Tarantismo: differenze tra le versioni
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Non vi sono pertanto, all'inizio, né riferimenti alla [[Puglia]], né all'identificazione certa della taranta con un [[Araneae|ragno]], se non il suggerimento dato dal fatto che si tratta di un animale dal morso velenoso che vive a terra. Del resto, l'ambiguità della denominazione sembra aver tratto in inganno anche le prime comunità scientifiche, e dimostrazione ne è il fatto che [[Linneo]], nella classificazione delle specie viventi del 1758 che divenne poi il modello per la nomenclatura binomiale in uso a tutt'oggi, attribuì questo nome tanto a un rettile (''[[Tarentola mauritanica]]'', il comune [[Gekkonidae|geco]] mediterraneo, peraltro innocuo) quanto a un ragno (''[[Lycosa tarantula]]'' o ragno lupo).
Per quel che riguarda l'etimologia, sembra comunque accertato che ''taranta'' e la sua versione diminutiva ''tarantula'' siano voci d'origine italica, riconducibile al toponimo ''Tarentum'', oggi [[Taranto]]: la Puglia sembra pertanto avere comunque un ruolo centrale già nella genesi del lemma.
Il trattato ''De venenis'' del fiorentino [[Cristoforo degli Onesti]] (seconda metà del secolo XIV) contiene un capitolo, ''De morsu tarantulae'' riportato dal De Martino, che sembra essere il più antico riferimento al tarantismo come sindrome da avvelenamento dovuta al morso di un animale, reale o immaginario che fosse.
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*Brizio Montinaro, "Salento povero" - Longo Editore - Ravenna, 1977
*Brizio Montinaro, "Danzare col ragno" - Argo - Lecce 2007
*Salvatore Fischetti, ''Taranta'', poesia dialettale contenuta nel volume ''Scardi (versi in vernacolo lizzanese)'', con presentazione di Rosario Jurlaro e disegni di Giovanni Pisconti, Schena Editore, Fasano di Puglia, 1982, pp. 31–34 [http://www.lizzanoplus.blogspot.it/p/poesia-dialettale.html]
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