EniChem: differenze tra le versioni

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Il settore chimico, però, era in rapido declino, anche per l'insorgere di una nuova sensibilità che scopriva i gravissimi problemi ecologici.
 
Un primo tentativo fu la razionalizzazione dei settori con Montedison, con scambi di impianti, il secondo, nettamente più deciso fu l'[[Enimont]], una fusione su base paritetica (40%+40%) con il restante 20% lasciato al mercato. Lo scioglimento del nodo della proprietà, dopo un primo momento in cui sembrava affermarsi il ruolo di [[Raul Gardini]] fu quello dell'affermarsi del socio Eni e quindi della denominazione Enichem.
 
Ormai però, il concetto dominante era la privatizzazione. L'Enichem, per essere piazzata sul mercato, aveva bisogno di proseguire con risolutezza la linea del risanamento. Alla guida si era istallato [[Vittorio Mincato]] che senza esitazioni ha operato tagli occupazionali e produttivi, vendendo ad operatori privati, anche di livello internazionale, singole aree di businnes. Ad esempio le attività di produzione dei fertilizzanti è stata acquisita dalla [[Norsk Hydro]], il gigante di origine [[Norvegia|norvegese]] diventato quasi monopolista del settore in Europa.