Carbonia: differenze tra le versioni

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La scoperta di grandi [[Carbone|giacimenti carboniferi]] nel sottosuolo sulcitano portò nei primi decenni del Novecento all'apertura di varie miniere e a numerosi lavori di sondaggio per valutare l'eventuale apertura di nuovi pozzi. La [[Società anonima miniere di Bacu Abis]] (costituita a Torino nel 1873 dall'ing. [[Anselmo Roux]]) fu dichiarata fallita il 12 aprile [[1933]] per difficoltà finanziarie<ref>{{cita_web|url=http://utenti.lycos.it/Patrizio5/la_storia.htm|titolo='Il bacino carbonifero del Sulcis - la storia'|accesso=26 novembre 2009}}</ref>).
[[File:Torri degli ascensori - panorama.JPG|thumb|I due castelli dei pozzi della miniera di Serbariu, tra i simboli più rappresentativi di Carbonia.]]
Il 9 dicembre [[1933]] a Trieste, nella sede dell'[[Arsa]] o [[Società Anonima Carbonifera Arsa]], nacque la [[Società mineraria carbonifera sarda|Società Mineraria Carbonifera Sarda]] SpA, (Carbosarda), per rilevare le miniere di carbone del Sulcis-Iglesiente. [[Guido Segre]], alto esponente della comunità ebraica [[Trieste|triestina]] e già presidente dell'Arsa, fu il primo presidente della Carbosarda. Il 9 giugno [[1935]] [[Benito Mussolini]] nella sua prima visita a Bacu AbisviAbis vi comunicò l'istituzione del bacino carbonifero del Sulcis, e il 28 luglio [[1935]] con R.D.L. n. 1406 si costituì l'[[A.Ca.I.]] ([[Azienda Carboni Italiani]]), con presidente sempre Guido Segre, che gestì il bacino carbonifero del Sulcis con la Carbosarda e quello minerario dell'Istria sud-orientale con la [[Carbo-Arsa]] o [[Arsa]]. Segre fu il vero artefice e dinamico presidente di tutte le società minerarie in attività sia nel bacino carbonifero sulcitano sia in quello istriano, costruendo due nuove città operaie di fondazione vicino alle miniere: [[Arsia]] e Carbonia.
 
Verso la fine del [[1936]] con il metodo dei sondaggi vi fu la scoperta del giacimento di carbone nella zona di Serbariu-Sirai, che si rivelò di un'enorme vastità, tanto che l'A.Ca.I. (Azienda Carboni Italiani), proprietaria dell'intero bacino carbonifero con la Carbosarda e in previsione di un'intensa attività estrattiva, propose al governo di costruire una città operaia vicino alle miniere e al porto di Sant'Antioco per il trasporto e l'imbarco del minerale. Il governo, condividendo la scelta dell'A.Ca.I., decise così di fondare una nuova città mineraria, da costruire al servizio della miniera e dei suoi lavoratori. Il nome scelto, Carbonia, denominazione futuristica che significa "terra o luogo del carbone" caratterizza questa volontà.