti alla traiettoria, era necessario che un membro dell'equipaggio facesse da navigatore in modo che, se fossero state perse le comunicazioni, gli astronauti sarebbero comunque riusciti a tornare verso la Terra. Il lavoro di Lovell veniva eseguito orientandosi attraverso le stelle ed utilizzando un [[sestante]] installato nella navetta spaziale, misurando l'angolo tra i corpi celesti e l'orizzonte della Terra (o della Luna). Ciò si dimostrò un'operazione alquanto impegnativa poiché vi era una vasta quantità di detriti attorno al veicolo spaziale, formatisi dalla separazione dello stato S-IVB del Saturn V, che rendevano difficile distinguere le stelle.
 
Sette ore dopo l'inizio della missione. L'Apollo 8 si trovava circa un'ora e 40 minuti in ritardo rispetto al piano di volo per via dei problemi relativi alla separazione dall'S-IVB e per le difficoltà di Lovell nell'osservare le stelle. In questo momento l'equipaggio mise la navetta nell'assetto ''Passive Thermal Control'' (PTC), chiamato anche "''barbecue roll''", in cui il veicolo veniva fatto ruotare intorno al suo asse maggiore una volta all'ora circa affinché il colore irradiato dal sole si distribuisse uniformemente sulla sua superficie. Se parte della navetta esposta alla luce solare diretta poteva riscaldarsi oltre i 200&nbsp;°C, mentre quella in ombra arrivare a -100&nbsp;°C Queste temperature estreme avrebbero potuto causare danni allo [[scudo termico]] e alle linee di rifornimento del propellente. Poiché era impossibile ottenere un movimento rotatorio perfetto, ogni mezz'ora l'equipaggio doveva apportare dei piccoli aggiustamenti.<ref name="journal day 1 Maroon">{{Cita web|url=https://history.nasa.gov/ap08fj/04day1_maroon.htm |titolo=Day 1: Maroon Team |cognome1=Woods |nome1=W. David |cognome2=O'Brien |nome2=Frank |opera=Apollo 8 Flight Journal |editore=NASA |data=22 aprile 2006 |accesso=4 febbraio 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080107002315/https://history.nasa.gov/ap08fj/04day1_maroon.htm |dataarchivio=7 gennaio 2008 |urlmorto=sì}}</ref>
 
[[File:As08-16-2593.jpg|thumb|La prima immagine della Terra nel suo intero presa da un essere umano, probabilmente da [[William Anders]];<ref name="Apollo8FlightJournalDay1">{{Cita web|url=https://history.nasa.gov/ap08fj/03day1_green_sep.htm |titolo=Day 1: The Green Team and Separation |cognome1=Woods |nome1=W. David |cognome2=O'Brien |nome2=Frank |anno=2006 |opera=Apollo 8 Flight Journal |editore=NASA |accesso=29 ottobre 2008 |urlmorto=yes |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080923012425/http://history.nasa.gov/ap08fj/03day1_green_sep.htm |dataarchivio=23 settembre 2008}} TIMETAG 003:42:55.</ref> Il sud è in alto e il sud America è in centro.]]
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Circa un'ora dopo l'inizio del tentativo di addormentarsi, Borman venne autorizzato dal Controllo Missione ad assumere una [[compressa]] di [[Secobarbital]] per favorire il sonno, tuttavia con scarsi effetti. Alla fine Borman riuscì comunque ad addormentarsi per poi risvegliarsi sentendosi malato. Vomitò due volte e accusò diarrea, lasciando l'interno della navicella piena d piccoli pezzi di vomito e feci che l'equipaggiò cercò di pulire il meglio possibile. Inizialmente Borman non volle che tutti sapessero dei suoi problemi di salute, ma Lovell ed Anders ritenevano che il Controllo Missione andasse informato. L'equipaggio allora decise di usare il ''Data Storage Equipment'' (DSE) per trasmettere voce e telemetria ad alta velocità a Terra. Dopo aver registrato la descrizione della malattia di Borman chiesero al Controllo Missione di controllare la registrazione affermando che avrebbero "voluto una valutazione dei commenti vocali".<ref name="journal day 2 green">{{Cita web|url=https://history.nasa.gov/ap08fj/06day2_green.htm |titolo=Day 2: Green Team |cognome1=Woods |nome1=W. David |cognome2=O'Brien |nome2=Frank |data=22 aprile 2006 |opera=Apollo 8 Flight Journal |editore=NASA |accesso=30 gennaio 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080311114001/https://history.nasa.gov/ap08fj/06day2_green.htm |dataarchivio=11 marzo 2008 |urlmorto=sì}}</ref>
 
L'equipaggio dell'Apollo 8 e il personale medico del Controllo Missione tennero una riunione con quest'ultimi che utilizzarono la sala di controllo vuota al secondo piano (vi erano, a Houston, due sale di controllo identiche, una al secondo e una al terzo piano; solo una veniva utilizzata durante una missione). I partecipanti alla conferenza conclusero che non vi erano grasse preoccupazioni riguardo alla malattia di Borman era probabilmente solo un'[[influenza]] di 24 ore, come pensava Borman stesso, o una reazione alla pillola assunta per dormire.<ref>{{Cita|M. Collins|p. 306|Collins}}, 2001.</ref></ref> Ora i ricercatori ritengono che egli avesse sofferto di [[sindrome da adattamento spaziale]], una condizione che colpisce circa un terzo degli astronauti durante il loro primo giorno nello spazio fintantoché il loro [[Vestibolo (anatomia)|sistema vestibolare]] non si adatta allo [[assenza di peso]].<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Quine |nome=Tony |data=aprile 2007|titolo=Addicted to space: An appreciation of Anousheh Ansari, Part II |rivista= Spaceflight|volume=49 |numero=4 |p=144|issn=0038-6340 |editore=British Interplanetary Society}}</ref> Questa sindrome non si era mai verificata durante le missioni dei programmi precedenti ([[Programma Mercury]] e [[Programma Gemini]]) poiché le navette utilizzate erano dotate di uno spazio interno molto ridotto che non permetteva agli astronauti di fluttuare all'interno. L'incremento dello spazio nel Modulo di Comando Apollo permetteva agli astronauti di avere una grande libertà di movimenti, contribuendo all'instaurarsi dei [[sintomo|sintomi]] sperimentati da Borman e, più tardi, da [[Russell Schweickart]] in occasione di dell'[[Apollo 9]].<ref>{{Cita web|url=http://lsda.jsc.nasa.gov/scripts/experiment/exper.aspx?exp_index=747 |titolo=The Effects of Long-Duration Space Flight on Eye, Head, and Trunk Coordination During Locomotion |cognome1=Kozlovskaya |nome1=Inessa B |cognome2=Bloomberg |nome2=Jacob J. |cognome3=Layne |nome3=Charles S. |anno=2004 |opera=Life Sciences Data Archive |editore=Lyndon B. Johnson Space Center |cid=LSDA Exp ID: 9307191 |accesso=28 giugno 2013 }}</ref>
 
[[File:Ap8-S68-56531.jpg|thumb|left|Fotogramma di un filmato registrato dall'equipaggio mentre erano in orbita introno alla Luna; Frank Borman è la centro]]
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Per gran parte del viaggio, l'equipaggio non fu in grado di vedere la Luna. Due fattori rendevano impossibile la sua vista dalla navetta: tre dei cinque finestrini apparivano appannati e per via della rotazione richiesta dal PTC. secondo quanto previsto, avrebbero visto la Luna solamente una volta giunti nella sua faccia nascosta.<ref name="zimmerman1" />
 
L'Apollo 8 fece la sua seconda trasmissione televisiva a 55 ore dall'inizio della missione. Questa volta, l'equipaggio fissò dei filtri alla telecamera in modo da riuscire a catturare immagini della Terra attraverso il teleobiettivo. Sebbene fosse comunque difficile da mirare, riuscirono a trasmettere le prime immagini televisive della Terra. Gli astronauti trascorsero la trasmissione descrivendo la Terra, ciò che era visibile e i colori che erano in grado di vedere. La trasmissione durò 23 minuti.<ref name="chariots11-6" />
 
=== Sfera d'influenza lunare ===
 
Dopo 55 ore e 40 minuti, arrivati a {{M|326400|k|m}} dalla Terra e {{M|62600|k|m}} dalla Luna attraversarono l'ipotetico confine gravitazionale dove l'influenza gravitazione della Terra è minore di quella della Luna, dove confinano le [[sfera di Hill|sfere di Hill]] dei due corpi celesti, così che i membri dell'equipaggio dell'Apollo 8 divennero i primi umani ad entrare nella sfera d'influenza gravitazionale di un altro corpo celeste.<ref name="orloff1" /> In altre parole, l'effetto della forza gravitazionale della Luna su sull'Apollo 8 divenne più forte di quello della Terra. All'epoca in cui accadde, l'Apollo 8 si trovava a 62.377&nbsp;km dalla superficie lunare e possedeva una velocità di 1.220 m/s rispetto ad essa.<ref name="orloff1" /> Da quel momento la navicella, che aveva continuato a rallentare a causa della gravità terrestre, iniziò ad accelerare grazie all'influenza gravitazionale lunare.<ref name="cronaca" /> Iniziarono quindi i controlli per l'inserimento in orbita lunare (LOI, ''Lunar Orbit Insertion''); sebbene i motori non avessero dato problemi fino a quel momento, il controllo missione voleva essere assolutamente certo prima di abbandonare una traiettoria considerata sicura, che in caso di guasto li avrebbe condotti quasi solo per [[inerzia]] a Terra dopo mezza orbita attorno alla Luna. Curiosamente, l'[[controllo di assetto|assetto]] dell'astronave, predisposta per la manovra, non permetteva la visione della Luna agli astronauti. Inoltre durante la manovra, l'equipaggio e il controllo da Terra non sarebbero stati in grado di comunicare fin quando la navicella non sarebbe sorta di nuovo dietro la Luna.<ref name="cronaca" />
 
L'ultimo evento principale prima del LOI fu una seconda correzione a metà percorso. Si trattò di una accensione [[Moto retrogrado|retrograda]] (contro la direzione di marcia) al fine di rallentare la navicella.<ref name="orloff1" /> Così, esattamente 61 ore dopo il lancio, a circa 38.900&nbsp;km dalla Luna, l'equipaggio accese i motori RCS per 11 secondi. In questo momento si trovavano a 115,4&nbsp;km dalla superficie lunare.<ref name="zimmerman1" /><ref name="orloff1" />
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Lovell continuò a descrivere il terreno su cui stavano transitando. Uno dei compiti principali dell'equipaggio era la ricognizione; vennero infatti scattate numerose immagini [[fotografia|fotografiche]] ad alta [[risoluzione (grafica)|risoluzione]] della superficie lunare ed in particolare di possibili punti d'[[allunaggio]]. La traiettoria di volo fu scelta tale da sorvolare anche il [[Mare della Tranquillità]], già precedentemente scelto per essere punto dell'allunaggio dell'[[Apollo 11]]. La data e l'ora di lancio dell'Apollo 8 venne scelto affinché si presentassero le migliori condizioni di illuminazione per l'esame del sito. Una cinepresa era stata installata in una delle finestre del veicolo spaziale per registrare un fotogramma ogni secondo della superficie lunare sottostante. Bill Anders trascorse gran parte delle successive 20 ore a scattare quante più fotografie possibili di obiettivi di interesse. Alla fine della missione l'equipaggio aveva scattato 700 fotografie della Luna e 150 della Terra.<ref name="zimmerman1" />
 
[[File:The_Lunar_Farside_-_GPN-2000-001127.jpg|thumb|left|La [[faccia nascosta della Luna]] in una fotografia scattata da dall'Apollo 8.]]
Mentre riapparivano per il loro secondo passaggio davanti alla Luna, l'equipaggio preparò l'equipaggiamento per trasmettere una vista della superficie lunare. Anders descrisse i crateri che stavano passando sotto di lui. Alla fine di questa seconda orbita, eseguirono l'accensione LOI-2 di 11 secondi dell'SPS per circolarizzare l'orbita a 112.7&nbsp;km per 114.7&nbsp;km.<ref name="nssdc orbit" /><ref name="journal day 4-123" />
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Una volta che l'equipaggio capì perché il computer aveva cambiato l'assetto del modulo, ci si rese conto che sarebbe stato necessario reinserire i dati relativi alla posizione reale. A Lovell occorsero dieci minuti per calcolare i numeri corretti, usando il propulsore per allinearsi alle stelle [[Rigel]] e [[Sirio]], e altri 15 minuti per inserire i dati corretti nel calcolatore.<ref name="lostmoon">{{Cita|J. Lovell e J. Kluger||Lovell_1994}}, 1994.</ref>
 
Sedici mesi dopo, Lovell dovrà eseguire nuovamente un simile riallineamento manuale, in condizioni più critiche, durante la missione [[Apollo 13]], dopo che l'IMU del modulo di comando era stato disattivato per risparmiare energia. Nel suo libro del 1994, ''Lost Moon: The Perilous Voyage of Apollo 13'', Lovell ha scrisse "Il mio allenamento [su sull'Apollo 8] è stato utile!" In quel libro ha liquidato l'incidente come un "esperimento pianificato", richiesto dal personale di terra.<ref name="lostmoon" /> Nelle interviste successive Lovell ha riconosciuto che l'evento fu un incidente, causato da un suo errore.<ref name="Benke" /><ref name="zimmerman1" />
 
=== Viaggio di ritorno e ammaraggio ===