Ignoramus et ignorabimus: differenze tra le versioni

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Questi due ''grandi enigmi della natura'' non costituirebbero solamente dei problemi irrisolvibili con i metodi e le tecniche attualmente in possesso dell'uomo, ma un mistero che la [[scienza]] non avrebbe alcun potere di spiegare. Du Bois-Reymond concluse il suo intervento con una professione di [[monismo]], cioè augurandosi che i due misteri si rivelassero due aspetti diversi di una stessa sostanza sottostante il reale, che cioè la coscienza stessa potesse essere identificata come una proprietà di ciò che chiamiamo materia.
 
Nel 1880, poi, Du Bois-Reymond pronunciò una famosa prolusione all'Accademia Prussiana delle Scienze, in cui trattò dei "sette enigmi dell'universo" (''Die sieben WlträtselWelträtsel''), di cui almeno tre totalmente inattingibili per la loro natura trascendente.
 
La concezione monista, ipoteticamente accennata da Du Bois-Reymond nel 1872, e il tema della natura enigmatica del reale vennero ripresi nel 1902 da [[Ernst Haeckel]], che chiamò la prolusione di Du Bois-Reymond il ''Discorso dell'Ignorabimus''. In un famoso saggio intitolato, appunto, "L'enigma del mondo" (''Die WlträtselWelträtsel'') Haeckel affermò che esiste una sola sostanza primigenia, l'[[etere (elemento filosofico)|etere]] dalla cui condensazione nasce la materia e che è all'origine di tutti i fenomeni materiali e spirituali. L'opera di Haeckel ebbe molta importanza per lo sviluppo sia del cosiddetto [[monismo tedesco]] sia della [[teosofia]].
 
== Reazioni ==