Apollo 8: differenze tra le versioni
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[[File:Ap8-KSC-68PC-147.jpg|thumb|left|Il Saturn V dell'Apollo 8 in viaggio verso il [[Complesso di lancio 39|complesso di lancio 39A]].]]
Il razzo [[Saturn V]] utilizzato per la missione Apollo 8 era quello designato come {{tutto attaccato|SA-503,}} o il terzo (03) modello di razzo Saturn V (5) utilizzato per il programma Saturn-Apollo (SA). Quando, il 20 dicembre 1967, il razzo venne posto in verticale nel [[Vehicle Assembly Building]], si riteneva che sarebbe stato utilizzato per per un volo di prova e che avrebbe immesso in orbita terrestre un ''[[boilerplate]]'' (un simulacro non funzionnte e privo di equipaggio) del Modulo di Comando e Servizio. Nel corso della missione Apollo 6, nell'aprile del 1968, erano stati rilevati diversi importanti problemi, comprese delle gravi [[Effetto pogo|oscillazioni pogo]] durante il funzionamento del primo stadio, lo spegnimento di un motore del secondo stadio e la mancata riaccensione del terzo stadio una volta in orbita. Senza la certezza che questi problemi fossero stati risolti, gli amministratori della NASA non potevano arrischiarsi in una missione con uomini a bordo. Inoltre, sarebbero stati necessari ulteriori voli di prova che attestassero il corretto funzionamento del Saturn V.<ref name="stages1">{{Cita|R. E. Bilstein|pp. 360–370|Bilstein}}, 1996.</ref><ref name="chariots10-5">{{Cita libro |lingua=en |cognome1=Brooks |nome1=Courtney G. |cognome2=Grimwood |nome2=James M. |cognome3=Swenson |nome3=Loyd S., Jr. |altri=Foreword by Samuel C. Phillips |titolo=Chariots for Apollo: A History of Manned Lunar Spacecraft |url=http://www.hq.nasa.gov/office/pao/History/SP-4205/cover.html |accesso=1º febbraio 2008 |serie=NASA History Series |anno=1979 |editore=Scientific and Technical Information Branch, NASA |città=Washington, D.C. |isbn=978-0-486-46756-6 |oclc=4664449 |cid=NASA SP-4205 |capitolo=''Apollo 6:'' Saturn V's Shaky Dress Rehearsal |urlcapitolo=http://www.hq.nasa.gov/office/pao/History/SP-4205/ch10-5.html}}</ref>
La risoluzione del problemi del razzo spettava agli ingegneri del [[Marshall Space Flight Center]] (MSFC). Questi, per prima cosa si occuparono delle oscillazioni pogo le quali, pur non ostacolando il funzionamento dei motori, avrebbero sottoposto l'equipaggio ad un'[[accelerazione]] eccessiva. Un gruppo costituito dalle ditte appaltatrici, dai rappresentanti della NASA e dai ricercatori del MSFC conclusero che la frequenza delle oscillazioni pogo era prossima a quella di vibrazione di tutto il complesso e che quindi veniva ad instaurarsi un fenomeno di [[Risonanza (fisica)|risonanza]]. Per far fronte ad esse venne, quindi, l'ossigeno liquido venne mesciato con [[elio]] gassoso nei condotti di alimentazione del motore, allo scopo di smorzare tali vibrazioni.<ref name="stages1" />
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Di uguale importanza vennero considerati i malfunzionamenti che avevano interessato i motori del secondo e terzo stadio. L'interruzione del funzionamento del motore tre era stato determinato dalla rottura di una condotta dell'[[idrogeno]] liquido del motore due. Nel funzionamento a terra, durante i test in laboratorio, attorno alla condotta si formava del ghiaccio che probabilmente - si dissero gli ingegneri - contribuiva alla restistenza del materiale. Durante il volo, quando si raggiunse il vuoto dello spazio, ciò non si verificò, né avrebbe potuto, e la parete del tubo cedette. La perdita di pressione che si verificò nella condotta avrebbe portato allo spegnimento del motore due. Questo, tuttavia, fu anticipato da quello del motore tre. Infatti, auando il sistema automatico di spegnimento aveva tentato di chiudere la valvola dell'idrogeno liquido e di spegnere così il motore due, accidentalmente venne chiuso il rifornimento di [[ossigeno liquido]] al motore tre per via di un errore di connessione nei cavi.<ref name="stages1" /> Una spiegazione in qualche modo simile valse anche a spiegare la mancata riaccensione del terzo stadio. Anche nel caso dei test a terra del motore del terzo stadio, il ghiaccio giocò un ruolo importante nel migliorare il funzionamento del sistema di accensione. Ancora, nel vuoto dello spazio questo contributo mancò e un componente del sistema di riaccensione, un soffietto, si ruppe in conseguenza delle notevoli vibrazioni cui fu sottoposto. Gli ingegneri apportarono dunque le modifiche necessarie a scongiurare il verificarsi di problemi simili nei lanci successivi.<ref name="stages1" />
Le squadre di tecnici testarono le loro soluzioni nell'agosto del 1968 presso il Marshall Space Flight Center. Uno stadio IC del razzo Saturn fu equipaggiato con dispositivi di assorbimento delle vibrazioni per dimostrare la soluzione proposta per risolvere le oscillazioni pogo, mentre un secondo stadio del Saturn fu testato con linee di carburante modificate per dimostrare la loro resistenza a perdite e rotture in condizioni di vuoto. Una volta che gli amministratori della NASA si convinsero che i problemi erano stati risolti, dettero il loro benestare per una missione con equipaggio che avrebbe utilizzato il razzo {{tutto attaccato|SA-503.}}<ref name="stages1" /><ref name="orloff1">{{Cita libro |lingua=en |cognome=Orloff |nome=Richard W. |titolo=Apollo by the Numbers: A Statistical Reference |url=https://history.nasa.gov/SP-4029/SP-4029.htm |accesso=28 giugno 2013 |serie=NASA History Series |annooriginale=First published 2000 |data=settembre 2004 |opera=NASA History Division, Office of Policy and Plans |editore=NASA |città=Washington, D.C. |isbn=0-16-050631-X |lccn=00061677 |cid=NASA SP-2000-4029 |capitolo=Apollo 8 - The Second Mission: Testing the CSM in Lunar Orbit |urlcapitolo=https://history.nasa.gov/SP-4029/Apollo_08a_Summary.htm}}</ref>
La navetta spaziale Apollo 8 venne posta sulla cima del razzo il 21 settembre e il complesso iniziò il suo lento viaggio di circa 5 km verso la piattaforma di lancio il 9 ottobre successivo.<ref name="satVillust">{{Cita libro |lingua=en |cognome=Akens |nome=David S. |titolo=Saturn Illustrated Chronology |url=https://history.nasa.gov/MHR-5/cover.htm |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080307132427/https://history.nasa.gov/MHR-5/app_h.htm |dataarchivio=7 marzo 2008 |accesso=1º febbraio 2008 |anno=1971 |editore=[[Marshall Space Flight Center]] |città=Huntsville, AL |cid=MSFC MHR-5 |capitolo=Appendix H - Saturn at the Cape |urlcapitolo=https://history.nasa.gov/MHR-5/app_h.htm |urlmorto=no}}</ref> I test continuarono per tutto il mese di dicembre fino al giorno prima del lancio, includendo varie prove di preparazione. Il 18 dicembre, tre soli giorni prima della data prevista per il lancio, vennero effettuati i test finali sulle modifiche apportate per risolvere i problemi relativi alle oscillazioni pongo, alla rottura dei condotti di combustibile e delle linee di accensione.<ref name="stages1" />
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