Marcello Tofani: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Nasce a Prato, in località Tobbiana, in una famiglia povera e numerosa, con 4 fratelli e tre sorelle: lui, Ruggero, Omero, Bruno e Iole, Miranda e Manola che morì da piccola. I genitori Amos (di professione becchino) e Bindi Florinda (o Clorinda) seconda moglie, non manderanno nessun figlio a scuola, tanto che Tofani Marcello imparò a scrivere da detenuto, nel secondo dopoguerra. I fratelli crescono per strada, si barcamenano. Almeno Ruggero e Marcello erano accomunati da una bassa statura che era inversamente proporzionale alla loro intraprendenza, al loro attivismo, alla loro indisciplina. La scarsa attitudine al rispetto delle regole, crea ai due molti problemi. Ad esempio pescano spesso senza alcuna autorizzazione. Il comune di Prato all'epoca contava 70.000 abitanti e comprendeva l'attuale comune di Vaiano. Si conoscono un po' tutti e almeno i fratelli Ruggero e Marcello, attirano su di sé le attenzioni delle autorità, della legge, e non solo per multarli. Marcello finì in riformatorio nell'agosto del 1941. Un vigile, guido Cecchini (nato a Pistoia nel 1908), si distinguerà nell'azioni contro Marcello, alzando più volte le mani su di lui, arrivando a minacciarlo di morte se trovato a pescare sul fiume Bisenzio. Dopo il 25 luglio 1943, caduta di Mussolini e del fascismo, i due fratelli Tofani pensarono bene di restituire al Cecchini alcuni degli schiaffi che aveva tirato.
==Dopo l'8 settembre,== i
I fratelli furono tra coloro che aiutarono i soldati che scappavano dalla caserma Settesoldi di Prato, in via Marco Roncioni. Cecchini aderì poi alla RSI ed andò a cercare Marcello a casa. Compreso che si nascondeva altrove, disse alla moglie che lo avrebbe ammazzato nel momento stesso in cui lo avesse trovato, fosse stato anche con la figlia. Evidentemente Cecchini trovava perfettamente lecito e naturale abusare della divisa e picchiare, non altrettanto doveva valere per le sue vittime. I due fratelli preferirono scomparire di circolazione, trasferendosi in provincia di Siena.
 
Il fratello maggiore, Ruggero Tofani, detto "Tantana", fu ucciso da un gruppo di [[nazismo|nazi]]-[[fascismo|fascisti]] il 15 giugno [[1944]] a ''Catena'', una frazione del comune di [[Quarrata]]. In onore del fratello, Marcello chiama il suo gruppo di partigiani "Brigata Tantana". Alla fine del conflitto, in concomitanza della liberazione di Prato, mette in pratica la condanna a morte di alcuni fascisti, esecuzione che avviene nella piazza antistante il Castello dell'Imperatore, a Prato.