Sacro: differenze tra le versioni

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Il rapporto del termine con la [[religione]] si esese poi anche per divinità maligne come, ad esempio, è avvenuto nel termine [[lingua latina|latino]] ''ex-sacrabilis'', ''ex-secrabilis'', ovvero ''per il sacro'', dove invece il relativo termine "esecrabile" vuol dire invece ''cattivo'', ''ripugnante''. Il termine ''sakros'', corrisponde all'[[lingua ittita|ittita]] ''saklai'' e al [[lingua gotica|gotico]] ''sakan''<ref>''Saggio di definizione del sacro'', ''Op.cit.''</ref>. Gli [[Antica Grecia|antichi Greci]] invece, usavano distinguere il termine [[Lingua greca antica|greco antico]] ''agios'' per indicare qualcosa di ''inviolabile'', non accessibile ai comuni mortali (tradotto in latino come latino ''santcus'', ''santo'') dal termine ''[[Hierón|hieron]]'', a indicare propriamente la potenza divina in sé, come ad esempio la costruzione di un [[Tempio]] dedicato alla divinità. In antichità quindi, il significato veniva applicato a tutti i rituali religiosi annessi, dove spesso esistevano le cosiddette [[Sacrificio|vittime "sacrificali"]] e dove è probabile derivi anche il termine osso "[[osso sacro|sacro]]", indicando tradizionalmente in questo <ref>https://www.lettera43.it/it/comefare/curiosita/2017/01/30/perche-si-chiama-osso-sacro/6820/</ref> la parte anatomica più gradita agli [[Dio|dei]].
 
Il termine si estese ancora, in termini più generici, ad indicare qualcosa a cui è stata conferita una oggettiva validità, ovvero che acquisisce il dato di fatto reale, suo fondamento e conforme al cosmo<ref>''Saggio di definizione del sacro'', in ''Grande dizionario delle Religioni'' (a cura di P. Poupard). Assisi, Cittadella-Piemme, 1990 pagg. 1847-1856</ref>. Da qui anche il termine, sempre [[lingua latina|latino]], di ''sancire'', evidenziato in [[legge|leggi]] o accordi. Seguendo questo insieme di significati, il ''sakros'' sancisce una alterità, ovvero un essere "altro" e "diverso" rispetto all'ordinario, al comune, al [[profano]]<ref>''Saggio di definizione del sacro'', ''Op.cit.''.</ref>. In significati ancor più recenti e popolari, il termine ''sacra'', da cui deriva l'analogo "''sagra''", fu applicato a indicare non più una costruzione, una festa tradizionale o un rituale strettamente legato ad un culto devozionale-[[religione|religioso]], bensì legato a una qualsiasi generica commemorazione (ad es. la [[primavera]], il [[raccolto]], i [[Prodotti dell'agricoltura|frutti e prodotti agroalimentari]], etc.).
{{vedi anche|Sagra (festa)}}