Quilapayún: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Storia: Riordino.
Riga 45:
Nel 1967, parallelamente all'attività con la ''major'' Odeon, i Quilapayún inaugurano con l'album ''[[Por Viet-Nam]]'' la casa discografica Jota Jota della Joventudes Coministas Chilena, cioè il gruppo giovanile del [[Partito Comunista del Cile]], che successivamente diventerà la celebre [[DICAP]] (Discoteca del Catar Popular), la principale etichetta responsabile della pubblicazione dei dischi degli artisti della [[Nueva Canción Chilena]].<ref name="musicapopular"/> Il disco rappresenta una svolta nella produzione discografica del gruppo che diventa più militante e che, per questo motivo, sceglie di non pubblicare con la ''major'' EMI, ma con l'etichetta della gioventù comunista cilena.<ref name="musicapopular"/>
 
=== IlUnidad periodoPopular die Unidadil Populargolpe ===
Nel 1969 il gruppo registra l'album ''[[Basta (Quilapayún)|Basta]]'', uno dei dischi più importanti della formazione che contiene la celebre canzone ''La muralla'', composta dagli stessi Quilapayún con [[Nicolás Guillén]], dopodiché il gruppo si separa da Víctor Jara (che intraprenderà un lavoro simile con gli [[Inti-Illimani]]) e intraprende nuove collaborazioni. Nel 1970 incidono la celebre ''[[Cantata Santa María de Iquique]]'', composizione di [[Luis Advis]] realizzata tra il 1969 e il 1970 proprio per le voci dei Quilapayún, considerata la massima espressione della Nueva Canción Chilena e uno degli album cileni più importanti.<ref name="musicapopular"/>
 
Riga 54:
Nell'agosto del 1973, dopo essersi trasformati in setteto grazie all'ingresso nella formazione di Hugo Lagos l'anno precedente, intraprendono un tour che non li avrebbe visti più ritornare in patria per molti anni e a cui avrebbe dovuto prendere parte lo stesso presidente Allende in Algeria, all'incontro dei paesi non allineati, che però all'ultimo rinuncia a causa della delicata situazione politica venutasi a creare in Cile in quel momento.<ref name="musicapopular"/> Il [[Colpo di Stato in Cile del 1973|golpe militare dell'11 settembre 1973]] coglie i Quilapayún del tutto impreparati mentre stanno rilasciando un'intervista all'emittente radiofonica ''L'Humanite'', lasciandoli attoniti e increduli.<ref name="musicapopular"/> Questo è l'inizio del loro lungo esilio in Francia, destinato a durare per tutti gli anni settanta e per il decennio successivo.<ref name="musicapopular"/>
 
=== Il golpe e lL'esilio ===
IFin Quilapayún sono in tournée in Europa durante il [[Colpo di Stato in Ciledal del 1973|golpe di Augusto Pinochet]] dell'11 settembre 1973, dopo il quale decidono di rimanere in [[Francia]] in unloro esilio che si prolungherà a tempo indeterminato.<ref name="musicapopular"/> Fin dal principio sono protagonisti di azioni di solidarietà verso la causa cilena e producono nuovi dischi di denuncia della situazione del Paese.<ref name="musicapopular"/> Il 15 settembre 1973 suonarono all'[[Olympia (teatro)|Olympia]] di [[Parigi]], diventando i primi cileni ad esibirvisi.
 
Alla fine degli anni settanta il gruppo rivede la propria collocazione tra arte e politica, anche alla luce della collaborazione col poeta surrealista [[Roberto Matta]], e ha dei contrasti con la sinistra cilena. In questa fase vengono raggiunti alti gradi di sviluppo musicale, anche grazie all'apporto di musicisti quali [[Gustavo Becerra]] e [[Juan Orrego Salas]] e all'ingresso nel gruppo del giovane compositore [[Patricio Wang]].