Scuola di Barbiana: differenze tra le versioni
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[[File:Scuola di barbiana - don lorenzo milani e alunni in aula.jpg|thumb|Don Milani in aula con i suoi alunni]]
La '''scuola di Barbiana''' è un'esperienza [[educazione|educativa]] sperimentale avviata e animata da don [[Lorenzo Milani]] dal 1954 al 1967. L'innovativa scuola provocò un ampio dibattito sulle innovazioni da apportare in materia di [[pedagogia]]{{sf}}. Dapprincipio sconcertò - e poi stimolò le reazioni - gli addetti ai lavori, raggiungendo ampia fama con la pubblicazione della celeberrima ''Lettera a una professoressa'', una critica polemica alla scuola dell'obbligo dell'epoca, redatta collettivamente dagli scolari più grandi di Barbiana sotto la supervisione - ma non l'intervento diretto, come egli ribadirà a più riprese - di don Milani.▼
▲''' è un'esperienza [[educazione|educativa]] sperimentale avviata e animata da don [[Lorenzo Milani]] dal 1954 al 1967. L'innovativa scuola provocò un ampio dibattito sulle innovazioni da apportare in materia di [[pedagogia]]{{sf}}. Dapprincipio sconcertò - e poi stimolò le reazioni - gli addetti ai lavori, raggiungendo ampia fama con la pubblicazione della celeberrima ''Lettera a una professoressa'', una critica polemica alla scuola dell'obbligo dell'epoca, redatta collettivamente dagli scolari più grandi di Barbiana sotto la supervisione - ma non l'intervento diretto, come egli ribadirà a più riprese - di don Milani.
==La storia==
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La scuola sollevò immediatamente delle eccezioni e molte critiche, gli attacchi ad essa furono tanti, dal mondo della chiesa (né [[Papa Giovanni XXIII|Giovanni XXIII]] né [[Papa Paolo VI|Paolo VI]] intervennero mai a suo favore) e da quello laico.
Le risposte a queste critiche vennero date con “''Lettera ad una professoressa''”, libro scritto dagli allievi della scuola insieme a don Milani (e infatti come autore del libro è indicato "Scuola di Barbiana"), che spiegava i principi della Scuola di Barbiana e al tempo stesso costituiva un atto d'accusa nei confronti della scuola tradizionale, definita "''un ospedale che cura i sani e respinge i malati''", in quanto non si impegnava a recuperare e aiutare i ragazzi in difficoltà, mentre valorizzava quelli che già avevano un retroterra familiare positivo, esemplificando questo genere di allievi con il personaggio di "Pierino del dottore" (cioè Pierino, figlio del dottore, che sa già leggere quando arriva alle elementari).
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L'innovazione dell'esperienza di Barbiana parte da alcuni presupposti unici e originali{{sf}} e da un principio sintetizzato nel [[motto]] in inglese della scuola "''I care''", in italiano "mi sta a cuore".
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