Genesis: differenze tra le versioni
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I '''Genesis''' sono probabilmente la band più popolare del cosiddetto filone "[[rock progressivo|rock progressive]]". Nel corso della loro lunga
I Genesis sono legati a filo doppio alla madrepatria Inghilterra della classe medio-alta. Tutti, ad eccezione di Phil Collins e Steve Hackett, si formarono in un college della buona borghesia britannica, la ''[[Charterhouse]] School'' di [[Godalming]], [[Surrey]] e quelle radici non sono mai state rinnegate.
Per quanto appassionati anche di ''black music'' (in particolare Peter Gabriel aveva una passione sconfinata per [[Otis Redding]] e [[Nina Simone]]) e investiti da qualche spruzzo di [[psichedelia]], hanno sempre ricercato una musica educata, tranquilla, intellettuale: basti pensare che il loro primo album ''From Genesis to Revelation'' aveva l'intetno di narrare in quaranta minuti "l'evoluzione dell'umanità". Era il [[1969]].<br>Seguirono album meno velleitari ma sempre ambiziosi nei quali i testi di [[Peter Gabriel]] portavano ad immaginare una fantastica ''Swingin' London'' governata da J.R. [[Tolkien]] o uomini costretti a ridurre la propria statura per adeguarla a quelle di abitazioni sempre più anguste.
Il loro esordio discografico risale al [[1969]] con l'album ''"From Genesis to Revelation"''. Le liriche un po' pretenziose e la struttura musicale ancora incerta non ne fecero un [[album]] degno di nota, <br> ed infatti gli autori stessi lo sconfessarono, anche se oggi è comunque immancabile nelle discoteche degli appassionati del genere
▲Ne furono fondatori [[Tony Banks]] ([[pianista]] e [[tastierista]]), [[Peter Gabriel]] ([[cantante]] e [[polistrumentista]]), [[Anthony Phillips]] ([[chitarrista]]) e [[Mike Rutherford]] ([[bassista]]).
▲Il loro esordio discografico risale al [[1969]] con l'album ''"From Genesis to Revelation"''. Le liriche un po' pretenziose e la struttura musicale ancora incerta non ne fecero un [[album]] degno di nota, <br> che infatti venne sconfessato da loro stessi anche se oggi si trova abbastanza facilmente negli scaffali dei negozi. Di ben diverso spessore fu il successivo ''"Trespass"'' ([[1970]]) nel quale lo stile musicale dei Genesis cominciò a delinearsi in modo marcato lasciando ampio spazio alla teatralità di Peter Gabriel; in quel periodo una serie di concerti rese noti i Genesis ad appassionati di musica belgi e italiani prima ancora che a quelli britannici. Sarà che all'ingegno musicale non si accompagnava ancora un'adeguata disponibiltà finanziaria, sta di fatto che anche Trespass, pur grondando di idee e felicissime intuizioni compositive (Stagnation su tutte) la qualità sonora del risultato lasciava a desiderare per quanto fosse cupa, dai contorni non ben definiti, impastata.
E' comunque grazie a Trespass che il gruppo muove i suoi primi passi nell'europa del nord ed in particolare Belgio e Olanda. ▼
Nel [[1971]] fu pubblicato ''"Nursery Cryme"'' il giudizio della critica e del pubblico sancì la definitiva consacrazione del gruppo nel quale erano intanto entrati [[Phil Collins]] ([[batterista]]) e [[Steve Hackett]] ([[chitarrista]) subentrato a Phillips.<br>Il titolo dell'album prende spunto dal celebre libro di favole "Nursery Rhymes"; in esso favole e leggende vengono narrate da Gabriel e compagni in un bellissimo affresco musicale che rappresenta - forse - la massima espressione artistica del Gruppo. da segnalare "''[[The Musical Box]]''", "''For Absent Friends''"; "''Harold the Barrell''"; "''The fountain of Salmacis''"; Nursery Cryme fissa l'inizio del rapporto dei Genesis con l'Italia che li spinge ad un successo assolutamente non previsto per dimensioni e intensità.<br> Si esibiscono in mitici concerti a Brescia e a Reggio Emilia e chi c'era non dimenticherà facilmente l'esperienza.▼
▲E' comunque grazie a Trespass che il gruppo muove i suoi primi passi nell'
Gabriel è sempre più padrone del palcoscenico e comincia a prendere una dimestichezza sempre maggiore con il ruolo di [[front man]]. ''The Return of the Giant Hogweed'' è spesso uno dei numeri in cui il suo istrionismo e la sua capacità incantatoria trovano maggior vigore espressivo. ▼
▲Nel [[1971]] fu pubblicato ''"Nursery Cryme"'' il giudizio della critica e del pubblico sancì la definitiva consacrazione del gruppo nel quale erano intanto entrati [[Phil Collins]] ([[batterista]]) e [[Steve Hackett]] ([[chitarrista]) subentrato a Phillips.<br>Il titolo dell'album prende spunto dal celebre libro di favole "Nursery Rhymes"; in esso favole e leggende vengono narrate da Gabriel e compagni in un bellissimo affresco musicale che rappresenta - forse - la massima espressione artistica del Gruppo.
Nursery Cryme fissa l'inizio dello splendido rapporto dei Genesis con l'[[Italia]] che li spinge ad un successo assolutamente non previsto per dimensioni e intensità.<br> Si esibiscono in memorabili concerti lasciando agli spettatori emozioni nuove ed indimenticabili .
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Anche tenendo conto del costume del periodo, i Genesis sono ormai una macchina inarrestabile e per il terzo anno consecutivo non mancano all'appuntamento con un nuoco LP: ''Foxtrot''.
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In Selling England i Genesis, pur ripetendo un canone consolidato, riescono a spostare in alto ancora un equilibrio tra canzone, musica e libertà espressiva dei singoli componenti.
E' l'album che rivela tutta la struggente capacità chitarristica di Hackett, in ''Firth of Fifth'' è la chitarra a suggellare il momento più alto e drammatico di tutto il rock romantico progressivo inglese. E' malinconica, tempestosa e furente nel disegnare il motivo che accompagna tutto il brano, introdotto dal [[pianoforte]] di Banks e poi ripreso nel cuore strumentale del brano. E se Hackett esplode in Firth of Fifth è Banks a spadroneggiare in ''The Cinema Show''.<br>
E' da notare, inoltre, che in ''Selling England'' Phil Collins fa la prima apparizione cone lead vocalist in ''More Fool Me '' come lead vocalist con risultati che non fanno certo presagire ciò che gli riserverà il futuro.
Gabriel prende sempre più il sopravvento e nei teatri ormai lui è lo show. I suoi travestimenti, timidamente iniziati all'epoca di Foxtrot, sono ormai quasi in grado di dominare la scena oltre la musica. E' anche il momento in cui nella band ci si chiede se l'equilibrio non si stia perdendo privilegiando, a volte, la teatralità più la musica.
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