Francesco Paolo Volpe: differenze tra le versioni

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Nel corso degli anni si interessò di storia e fu uno dei primi ad effettuare una difficile ricostruzione della lunga storia della città di Matera; in seguito ai suoi studi pubblicò nel [[1818]] a Napoli le ''Memorie storiche profane e religiose su la città di Matera'', in cui trattava le origini della città e del nome, il periodo classico e quello medioevale.
 
L'opera, rimasta a lungo una fonte fondamentale per gli storici locali e non, è divisa, come premesso dall'autore stesso nell'introduzione ''Al lettore'', in due libri, dedicati rispettivamente alle materie "profane" e a quelle "sacre". Nel primo libro, Volpe esordisce con una descrizione di Matera, parlando dell'etimologia del nome, del governo e dell'economia cittadine e dei materani illustri <ref>Pp. 1-85.</ref>. Nella seconda parte di questo libro<ref>Pp.86-181.</ref>, l'autore parla di "dominatori e vicende" della città, opportunamente fermandosi alla visita, nel [[1735]], di [[Carlo III di Borbone|Carlo di Borbone]] e non trattando dell'[[età napoleonica]].
In occasione del trasferimento delle spoglie di [[San Giovanni da Matera]] nel [[1830]] dall'[[Abbazia di Pulsano]] a Matera, compose un'opera, e nel [[1842]] in un'altra pubblicazione descrisse le chiese rupestri di Matera. L'ultima sua opera pubblicata fu il ''Saggio intorno agli Schiavoni stabiliti in Matera nel Secolo XV'', relativa all'immigrazione in città di popolazioni provenienti dall'Albania, mentre una sua opera inedita è il ''Proseguimento della storia di Matera'' in cui si narrano le vicende locali vissute direttamente dal Volpe.
 
Il secondo libro, dedicato alle "materie religiose", parte dall'origine e descrizione delle chiese cittadine<ref>Pp. 182-189.</ref>, con particolare attenzione alla cattedrale <ref>Pp. 189-205.</ref> e concludendo la descrizione con l'analisi delle chiese del territorio <ref>Pp. 206-214.</ref>. Altro ''excursus'' è dedicato ai monasteri e conventi<ref>Pp. 214-273.</ref>. Il libro - e l'opera - si conclude con una particolareggiata cronotassi dei vescovi<ref>Pp. 214-311.</ref>.
 
In occasione del trasferimento delle spoglie di [[San Giovanni da Matera]] nel [[1830]] dall'[[Abbazia di Pulsano]] a Matera, compose un'opera, e nel [[1842]] in un'altra pubblicazione descrisse le chiese rupestri di Matera. L'ultima sua opera pubblicata fu il ''Saggio intorno agli Schiavoni stabiliti in Matera nel Secolo XV'', relativa all'immigrazione in città di popolazioni provenienti dall'Albania, mentre una sua opera inedita è il ''Proseguimento della storia di Matera'' in cui si narrano le vicende locali vissute direttamente dal Volpe.
 
==Bibliografia==