DDoS: differenze tra le versioni
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Gli attaccanti tendono ad non esporsi direttamente, per le forze dell'ordine è semplice risalire ai computer utilizzati per l'attacco. Gli attaccanti per evitare di essere individuati e per avere a disposizione un numero sufficiente di [[computer]] per l'attacco inizialmente infettano un numero elevato di computer con dei [[virus]] che lasciano aperte delle [[backdoor]] a loro riservate e quando il numero di computer è ritenuto adeguato o quando scatta una specifica data i computer infetti si attivano e sommergono il [[server]] bersaglio di false richieste. Con l'avvento della [[banda larga]] il fenomeno dei DDOS sta assumendo proporzioni preoccupanti, oramai esistono milioni di persone con una connessione ad [[Internet]] molto veloce ma scarse conoscenze riguardanti la [[sicurezza informatica]].
Una particolare categoria di DDOS è il cosí detto
Quest'ultimo tipo di attacco è particolarmente subdolo perché, a causa della natura delle risposte, è difficilmente schermabile dall'utente comune: infatti se si filtrassero le risposte dei server verrebbe compromessa la funzionalitá stessa della connessione di rete impedendo, di fatto, la ricezione anche delle informazioni desiderate. Le risposte dei server, sollecitate dall'attaccante, sono infatti indistinguibili da quelle generate da una richiesta legittima della vittima. Il problema si sta presentando con maggiore incidenza da quando Microsoft ha deciso di rendere le "Raw Sockets", interfaccia di accesso al TCP/IP, facilmente disponibili. Le RAW sockets permettono appunto di cambiare l'indirizzo di provenienza del pacchetto per sostituirlo con quello della vittima, fatto che è strumentale per questo tipo di attacco.
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