Presa della Bastiglia: differenze tra le versioni

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[[File:Jean Sylvain Bailly, maire de Paris.jpg|thumb|left|[[Jean Sylvain Bailly]], nuovo [[sindaco di Parigi]].]]
Accettando l'apertura al dialogo del re, i deputati adottarono vari provvedimenti e decisero di inviare una una loro delegazione a Parigi, fiduciosi che la vista dei «rappresentanti della nazione» avrebbe avuto un effetto sedativo in città.<ref>''Archives parlementaires'', VIII, 236-37.</ref><ref>Bailly, ''Mémoires'', II, 3-8.</ref> La delegazione includeva Bailly, il [[Gilbert du Motier de La Fayette|marchese de La Fayette]], il cardinale [[Anne-Antoine-Jules de Clermont-Tonnerre|Clermont-Tonnerre]] e l'[[Emmanuel Joseph Sieyès|abate Sieyès]]. La delegazione portò con sé la buona novella dell'apertura al dialogo del re per calmare gli animi dei parigini.
 
Il giornale ''Point du jour'' descrisse vividamente la scena, di grande effetto, che si presentò nel dare il benvenuto ai deputati che, lentamente, si muovevano attraverso la città per andare all'[[Hôtel de Ville (Parigi)|Hôtel de Ville]].<ref>''Point du jour'', no. 25, 16 luglio 1789.</ref> I deputati furono accolti da un corteo costituito da migliaia di parigini eccitati. All'Hôtel de Ville, l'entusiasmo selvaggio che il giorno prima aveva spazzato Parigi si concentrava ora, positivamente, nei confronti degli uomini dell'Assemblea Nazionale che portavano con loro l'appello del re per il ripristino della pace in città. La Fayette, Gérard de Lally-Tollendal, l'[[Arcidiocesi di Parigi|arcivescovo di Parigi]] [[Antoine-Eléonore-Léon Le Clerc de Juigné|Le Clerc de Juigné]] ed altri luminari parlarono alla folla e furono accolti con un plauso fragoroso.