Thirty-Three & 1/3: differenze tra le versioni
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Harrison selezionò dieci delle dodici tracce originarie. Egli disse che ''[[See Yourself]]'', brano che aveva iniziato a comporre nel 1967,<ref>Harrison, pag. 108.</ref> era una di quelle canzoni che gli piacquero sempre di più mano a mano che vi aggiungeva strumenti durante le sovraincisioni.<ref>Giuliano, pp. 223, 224.</ref> ''[[Woman Don't You Cry for Me]]'' e ''[[Beautiful Girl]]'' erano altre due composizioni che risalivano alla fine degli anni sessanta che Harrison rivisitò per ''Thirty Three & ⅓'';<ref>Rodriguez, pp. 170–71.</ref> la prima di queste era una canzone da lui scritta mentre era in tour con [[Delaney & Bonnie]].<ref>Clayson, pp. 279–80.</ref> Come ''See Yourself'', ''[[Dear One]]'' si ispirava agli insegnamenti di [[Paramhansa Yogananda]],<ref>Inglis, pp. 60, 62.</ref> l'autore di ''[[Autobiografia di uno Yogi]]'' e profonda influenza per Harrison sin dalla sua visita in India nel settembre 1966.<ref>Tillery, pp. 56, 117–18.</ref>
Tra le nuove composizioni, ''[[This Song]]'' era l'ironica risposta da parte di Harrison al verdetto della causa di plagio ''My Sweet Lord/He's So Fine''.<ref>Leng, pag. 193.</ref> ''[[Crackerbox Palace]]'' era invece stata scritta dopo aver incontrato il manager del comico [[Lord Buckley]] nel gennaio 1976,<ref>Clayson, pag. 358.</ref> mentre ''[[Pure Smokey]]'' era un omaggio a [[Smokey Robinson]], da sempre idolo di Harrison.<ref>Inglis, pag. 63.</ref> ''[[It's What You Value]]'' – che parlava di quando il batterista [[Jim Keltner]] aveva rifiutato di essere pagato per la partecipazione al tour di Harrison del 1974, chiedendo invece in cambio una [[Mercedes-Benz|Mercedes]] sportiva<ref>Huntley, pag. 147.</ref> – rifletteva il crescente interesse dell'autore per la [[Formula 1]],<ref>Madinger & Easter, pag. 455.</ref> e nel testo è presente un riferimento alla [[Tyrrell P34]].<ref>Harrison, pag. 322.</ref><ref>Clayson, pag. 367.</ref> Infine, Harrison registrò una reinterpretazione in chiave pop dello standard
Harrison completò la lavorazione dell'album il 13 settembre 1976.<ref>Badman, pp. 186, 194.</ref>
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