Nuh ibn Nasr: differenze tra le versioni
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Era figlio dell'emiro [[Nasr II]]. Salì al potere dopo aver sventato nel [[943]] una congiura contro suo padre da parte degli ufficiali dell'esercito, che disapprovavano il supporto dato dall'emiro ai missionari [[Ismailismo|ismailiti]]: venuto a conoscenza del complotto, Nuh partecipò al banchetto nel quale si doveva organizzare l'assassinio, dove si alzò e uccise il capo della cospirazione. Per porre fine al malcontento promise tuttavia di mettere fine alle attività degli ismaeliti e convinse il padre ad abdicare in suo favore<ref>Frye 1975, citato in bibliografia, p.141.</ref>
Poco tempo dopo la sua ascesa al trono, dovette reprimere una rivolta nella [[Corasmia]]. Nel 945 rimosse dalla sua carica di governatore del [[Grande Khorasan|Khorasan]], che deteneva dal 930,
Nel 947 Ibrahim ottenne il controllo della capitale [[Bukhara]] e si incoronò come emiro dello stato samanide, obbligando Nuh a rifugiarsi a [[Samarcanda]]. Era però impopolare nella capitale e Nuh riuscì a catturarlo e accecarlo insieme a due suoi fratelli. La capitale di Abu 'Ali fu saccheggiata e nel 948 fu stipulata la pace, che permetteva ad Abu 'Ali di mantenere il possesso del Chaghaniya<ref name=Frye149/>. Alla morte nel 952 del governatore del Khurasan succeduto a Ibrahim, [[Mansu ibn Qara-Tegin]],, Abu 'Ali riottenne anche questa carica e
[[Vushmgir]], della dinastia degli [[Ziyaridi]] che reggeva il [[Tabaristan]] come vassallo dei Samanidi, era in lotta contro i Buwayidi e
Nuh morì nel 954 senza aver risolto il problema e gli successe il figlio, [['Abd al-Malik I]]. Abu 'Ali morì l'anno seguente<ref name=Frye149/> e il controllo samanide sul Khurasan fu ristabilito.
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