José Ortega y Gasset: differenze tra le versioni

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Si laureò presso la facoltà di lettere e filosofia di Madrid nel [[1902]] con la tesi ''Los terrores del año mil. Crítica de una legenda'', una tesi di sole cinquantotto pagine. In seguito si recò in [[Germania]] dove continuò gli studi dal [[1905]] al [[1907]] a [[Lipsia]], [[Norimberga]], [[Colonia (Germania)|Colonia]], [[Berlino]] e soprattutto a [[Marburgo]]. Li fu influenzato dal [[neokantismo]] di [[Hermann Cohen]] e [[Paul Natorp]], ma risultò molto sensibile alle posizioni di [[Friedrich Nietzsche]] e [[Max Scheler]]. Più tardi si avvicinò, almeno in parte, anche alle posizioni di [[Martin Heidegger]]<ref>[http://www.conoscenza.rai.it/site/it-IT/?ContentID=640&Guid=305e31c1e3be4fe4a860fa9947b3cec6 Si veda un'analisi dei rapporti tra Ortega e Heidegger in quest'intervista per l'Enciclopedia Multimediale delle scienze filosofiche]</ref>. Nel 1914 pubblicò le ''Meditaciones del Quijote'' in cui si sofferma sullo spirito di [[Cervantes]].
 
Insegnò [[metafisica]] all'[[Università Complutense di Madrid]] dal [[1910]] al [[1936]] e fu fondatore, nel [[1923]], della rivista ''[[Revista de Occidente]]''. Del 1922 è il saggio ''España invertebrada''. Con l'avvento della [[seconda repubblica spagnola]] Ortega si impegnò in politica fondando il movimento "''Agrupación al Servicio de la República''" nel [[1931]] e fu eletto Deputato nelle [[Cortes republicanas|Cortes]]. Fu membro della [[Massoneria]]. Durante la [[guerra civile spagnola]] si trasferì all'estero e rientrò in patria nel 1948<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/ortega-y-gasset-jose/ Ortega Y Gasset Jose nell'Enciclopedia Treccani<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Nel [[1948]] creò l’''Institudo de Humanidades'', assieme al suo discepolo [[Julián Marias]] dove proseguì l'insegnamento.
 
Fu esponente dell'[[esistenzialismo]] e del [[prospettivismo]] e, in secondo momento, del cosiddetto [[raziovitalismo]]. L'opera più famosa di Ortega è ''[[La ribellione delle masse]]'', scritta nel [[1930]]. Il maggior merito di Ortega è aver reso la filosofia accessibile a tutti, usando un linguaggio il più possibile semplice per meglio diffonderne il contenuto, esprimendo le sue idee in articoli, conferenze, chiacchierate con la gente più che con [[libro|libri]]. Era il modo migliore per avvicinarsi al popolo spagnolo che mostrava un grande disinteresse per la filosofia. Il suo scopo non venne però compreso tanto che alcuni lo accusarono di non essere un vero filosofo, perché capace di trattare ogni questione, ma [[scienza|scientificamente]] nessuna. Fu difeso con forza dal suo discepolo [[Julián Marías]] (padre dello scrittore [[Javier Marías]]). [[Luis Abad Carretero]] fu suo allievo.
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