Utente:Myz.gi/Sandbox: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 59:
Il forte individualismo che emerge nelle sue poesie degli anni Settanta e Ottanta non esclude però il valore politico del suo operato<ref>{{Cita|Li|p. 375}}</ref>: nella poesia di Bei Dao scompare l'asservimento ad un modello politico-ideologico ma permangono il ricordo della Rivoluzione Culturale e un senso civico ed umanistico di impegno morale attraverso cui il poeta dimostra di riconoscere il proprio debito con la società. Bei Dao percepisce il poeta come un eroe disposto a soffrire per l'intera umanità<ref name=":12">{{Cita|Li|p. 374}}</ref>, come colui che si è "risvegliato" dal conformismo ideologico e cerca la strada per la rinascita individuale e collettiva<ref>{{Cita|Hong|p. 348}}</ref> .
Le principali caratteristiche della poetica di Bei Dao tra gli anni Settanta ed Ottanta sono evidenti nella poesia ''Huida'' 回答 (Risposta), considerata come un manifesto della ''menglongshi''<ref name=":8" />:
{{Citazione|L’abiezione è il lasciapassare dell’abietto
Riga 90:
Te lo dico, mondo
io
Anche se ai tuoi piedi ci sono mille sfidanti,
Riga 183:
那是未来人们凝视的眼睛。|lingua=zh|lingua2=it}}
Già dalle prime strofe è evidente non solo il linguaggio "oscuro" della poesia, ma anche la critica alla Rivoluzione Culturale. Le strofe centrali, caratterizzate dall'anafora dell' "io" manifestano l'importanza attribuita all'individuo. I simboli cui l'autore ricorre (ghiaccio, carta, corda, ombra) non sono così chiari ed espliciti nella tradizione poetica cinese, sono immagini che vogliono rappresentare sentimenti contrastanti e il conflitto tra l'individuo e la società. La ripetuta dichiarazione "Io non credo" sta a dimostrare la forte volontà di non credere più alle verità apparentemente incontestabili ("Io non credo che il cielo è azzurro") ed è un chiaro segno di protesta contro il positivismo e l'idolatria imposti da [[Mao Zedong]]<ref name=":12" />.
Dalla fine degli anni Ottanta, la poetica di Bei Dao cambia sensibilmente: pur non abbandonando la sua opposizione ideologica e il tratto velato del suo linguaggio, l'autore si allontana dall'attivismo politico sviluppando un crescente pessimismo all'interno delle sue poesie<ref>{{Cita|Li|p. 376 - 378}}</ref>. Un esempio di questo è la poesia ''Yiqie'' 一切 (Tutto)<ref>L'autore spesso non data le sue opere, perciò è difficile conoscere l'anno esatto di questa poesia</ref>:
Riga 242:
=== Gli anni dell'esilio ===
L'esilio apre infine una nuova fase poetica. Per Bei Dao l'esilio è inizialmente un'esperienza molto dolorosa<ref name=":13">{{Cita|Li|p. 379}}</ref> che lui descrive come "shock culturale, inefficienza linguistica e rimozione dal mondo di cui si ha conoscenza"<ref>{{Cita|Li|p. 380}}</ref> e che lo porta a sviluppare una poetica estremamente soggettiva, con tematiche molto più private e codificate, immagini surrealistiche e un linguaggio ancora più oscuro e incomprensibile<ref name=":13" />. Quest'esperienza genera in lui una profonda riflessione sia sul ruolo della poesia che su quello della lingua: la poesia è uno strumento politico nel senso che influenza l'immaginazione e il modo di pensare e parlare delle persone, ed è anche, lei stessa, una sorta di esilio dal linguaggio quotidiano<ref name=":4" />. In questo senso quindi, l'esperienza dell'esilio diventa per lui da un lato l'opportunità di intraprendere una nuova sperimentazione poetica perché sancisce definitivamente l'autonomia dagli ultimi residui del discorso maoista<ref>{{Cita|Li|p. 381}}</ref>, dall'altro lo strumento con cui esprimere il suo senso di incertezza e fragilità e il suo essere e non-essere cinese<ref>{{Cita|Tan|p. 73}}</ref>.
Una delle poesie che può rappresentare bene la sua ultima fase poetica è ''Xiangyin'' 乡音 (Accento locale):
Riga 286:
于是我们迷上了深渊|lingua=zh|lingua2=it}}
La poesia è costruita su una struttura narrativa binaria: c'è un frammentato mondo soggettivo e, affianco a questo, un mondo oggettivo incomprensibile e incomunicabile. L' "accento locale", piuttosto che simboleggiare l'appartenenza e l'identificazione in un popolo, diventa qui la causa di una scissione interiore, della scissione dell'Io dalla sua immagine riflessa nello specchio<ref>{{Cita|Li|p. 382}}</ref>.
== Influenze e stile ==
| |||