Utente:Falco-85/Sandbox1: differenze tra le versioni
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I nodi di questi territori non erano visti tutti allo stesso modo. Soprattutto a Malta e al canton Ticino quasi nessun autore pensava in Italia (). Un po' diverso il discorso della Corsica, già teatro dell'azione di Pasquale Paoli, che alcuni storici sarebbe stato visto come un "precursore" del Risorgimento (). Tutt'altro ovviamente il caso Nizza, patria di Giuseppe Garibaldi, ma un tasto su cui pochi battevano vista la posizione di gran parte dei patrioti italiani verso la Francia.
Diverso era invece il discorso riguardante le altre terre in mano austriaca. Circa il Trentino l'opinione comune era la separazione del "Tirolo italiano" (come si diceva all'epoca) dal "Tirolo tedesco" (), su una linea attorno alla chiusa di Salorno. Più articolato il discorso sul confine orientale. Su questo infatti, per quanto la tradizione italiana ponesse i limiti dell'Italia al Quarnaro, le opinioni erano divergenti. C'era chi, come Terenzio Mamiani, rivendicava l'Istria alla futura Italia. C'era chi, invece, pensava all'Isonzo come frontiera, visto il popolamento intricato di italiani e slavi ad est del fiume e visti soprattutto gli interessi germanici su Trieste. E c'era poi chi, come il patriota friulano Pacifico Valussi, pensava nel 1848-49 a fare di Trieste e dell'Istria, e anche della Dalmazia (), una sorta di "zona cuscinetto" tra Italia e Slavia (). La questione fu affrontata definitivamente nei mesi in cui doveva realizzarsi l'unità d'Italia. Il problema del costituirsi in nazioni indipendenti
== La guerra del 1866 ==
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