Melegnano: differenze tra le versioni
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===Dal Seicento all'Ottocento===
[[Image:Vettabbia foce51.JPG|thumb|right|250px|Il fiume [[Lambro]] a Melegnano nel primo Settecento rappresentava ancora un pericolo per l'agricoltura locale per le continue e improvvise piene stagionali]]
L'importanza anche amministrativa della città venne confermata dal fatto che nel [[1608]], dopo anni di diatribe fra i notabili melegnanesi per l'élite amministrativa della città, si giunse alla necessità di emanare una nuova costituzione cittadina che venne stesa dal magistrato milanese Luigi Melzi su delegazione di [[Filippo III di Spagna]]. La nuova costituzione, comprendente 15 articoli in tutto, venne votata favorevolmente da 124 capifamiglia milanesi sul totale di 186 famiglie presenti nel borgo all'epoca.
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All'epoca dell'imperatrice Maria Teresa risale la costruzione del nuovo cimitero cittadino, non più presso la chiesa parrocchiale come era dal medioevo, ma fuori dalle mura cittadine, per motivi sanitari (anticipando sui tempi l'[[Editto di Saint-Claude]] di epoca napoleonica). Gli austriaci fecero smantellare le tre porte medievali di accesso alla città per consentire l'ampliamento dell'abitato: Porta Sant'Angelo o Portone, Porta di Milano e Porta del Lambro.
[[Image:GiuseppeDezza RegioEsercito.jpg|thumb|left|250px|Il generale melegnanese [[Giuseppe Dezza]], combattente della prima e della seconda guerra d'indipendenza italiana a fianco di [[Giuseppe Garibaldi]].]]
Il [[1796]] e l'avvento di [[Napoleone Bonaparte]] in Lombardia, segnarono un nuovo periodo di crisi per Melegnano che iniziò ad accumulare nuovi debiti a causa delle richieste di denaro dei francesi: la comunità melegnanese sborsò un contributo pari a 11.400 lire austriache più 20 chilogrammi d'argento puro. L'avvento dei napoleonici, inoltre, portò alla soppressione degli ordini religiosi e dei monasteri locali.
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