Lugo (Italia): differenze tra le versioni

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San Francesco di Paola
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* Chiesa della [[Collegiata]] dei SS. Francesco ed Ilaro, conosciuta comunemente come "Collegiata". Fu edificata come chiesa del convento francescano tra il 1233 e il 1238<ref>{{cita|M. Martelli|pp. 58-9|Martelli, 1984}}</ref> (i [[Frati Minori Conventuali|francescani]] erano giunti in paese alcuni anni prima)<ref name="ReferenceC">{{cita|A. Vasina|p. 185.|Vasina, 1995}}</ref>. Vi furono sepolti i [[Da Barbiano|conti di Barbiano]], [[vicario apostolico|vicari apostolici]] di Lugo. Nel [[1471]], quando l'area su cui insiste il convento fu inserita dentro le mura cittadine, fu aggiunto il chiostro<ref>Nacque così il quinto borgo di Lugo: Poligaro (o Policaro).</ref>. Il chiostro è il monumento più antico di Lugo dopo la rocca<ref>{{cita|M. Martelli|p. 110|Martelli, 1984}}</ref>. Il pozzale al centro del chiostro, anch'esso quattrocentesco, è un [[monolito]] in pietra d'Istria. Nel [[1760]] fu decisa la demolizione della chiesa e la sua ricostruzione dalle fondamenta. I lavori, affidati all'esperto architetto imolese [[Cosimo Morelli]], durarono dal 1762 al [[1772]]: il 1º settembre di quell'anno venne riaperta al culto. Alla fine del secolo XVIII gli invasori francesi cacciarono i monaci; la chiesa fu affidata a un sacerdote del clero secolare. Nel [[1826]] [[Papa Leone XII]] la eresse a chiesa parrocchiale<ref>Fu la terza parrocchia di Lugo, dopo San Giacomo e San Francesco di Paola.</ref> e ne affidò la cura al cardinale lughese [[Francesco Bertazzoli]] (1754-1830), canonico della Collegiata dei SS. Petronio e Prospero (oggi San Giacomo Maggiore). Due anni dopo il Bertazzoli decise di trasferire il titolo di Collegiata alla chiesa del Morelli, che essa porta ancora oggi. La dotò di fonte battesimale e modificò il suo nome, associando a San Francesco Sant'Ilaro patrono di Lugo. Da allora la chiesa è diventata il punto di riferimento della comunità, dove si svolgono le più importanti celebrazioni liturgiche<ref>Vittorio Tampieri, «La Storia» in ''Guida della Collegiata dei Santi Francesco e Ilaro in Lugo'', Imola, 2015.</ref>. Vi è venerata l'immagine della Madonna del Rosario, custodita dal 1950<ref>Vi è stata trasferita dalla chiesa del Limite, oggi adattata ad uffici della Banca del Monte.</ref>; il suo giorno di festa è la prima domenica di ottobre. Uno dei dipinti più pregevoli conservati al suo interno è la tela di [[Giacomo Zampa]] (1731-1808) che raffigura l'incontro tra Sant'Antonio da Padova ed Ezzelino da Romano. Dal 6 agosto [[1850]] alla morte vi esercitò il suo ministero don Carlo Cavina (1820-1880).
* Chiesa di S. Giacomo Maggiore (chiesa del rione Brozzi). Già esistente prima della distruzione dell'insediamento avvenuta nel 1218, è la più antica chiesa di Lugo attualmente esistente<ref>{{cita|G. Baldini|p. 26|San Giacomo, 2015}}</ref>. Originariamente era situata dentro l'''oppidum'', la cittadella fortificata<ref>Si trovava pressappoco dalle parti del bar Jolly (loggia del Pavaglione, n. 84).</ref>. Nel 1229, in piena fase di ricostruzione del paese, fu nominata chiesa di [[giuspatronato]] della comunità (lo rimase fino al XV secolo). Era sede delle assemblee consiliari del comune, nonché degli incontri solenni e giurati<ref name="ReferenceC"/>. Nella chiesa, intitolata ai “Santi Ilaro e Giacomo”, fu conservata a lungo una [[reliquia]] di [[Ellero di Galeata|Sant'Ilaro]], il patrono dei lughesi<ref>La reliquia rimase in San Giacomo fino al 1526, quando fu trasferita nella chiesa dei Carmelitani, dove si trova tuttora.</ref>. Nell'anno 1300 fu la prima chiesa lughese ad ottenere un [[battistero]]<ref>{{cita|G. Baldini|p. 27|San Giacomo, 2015}}</ref>. Nel 1390 la chiesa venne ricostruita al di fuori della cittadella fortificata, nella via in cui si trova attualmente. Nel [[1734]] ricevette il titolo di [[Collegiata]], che poi fu trasferito alla chiesa dei Francescani nel 1826<ref>{{cita|G. Baldini|p. 34|San Giacomo, 2015}}</ref>. Dal 1741 al 1923 fu intitolata ai “Santi Petronio e Prospero”<ref>{{cita|G. Baldini|p. 37|San Giacomo, 2015}}</ref>. Bombardata durante l'ultimo conflitto mondiale, è stata riaperta al culto il 23 dicembre [[1956]]. All'interno è conservata una statua che ritrae la Madonna addolorata, risalente al [[XVII secolo]], opera della bottega dei Paganelli, artisti lughesi. Nel 1985 è stato realizzato un nuovo battistero.
* Chiesa di S. Francesco di Paola (chiesa del rione Cento) – Fondata come chiesa di Santa Maria del Trivio (con annesso ospedale) nel [[XIII secolo]], per secoli contese il primato di principale tempio cittadino alla chiesa di San Giacomo Maggiore. Entrambe conservavano una reliquia di Sant'Ilaro. Lala sua origine è connessa al popolamento del ''burgus'' Cento, uno dei due borghi principali di Lugo nel XIII secolo. La nuova chiesa fu costruita traTra il 1335/40 e il 1370 la chiesa fu ricostruita<ref name="cintura">{{cita web|url=http://www.cassiciaco.it/navigazione/monachesimo/devozioni/mariana/cintura/lugo.html|titolo=Lugo di Romagna|accesso=1º novembre 2017}}</ref>. Nel [[1390]] il parroco dell'antica chiesa della ''massa sancti Hilari'' vi si trasferì nelperché nuovoil luogo diin culto:cui la sua chiesasorgeva non era più sicura perché,sicuro: essendo la chiesa fuori dalle mura, era esposta alle rapine ed alle scorrerie delle bande armate. Egli porto con sé le reliquie esistenticonservate nella chiesa abbandonata. Il titolo di parrocchia fu trasferito al nuovo luogo di culto, che fu rinominato “S. Maria del Trivio e S. Ilaro”<ref name="cintura"/>. SuccessivamenteDa allora Santa Maria iniziò a contendere il primato di principale tempio cittadino all'altra chiesa parrocchiale di Lugo, San Giacomo Maggiore. Negli anni successivi si arricchì di altre reliquie del santo<ref>Su richiesta del Comune di Lugo, l'Abate di Galeata donò alla città un osso del braccio e una parte del cranio</ref>. Nel [[1583]] la popolazione delle due parrocchie di Lugo ammontava rispettivamente a 3.056 anime (San Giacomo) e 2.700 (Santa Maria). L'antagonismo fu rinverdito nel XVII secolo e continuò nel secolo seguente. Nella corsa al primato, Santa Maria batté sul tempo San Giacomo diventando la prima chiesa lughese ad ottenere il titolo di collegiata (dicembre 1733)<ref>Bolla ''Sacri Apostolici ministerii'' di [[papa Clemente XII]] del 4 dicembre [[1733]].</ref>. Ma dopo soli otto anni i titoli della chiesa furono rivoluzionati: la [[Santa Sede]] dispose la soppressione della parrocchia (e quindi della collegiata) e la sua ridedicazione a [[San Francesco di Paola]]. Il titolo parrocchiale fu restituito già nel 1757. Dal [[1838]] poté di nuovo fregiarsi del nome di Sant'Ilaro, che venne aggiunto come co-titolare della parrocchia. Per riavere il battistero, invece, la chiesa dovette aspettare il [[1921]]<ref>{{cita|M. Martelli|pp. 177-178|Martelli, 1984}}</ref>. All'interno è conservato un pregevole [[Gruppi scultorei raffiguranti il Compianto sul Cristo morto|Compianto sul Cristo morto]] in [[terracotta]] policroma risalente al [[XVI secolo]].
* Chiesa del Carmine – È il tempio in cui si venera Sant'Ilaro, patrono della città. Fu fondata come chiesa del convento dei Padri Carmelitani nel [[1480]]. Nel [[1526]] vi furono collocate le [[reliquie]] e il busto argenteo di S. Ilaro (vedi ''infra''), sotto la custodia dell'Ordine. Nel Seicento fu realizzato il chiostro. Nel [[XVIII secolo|Settecento]] si decise di ricostruire la chiesa dalle fondamenta. I lavori, su progetto dell'architetto locale Francesco Ambrogio Petrocchi, iniziarono nel [[1748]]; la nuova chiesa fu inaugurata il 14 maggio [[1772]]. All'interno della chiesa sono presenti alcuni dipinti di Guiduccio da Imola, tra cui una pregevole Madonna del Carmine ([[1481]]), titolare della chiesa insieme a Sant'Ilaro, una statua della Vergine (in legno di Val Gardena), nonché due organi di epoca barocca tuttora funzionanti: un grande strumento del [[1799]] di [[Gaetano Callido]] ed uno del Galli, su cui si esercitò il giovane [[Gioachino Rossini]].
* Chiesa di S. Maria delle Grazie (chiesa del rione Ghetto). Costruita nel [[1612]]. L'edificio è ad un'unica navata con volta a botte. Vi officiavano i frati della Confraternita delle Stimmate di S. Francesco. Custodisce al suo interno un dipinto intitolato alla "Beata Vergine delle Grazie". Datato [[1512]], fu realizzato da un soldato francese di stanza a Lugo, pochi giorni prima di combattere nella sanguinosa [[Battaglia di Ravenna (1512)|Battaglia di Ravenna]]. L'immagine, che raffigura la Madonna con il divin figlio tra le braccia, è molto venerata dai lughesi.