Yakovlev Yak-1: differenze tra le versioni

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Nel corso del 1941 lo Yak-1 fu interessato ad alcuni considerevoli cambiamenti: in primo luogo, a partire dall'estate, gli aerei cominciarono ad uscire dalle linee di montaggio dotati dei motori M-105PA (invariati nella potenza erogata<ref name=BGYG68>{{Cita|Gunston e Gordon, 1997|p. 68|BGYG}}.</ref>, ma rinforzati nel [[Basamento (meccanica)|basamento]] e nelle [[biella (meccanica)|bielle]]<ref name=GKK74/>); all'inizio dell'autunno l'armamento fu integrato con l'impiego di sei proiettili a razzo [[RS-82]] (tre sotto ogni semiala), mentre poco dopo furono introdotte modifiche al carrello ed agli impianti di bordo<ref name=GKK74/>. Più o meno in contemporanea venne approntata anche una versione invernale dello Yak-1, caratterizzata dal carrello dotato di sci al posto delle classiche ruote e da accorgimenti destinati a renderne più facile l'impiego nel rigido clima dell'inverno russo: il [[fluido refrigerante]] dei radiatori fu integrato con glicole, l'olio degli impianti lubrificanti fu diluito con benzina mentre fu utilizzata una copertura del vano motore di spessore più elevato. Infine gli aerei furono ricoperti di una soluzione lavabile di colla e gesso impiegata per nascondere la colorazione estiva e rendere i velivoli meno visibili nell'ambiente innevato<ref name=GKK75>{{Cita|Gordon, Kommissarov e Kommissarov, 2005|p. 75|GKK}}.</ref>. Nel complesso, tuttavia, queste modifiche appesantirono gli aerei, riducendone le prestazioni sia in termini di velocità massima che di tempi di salita in quota<ref name=GKK75/>.
 
Dalla primavera del 1942 furono però realizzati alcuni esemplari "alleggeriti", inizialmente a titolo sperimentale, dotati di venticinque modifiche espressamente studiate per consentire un significativo risparmo nel valore del peso complessivo; le modifiche di maggior rilievo riguardarono la rimozione di due mitragliatrici e dei relativi serbatoi di munizioni e l'impiego di rivestimenti autosigillanti nei serbatoi di carburante, in sostituzione del precedente sistema che prevedeva un impianto per l'immissione nei serbatoi progressivamente svuotati dal carburante, di un gas non infiammabile<ref name=YGDK28>{{Cita|Gordon e Khazanov, 2002|p. 28|YGDK}}.</ref>. Il risparmio di peso complessivamente ottenuto raggiunse i 162&nbsp;[[chilogrammo|kg]], garantendo agli aerei una velocità massima leggermente più elevata ma permettendo di migliorarne in modo apprezzabile la manovrabilità in verticale<ref name=YGDK28/>. Per contro la rinuncia all'armamento più leggero non diminuì l'efficacia dell'aereo in quanto il maggior numero di successi degli Yak-1 era garantito dall'utilizzo del cannone frontale<ref name=YGDK29>{{Cita|Gordon e Khazanov, 2002|p. 29|YGDK}}.</ref>. I risultati della sperimentazione furono tuttavia destinati allo sviluppo di altri modelli, in particolare lo Yak-3, mentre si decise di non modificare la versione già in produzione dello Yak-1<ref name=YGDK29/>.
 
In tema di risparmio del peso e di recupero delle prestazioni velocistiche ebbe impatto negativo la decisione, presa in ambito governativo (sempre nella primavera del 1942), di realizzare una versione [[cacciabombardiere]] dello Yak-1: a tale scopo furono eliminati gli agganci subalari per i proiettili a razzo RS-82, sostituiti da rastrelliere per bombe (una per semiala) in grado di trasportare bombe per un peso totale massimo di 200&nbsp;kg (FAB-25, FAB-50 oppure FAB-100<ref group=N>"Фугасные Авиабомбы", traslitterato in "Fugasnye Aviabomby": bomba aeronautica ad alto potenziale</ref>)<ref name=YGDK29/>. La modifica, che incideva sulle prestazioni del caccia già per il solo effetto aerodinamico determinato dalla presenza della rastrelliera (cui si aggiungeva l'incremento del peso dovuto alle bombe), non risultò gradita ai piloti ma venne in ogni caso mantenuta su tutti gli esemplari realizzati, fino al termine della produzione di serie<ref name=YGDK30>{{Cita|Gordon e Khazanov, 2002|p. 30|YGDK}}.</ref>.
 
Nei mesi successivi l'evoluzione dello Yak-1 proseguì sotto diversi aspetti, facendone il più efficace modello di caccia sovietico (per quanto non ancora all'altezza degli aerei della Luftwaffe<ref>{{Cita|I-26 / YAK-1|in ''www.airvectors.net''|GrGo}}.</ref>). Fu modificato l'armamento, riviste le prese d'aria e i condotti di scarico del motore e modificato il ruotino posteriore del carrello d'atterraggio. Le modifiche più sostanziali riguardarono però la [[cabina di pilotaggio]] (che adottò un [[Cupolino (aeronautica)|cupolino]] suddiviso in tre pezzi, completamente trasparente che garantì maggiore visibilità posteriore anche in virtù del contemporaneo abbassamento della parte superiore della fusoliera) e il motore. In questo caso si passò ad impiegare la variante M-105PF<ref group=N>Dal russo Форсированный, traslitterato in ''Forsirovanny'', letteralmente "forzato", a indicare lo sforzo per migliorarlo.</ref> dopo l'infelice tentativo di utilizzare il [[Klimov VK-106|Klimov M-106]]<ref name=BGYG71>{{Cita|Gunston e Gordon, 1997|p. 71|BGYG}}.</ref>. Queste ultime modifiche portano alcune delle fonti bibliografiche a definire il modello Yak-1b<ref name=BGYG69>{{Cita|Gunston e Gordon, 1997|p. 69|BGYG}}.</ref> oppure Yak-1M<ref name=HHST12>{{Cita|Stapfer, 1986|p. 12|HHST}}.</ref> ma senza che vi sia indicazione circa denominazioni ufficialmente attribuite dalle autorità sovietiche.
 
== Tecnica ==