Attilio Calzavara: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
 
Attilio Calzavara nacque nel 1901 a [[Padova]], dove studiò dal 1915 al 1920 arti grafiche e decorative presso la Regia Scuola Artistica Industriale Pietro Selvatico. Dal 1922 al 1926 completò la specializzazione in architettura presso l'[[Accademia di belle arti di Venezia|Accademia di Belle Arti di Venezia]], dove frequentò anche i corsi di pittura tenuti da [[Ettore Tito]]. Nel frattempo cominciò a svolgere lavori di restauro architettonico nel territorio di Padova. Nel 1928 fu a Roma in occasione di un concorso nazionale per l'insegnamento di disegno. Pur classificandosi tra i primi concorrenti, gli venne negato l'incarico perché non iscritto al [[Partito Nazionale Fascista]]. Si dedicò quindi alla progettazione architettonica. Entrò in contatto con l'architetto [[Armando Brasini|Armando Brasini,]], allora direttore artistico del monumento a [[Vittorio Emanuele II di Savoia|Vittorio Emanuele II]], che lo assunse presso la Consulenza Artistica del monumento stesso. In tale incarico progettò particolari costruttivi ed elementi decorativi, occupandosi anche di lavori di completamento dell'edificio. Nel contempo, su committenza dell'[[Opera nazionale balilla|Opera Nazionale Balilla]], di cui era consulente artistico l'architetto [[Enrico Del Debbio]], realizzò, nel 1929, sempre a Roma, la palestra della scuola elementare Umberto I<ref name=":0" />.
 
In questo periodo diede inizio alla sua attività in campo grafico con l'ideazione di manifesti, con la serie di sei cartoline e diplomi per l'Opera Nazionale Balilla e soprattutto con vari progetti di grafica editoriale commissionati da vari ministeri ed enti pubblici, tra cui, di massima rilevanza, quello per il volume celebrativo del Decennale del Fascismo, Opere Pubbliche 1922 - 1932, a cura del Ministero dei Lavori Pubblici (1933).