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All'interno della corrente letteraria della poesia "''menglong''", oltre a Bei Dao, si distinguono altri poeti e poetesse quali Mang Ke, [[Shu Ting]], [[Gu Cheng]], [[Jiang He]] e [[Yang Lian]]. Si raccolgono tutti attorno alla rivista ''Jintian'', venendo così denominati, oltre che "poeti oscuri", anche "gruppo poetico di ''Jintian''"<ref>{{Cita|Hong|p. 341}}</ref>. Il tratto comune a tutte queste voci è senza dubbio costituito dalla "ribellione" alle norme poetiche contemporanee<ref>{{Cita|Hong|p. 336}}</ref>. È importante sottolineare che il termine "menglong" non è stata una scelta di questi nuovi poeti, ma è stato attribuito loro dalla critica letteraria, con un'accezione negativa, a causa dell'astrusità e difficoltà delle loro poesie, che dal punto di vista ideologico e artistico apparivano troppo distanti dal realismo socialista<ref>{{Cita|Li|p. 373}}</ref>: ciò per cui i critici accusano maggiormente i poeti ''menglong'' è un eccessivo anti-realismo, una smisurata emulazione del modernismo occidentale e un'esuberante espressione dell'individualità, che tanto era stata annullata durante la Rivoluzione Culturale<ref>{{Cita|Hong|p. 340}}</ref>.
È quindi corretto affermare che la poesia oscura nasce come una forma di ribellione ai decenni precedenti e al conformismo ideologico. Ciò che questi poeti ricercano e rivendicano sono gli stessi valori che avevano ispirato il [[Movimento del 4 maggio 1919|Movimento del Quattro Maggio]], ossia l'importanza dell'individuo, l'umanesimo, la democrazia e, nell'ambito letterario, il valore della soggettività poetica, cosa che infatti riemerge prepotentemente nelle opere ''menglong''. Parallela alla ribellione ideologica
=== Gli anni Settanta e Ottanta ===
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