Francesco II d'Asburgo-Lorena: differenze tra le versioni

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La guerra della prima coalizione antifrancese in cui ad ogni modo anche l'Austria era per forza di cose ricaduta per arginare al dilagare degli ideali rivoluzionari in tutta Europa, si protrasse fino al [[1797]] e vide Francesco II impegnato al fronte per un breve periodo al comando delle forze alleate durante la [[Campagna delle Fiandre]] nel [[1794]] prima di passare il comando a suo fratello l'arciduca [[Carlo d'Asburgo-Lorena|Carlo]]. Il termine della guerra comportò per l'Austria la perdita definitiva dei [[Paesi Bassi austriaci]] ed i territori della riva sinistra del [[Reno]], ma contemporaneamente portò all'acquisizione della città di [[Venezia]] e dei suoi territori, dell'[[Istria]] e della [[Dalmazia]] dopo la caduta dell'antica repubblica ([[trattato di Campoformio]], 17 ottobre 1797). Da quel momento il destino di Francesco II imperatore fu indissolubilmente legato all'evoluzione delle fortune di [[Napoleone Bonaparte]].
 
Francesco II prese parte nel contempo alle trattative della Terza spartizione della Polonia (1795), dove riuscì ad ottenere all'Austria una parte di [[Cracovia]] e della [[Piccola Polonia]] tra [[Pilica (città)|Pilica]], la [[Vistola]] e [[Bug]], oltre ad una parte di [[PodlaskiePodlachia]] e della [[Masovia]], per una superficie totale di 47 mila km² e una popolazione di 1,2 milioni di persone.
 
La guerra della [[Seconda coalizione]] ([[1799]]-[[1801]]), dopo i primi successi in Italia, dovuti anche all'intervento delle truppe russe del generale [[Aleksandr Vasil'evič Suvorov|Alessandro Suvorov]], si risolse in una disfatta e con il [[trattato di Lunéville]] ([[1801]]), l'Austria perse tutti i suoi domini sulla riva sinistra del Reno, con la formale rinuncia a qualsiasi pretesa futura da parte del [[Sacro Romano Impero]] su questi territori, inoltre la casa degli Asburgo-Lorena dovette rinunciare al [[Granducato di Toscana]].