Masaccio: differenze tra le versioni

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A queste testimonianze d'archivio si sommano poi quelle legate alla vita del compagno Masolino, tornato dall'[[Ungheria]] nel [[1427]] e segnalato da un documento a Firenze l'11 maggio [[1428]], e le fonti antiche come [[Vasari]], che cita Masaccio come autore degli affreschi della cappella di Santa Caterina nella [[basilica di San Clemente]] a [[Roma]]. In realtà oggi l'intervento di Masaccio a tale opera viene escluso o al massimo limitato ad alcune figure laterali di cavalieri. All'ultimo soggiorno romano è generalmente attribuito anche il cosiddetto [[Polittico di Santa Maria Maggiore]] o [[Pala Colonna]], secondo altri databile invece al giubileo del [[1423]], prima della ''[[Sant'Anna Metterza]]''. Di mano di Masaccio è solo il pannello con i ''[[Santi Girolamo e Giovanni Battista]]'' alla [[National Gallery (Londra)|National Gallery di Londra]]; i restanti sono tutti di mano di [[Masolino da Panicale|Masolino]].
 
Masaccio morì dunque a Roma nell'estate del [[1428]], probabilmente nel mese di giugno, nel corso del suo ventisettesimo anno di vita;. Non sono mai state chiarite le reali cause del suo improvviso decesso : alcuni parlano di una tonsillite, altri di una malattia ereditaria. C'è anche chi sostiene che sia rimasto vittima di un agguato da parte di alcuni banditi, che lo avrebbero soffocato con un panno.Vasari ricorda invece il sospetto che fosse stato avvelenato, forse per invidia, e testimonia il rammarico di Brunelleschi, che alla notizia della sua morte avrebbe detto: "Noi abbiamo fatto in Masaccio una grandissima perdita". Il biografo aretino inoltre scrisse del disinteresse di Masaccio verso le questioni finanziarie, volendosi dedicare solo alla sua passione, che era la pittura. Scrissero Crowe e [[Giovanni Battista Cavalcaselle|Cavalcaselle]] che: "Un fuoco ardeva in lui, inconciliabile con altro che la ricerca di quei grandi problemi della perfezione artistica".
 
Il Vasari riporta come venne sepolto a Firenze nella [[chiesa del Carmine (Firenze)|chiesa del Carmine]], solo nel [[1443]], senza alcuna tomba. Solo in seguito venne posto un epigramma in [[Lingua latina|latino]] di [[Fabio Segni]] e uno in italiano di [[Annibal Caro]]: