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== Economia ==
L'economia del paese è quella tipica dei paesi della [[Barbagia]] situati ai piedi del [[Gennargentu]] e dei piccoli centri della Sardegna centrale in generale. Alla tradizionale economia agro-pastorale che ha risentito della profonda crisi che ha colpito tutto il settore, si affiancano attività quali la silvicoltura, l'artigianato, l'edilizia, servizi ecc. In passato l'attività prevalente era quella agricola e pastorale. L'agricoltura si basava essenzialmente nello sfruttamento della fertile vallata del fiume Torrei, nella raccolta di nocciole e castagne, coltivazione della vite e delle olive. La pastorizia era sostanzialmente transumante e, oltre agli spostamenti all'interno del territorio comunale, in inverno i pastori conducevano le loro greggi nei climi più miti dei [[Campidano|Campidani]]. Si può affermare che nessun lembo del territorio veniva precluso dallo sfruttamento economico. Lungo il fiume Torrei e nei terreni più vicini al paese si praticava l'orticultura e la coltivazione delle nocciole. I terreni più lontani, “in su Pranu”, erano destinati alla pastorizia e alla coltivazione della vite e dei cereali, mentre i terreni più impervi all'allevamento delle capre. Numerosi furono quelli che spostarono il centro dei loro interessi economici nel capoluogo sardo, raggiungendo spesso posizioni di rilievo nel campo del commercio, dell’ imprenditoria e conseguentemente nella vita pubblica di [[Cagliari]]. Tra essi si possono annoverare [[Francesco Zedda Piras]], fondatore del celebre marchio del mirto Zedda-Piras, Salvatore Marcello e suo figlio Ing. Giovanni Marcello, Sindaci di Cagliari rispettivamente negli anni 1880 - 1886 e negli anni 1907-1910. Un'altra attività in cui s’industriarono i Tianesi era quella della follatura dell’ orbace da cui si ricavavano i mantelli dei pastori, le coperte ed i costumi per la popolazione facendo diventare Tiana un centro di rilievo per questo tipo d’attività. Si trattava di un'economia principalmente autoctona che entrò in crisi a partire dal secondo dopoguerra. In quel periodo si assistette all'emigrazione di numerosi Tianesi nel centro [[nord Italia]], in [[Francia]], [[Belgio]], [[Germania]] per lavorare soprattutto nelle fabbriche e nelle miniere, mentre un nutrito numero di famiglie di pastori si trasferirono in [[Toscana]] in una sorta di transumanza oltremare che però è stata senza ritorno. Attualmente sono soprattutto i giovani che dopo un percorso di studi, in Sardegna o nella Penisola, si stabiliscono altrove. Molto stretti comunque rimangono i legami, non solo economici, dei Tianesi “non residenti” con il paese d'origine. In questi ultimi anni si stanno rilanciando delle attività economiche che erano difuse nel recente passato. Una di queste è la coltivazione del fagiolo di Tiana ([[Fagiolo tianese]]), che éè catalogato come varietà tipica della regione [[Sardegna]].
 
== Amministrazione ==