De vita et moribus Iulii Agricolae: differenze tra le versioni

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'''De vita et moribus Iulii Agricolae''' ('''''Vita e costumi di Giulio Agricola''''', spesso indicata semplicemente come '''''Agricola''''') è un'opera scritta attorno al [[98]] d.C. dallo [[storiografia|storico]] [[Impero romano|romano]] [[Tacito]], in cui viene descritta la vita del suocero dell'autore,: [[Gneo Giulio Agricola]], che fu [[governatori della Britannia romana|governatore]] della [[Britannia romana|Britannia]]. Tacito fornisce anche notizie [[geografia|geografiche]] ed [[etnografia|etnografiche]] sulla Britannia e poi mette a confronto, come in seguito farà anche nella ''[[De origine et situ Germanorum]]'', la [[libertà]] e il coraggio dei [[Britanni]] con la corruzione e la [[tirannia]] che a suo parere ammorbano l'Impero. In quest'opera, Tacito attacca anche la rapacità e l'[[avarizia]] dei romani con l'espediente del discorso che attribuisce al capo [[caledoni|caledone]] [[Calgaco]] prima della [[battaglia del monte Graupio]], combattuta nell'[[83]] o nell'[[84]] tra i [[legione romana|romani]] e i caledoni in [[Scozia]].
 
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