Annullo postale: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
m correzione ortografica
Riga 127:
Con tali bolli può essere annullata corrispondenza ordinaria, prioritaria, assicurata e raccomandata. L'ente richiedente l'annullo speciale in genere effettua la richiesta intendendo dare all'evento previsto una più amplia pubblicità e storicizzazione in quanto i timbri utilizzati, ad evento concluso, vengono poi catalogati e conservati presso il '''[http://cultura.mise.gov.it/portale/ Museo storico della Comunicazione]''' di Roma (Ministero dello Sviluppo Economico) che nella propria collezione conserva anche annulli utilizzati durante il periodo dell Regno d'Italia (anche nelle colonie e nelle campagne militari) e prima ancora negli antichi Stati pre-unitari. Data l'enorme vastità di eventi ufficializzati con tali annulli è frequente che gli stessi siano collezionati in maniera tematica. Uno dei temi più seguiti in questo ambito è quello religioso dei "Santi" in quanto è consueta la richiesta di annulli speciali da parte dei vari enti promotori delle feste patronali.
 
Il primo annullo speciale italiano fu creato nel 1871<ref>[[#cronacafilatelica|Cronaca Filatelica]], nº 361 maggio 2009, pag. 76, È nato a Napoli nel 1871 il primo annummoannullo italiano</ref> per l'Esposizione Internazionale Marittima di [[Napoli]]. Dal 10 aprile venne allestito presso la sede dell'evento un ufficio postale con funzione di succursale e in dotazione il timbro in doppio cerchio con la dicitura "Esposizione Marinara - Napoli" che rappresenta uno dei più rari annulli italiani.
 
Il primo annullo speciale del Regno di [[Umberto I d'Italia|Umberto I]] risale al 1880 e venne emesso a Torino, in occasione dell'Esposizione di Belle Arti. Per l'occasione fu allestito un ufficio temporaneo dal 25 aprile al 26 settembre dove poteva essere timbrata la corrispondenza con un timbro tondo dalla dicitura "Torino Esposizione" accoppiato all'annullo numerale nº 3337<ref>[[#Baffi|Umberto I una serie coi baffi]], pag. 108, I bolli e gli annulli</ref>.