Giuseppe Peruchetti: differenze tra le versioni

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A [[Brescia]] Peruchetti rimane sette stagioni e si mette a tal punto in evidenza da meritare la convocazione in [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]]. L'esordio in maglia azzurra avviene il 17 maggio [[1936]] (Italia - {{NazNB|CA|AUT}} 2-2). Dieci giorni dopo, la sua prestazione a [[Budapest]] lo consacra definitivamente come uno dei migliori portieri italiani.
 
Nell'estate del 1936 si trasferisce all'[[Inter|Ambrosiana-Inter]], chiamato a sostituire [[Carlo Ceresoli]]. In maglia neroazzurra rimane cinque stagioni, compresa una da allenatore. Con l'Ambrosiana-Inter, vincendovinse dueda [[Scudettoprotagonista due (sport)|scudetti]] e una [[Coppa Italia]] stregando tifosi e giornalisti milanesi, che gli appiccicarono addosso il soprannome di Pantera Nera, per via delle sue parate acrobatiche e del colore della divisa che era solito indossare.
 
Nella stagione [[Serie A 1940-1941|1940-1941]], insieme a [[Italo Zamberletti]], diventa allenatore dell'Inter, avallando tra l'altro la cessione di [[Giuseppe Meazza|Meazza]] al {{Calcio Milan|N}}. La squadra nerazzura arriva seconda dietro al [[Bologna Football Club 1909|Bologna]]. L'anno seguente, caso unico nel calcio italiano, rimette i guantoni e difende la porta della Juventus, con cui concluse la sua carriera, vincendo la Coppa Italia nel [[1942]].
 
Ha detenuto per sessantanovesettantanove anni il record di imbattibilità come portiere del [[Brescia Calcio|Brescia]] (750 minuti). Rimase imbattuto tra il 20 novembre [[1932]], quando subì due reti dal [[Novara Calcio|Novara]], al 19 febbraio [[1933]] (quando subì una rete nella vittoria per 3-1 contro la [[Calcio Como|Comense]]). Tale record fu scalzato nel [[2012]] da [[Michele Arcari]].
 
==Dopo il ritiro==
Durante la guerra, afece causaparte deldelle suomilizie incessantepartigiane aiutonella ai"Seconda partigianiDivisione Langhe", venne arrestato e condannato a morte, salvato, subì una lunga prigionia nel carcere di Alba. Nel 1988 ebbe il riconoscimento del "Club della brescianità" Santi Faustino e Giovita.
Morì tragicamente nel maggio del 1995, cadendo dalla finestra di casa.