Visione del colore: differenze tra le versioni

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Il picco di risposta delle cellule cono umane varia, anche tra individuo e individuo, dalla cosiddetta visione a colori normale;<ref>{{Cita pubblicazione|volume=323|doi=10.1038/323623a0|url=http://www.nature.com/nature/journal/v323/n6089/abs/323623a0.html|PMID=3773989}}</ref> in alcune specie non umane questa variazione polimorfica è anche maggiore, e può essere anche adattiva.<ref>{{Cita pubblicazione|volume=93|doi=10.1073/pnas.93.2.577|PMID=8570598}}</ref>
===Teorie===
Due teorie della visione a colori complementari sono la teoria tricromatica e la teoria del processo opponente. La teoria tricromatica, o [[Teoria di Young-Helmholtz|teoria Young–Helmholtz]], proposta nel XIX secolo da [[Thomas Young]] e [[Hermann von Helmholtz]], come menzionato sopra, dice che i tre tipi di coni che costituiscono la retina sono preferibilmente sensibili al blu, verde e rosso. Ewald Hering ha proposto la teoria del processo opponente nel 1872.<ref>{{Cita pubblicazione|volume=LXVI. Band|url=https://books.google.com/?id=u5MCAAAAYAAJ&pg=PA5&lpg=PA5&dq=1872+hering+ewald+Zur+Lehre+vom+Lichtsinne.+Sitzungsberichte+der+kaiserlichen+Akademie+der+Wissenschaften.+Mathematisch%E2%80%93naturwissenschaftliche+Classe,}}</ref> Essa dice che il sistema visuale interpreta il colore in maniera antagonistica: rosso contro verde, blu contro giallo, nero contro bianco. Entrambe le teorie sono ora accettate come valide, descrivendo stadi differenti nella fisiologia della visione, visualizzata nel diagramma sulla destra.<ref name="Ali&Klyne1985p168">Ali, M.A. & Klyne, M.A. (1985), p.168</ref> Verde<sup> </sup>←→<sub>&nbsp;</sub>Magenta e Blu<sup> </sup>←→<sub> </sub>Giallo sono bilance con bordi mutualmente esclusivi. In maniera analoga al fatto che non può esistere un numero positivo "leggermente negativo", un singolo occhio non può percepire un giallo-bluastro o un verde -rossastro (ma tali colori impossibili possono essere percepiti a causa della rivalità binoculare.)
 
Una successiva teoria dei colori,a volte contrapposta alle precedenti, è stata formulata da [[Edwin Land]]basata su un sistema computazionale automatico <ref>Edwin Land,''The retinex teory of color vision'',1977,trad.it.''Una nuova teoria della visione dei colori'',in Le Scienze,n 115,1978</ref>.
 
=== Cellule cono nell'occhio umano ===
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