Tango: differenze tra le versioni

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La lingua del tango è il [[lunfardo]]. Le sue origini furono quelle di un argot o slang di prigionieri usato nelle carceri per non farsi comprendere dalle guardie, gergo di Buenos Aires, con termini di origini diverse tra cui varie parlate d'Italia quali il genovese e il napoletano, portate in Argentina dagli immigrati. In questo contesto si inserisce anche la creazione di una particolare forma di parlare invertendo l'ordine delle sillabe di una singola parola, chiamata vesre, ossia l'inverso di revés, che significa 'rovescio'. Ecco che quindi, al vesre, tango risulta essere gotán, amigo dà gomía, cabeza è zabeca, ecc. Le regole per invertire le sillabe, comunque, possono variare a seconda delle parole, infatti, per esempio, il vesre di pantalón è lompa, ossia la forma abbreviata. In francese esiste un argot simile, il verlan, che è il vesre fonetico di l'envers.
== Tango e religione ==
* Il tango veniva considerato un ballo peccaminoso per la religione cristiana, in special modo per il fronte cattolico che ne auspicava l'abolizione. Ai primi del [[XVIII secolo|Novecento]] il [[tango]] cominciava a sottrarre spazio in Europa al [[valzer]] e alla [[polka]]. Di fronte alle interdizioni richieste dalle autorità ecclesiastiche parigine, si narra che [[Pio X]] desse disposizioni affinché una coppia di ballerini di tango gli fornisse un'idea precisa del nuovo ballo, per valutarne direttamente, di persona, gli aspetti scandalosi. Avvenuta l'esibizione riservata di danza, il sommo Pontefice avrebbe detto<ref>{{cita pubblicazione |cognome= Borselli|nome= Stefano|coautori= Luca Pignataro, Daniela Nucci, Salvatore Angelo Fiori |anno=2010 |titolo=Su don Milani e il donmilanismo |rivista= Quaderni del Covile |editore=Il Covile|città= Firenze |volume= 7 |pp=5-6 |url= http://www.ilcovile.it/scritti/Quaderni%20del%20Covile%20n.7%20-%20Su%20don%20Milani%20e%20il%20donmilanismo.pdf|accesso=25 ottobre 2012 }}</ref>:
{{Citazione|Mi me pàr che sia più bèo el bàeo a 'ea furlana; ma no vedo che gran pecài ghe sia in stò novo bàeo!|A me sembra che sia più bello il ballo della [[furlana]]; ma non vedo che grandi peccati vi siano in questo nuovo ballo!}}
Dispose perciò la revoca della sanzione ecclesiastica prevista per chi lo avesse praticato. L'episodio ha ispirato anche una nota poesia (''Tango e Furlana'') di [[Trilussa]]<ref>Er Papa nun vo' er Tango perché, spesso,/er cavajere spigne e se strufina/sopra la panza de la ballerina/che su per giù, se regola lo stesso./Invece la Furlana è più carina:/la donna balla, l'omo je va appresso,/e l'unico contatto ch'è permesso/se basa sur de dietro de la schina./Ma un ballo ch'è der secolo passato/co' le veste attillate se fa male:/e er Papa, a questo, mica cià pensato;