Magdi Allam: differenze tra le versioni

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Nella primavera del 2007, nel suo libro ''Viva [[Israele]]'' (Mondadori), Allàm si scaglia contro alcuni noti studiosi della realtà arabo-islamica contemporanea (primo fra tutti il prof. [[Massimo Campanini]]<ref>Docente di ''Storia contemporanea dei Paesi Arabi''.</ref> dell'[[Università degli studi di Napoli "L'Orientale"]]), accusandolo di "[[antisemitismo]]" e, al pari della grande maggioranza dei docenti universitari italiani, di fingere di ignorare il pericolo "islamista", essenzialmente per non aver mai voluto addossare ai [[Fratelli Musulmani]], nei suoi libri editi dalle più prestigiose case editrici italiane e anche straniere, la responsabilità diretta dell'odio e della violenza [[Fondamentalismo islamico|fondamentalistica di matrice islamica]] nel mondo.
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Tale virulenta accusa completava un coerente lungo tragitto anti-accademico di Magdi Allam che, nel corso del 2007, aveva ad esempio già condannato con la massima severità dalle pagine de ''Il Corriere della Sera'' quello stesso antico Ateneo statale, specializzato sulle culture extra-europee, e la prestigiosa cattolica [[Georgetown University]] di [[Washington D.C.]] per aver invitato tra gli altri (fra cui [[Tariq Ramadan]]) a partecipare al dibattito un personaggio come [[Rashid Ghannouchi]] - in esilio a [[Londra]] dove è del tutto libero di esprimere senza censura alcuna le sue tesi - durante il convengo internazionale ''Giving Voice to Muslim Democrats'' tenutosi a Napoli. Ghannoushi, a causa di questo articolo, non sentendosi garantito nella libera espressione delle sue idee, preferì declinare l'invito a partecipare a un dialogo che, per quanto non irenico, poteva contribuire a chiarire non poco le fondamentali differenze fra la critica intellettuale espressa verso certe forme assunte dalla cosiddetta cultura occidentale e l'azione terroristica del [[fondamentalismo islamico|fondamentalismo di marca islamica]].<ref>Il motivo del duro attacco mediatico di Allam (che non mancava di definire direttamente "terrorista" l'esponente fondamentalista [[Tunisia|tunisino]]) erano gli scritti giovanili di Ghannouchi che un trentennio prima aveva in effetti usato espressioni incitanti alla violenza per abbattere il regime autocratico tunisino. Quello che Allam taceva, o che mostrava di non sapere, è che da circa un ventennio Ghannouchi esprime ormai la sua non equivoca contrarietà all'uso della violenza, nella convinzione progressivamente formatasi che il libero e "democratico" consenso dei musulmani avrebbe comunque infine consentito alle popolazioni islamiche di affrancarsi dai loro numerosi tiranni e dittatori, talora in grado di sopravvivere essenzialmente grazie a non lievi "complicità" internazionali.</ref>.
 
== Bibliografia ==