Matilde di Canossa: differenze tra le versioni

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{{quote|Corde pio flagrans Mathildis lucida lampas. Arma voluntatem, famulos, gazam proprianque, excitat, expendit, instigat, proelia gessit. Singula si fingam, quae fecit nobilis ista, carmina sic crescens, sunt ut numero sine stelle.}}
{{quote|MathildeMatilde splendente fiaccola che arde in cuore pio. Lievitò armi, volontà e vassalli, profuse il proprio principesco tesoro, eccitò e condusse battaglie. Se dovessi citare ad una ad una le opere compiute da questa nobile signora, i miei versi aumenterebbero a tal punto da divenire innumerevoli come le stelle. -''(Vita Mathildis - Donizo)''}}
 
[[Image:Mathi.jpg|300 px|thumb|Sepolcro '''Onore e Gloria d'Italia''' di Mathilde di Canossa in [[San Pietro in Vaticano]], opera di [[Gian Lorenzo Bernini]]]]
[[Image:Hugo-v-cluny heinrich-iv mathilde-v-tuszien cod-vat-lat-4922 1115ad.jpg|300px|thumb|''Rex rogat abbatem / Mathildim supplicat atque''<br />Mathilde di Canossa<br />dal ''Cod. Vat. lat. 4922'' ([[1115]])]]
 
'''Matilde''' (in latino medievale ''Mathildes'') '''di [[Canossa]]''' fu una [[feudalesimo|feudataria]] medievale, e un'ardente sostenitrice del [[Papato]] nella [[lotta per le [[investiture]].
 
Matilde nacque a [[Mantova]] nel [[1046]] e morì a [[Bondeno di Roncore]] ([[Reggiolo]]) il [[24 luglio]] [[1115]].
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==La stirpe==
{{vedi anche|Bonifacio di Canossa}}
''MathildeMatilde'' ottenne in dote la signoria ed il titolo di '''contessa''' ''di Canossa, Reggio, Modena, Mantova, Brescia e Ferrara'', '''marchesa''' di ''Toscana''
e la signoria su vasti territori dell'odierna Lombardia, Emilia-Romagna e sulle terre che includevano il [[marchesato]] di [[Toscana]],
poi in seguito acquisì la signoria sul '''Ducato''' di [[Spoleto]], su signorie e castelli ereditati dalla madre nell'odierno [[Belgio]], [[Lussemburgo]], [[Francia]], [[Germania]] e su molti altri territori del ''patrigno'' [[Goffredo il Barbuto]].
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La sua famiglia che traeva il suo potere da '''Canossa''', era di stirpe [[Longobardi|longobarda]].
 
La '''madre, [[Beatrice di Lotaringia|Beatrice]]''', apparteneva alla famiglia più illustre dell'impero, figlia di Federico duca della Lotaringia e di MathildeMatilde figlia di Ermanno duca di Svevia e di Gerberga, discendente dei Re di Borgogna.
 
Il '''padre [[Bonifacio di Canossa|Bonifacio]]''', era l'ultimo discendente della potente famiglia Canossianacanossiana, erede diretto dell'avo [[Adalberto Atto]] (o [[Attone]]), il capostipite della famiglia degli Attoni (o Attonidi).
 
Il Casatocasato dei Canossa basava i suoi poteri non su concessioni, politiche o Imperialiimperiali, di territori e castelli, ma dai diritti conquistati e dalle consistenti proprietà ''Allodialiallodiali'', cioè private, della famiglia. Avevano ampliato i propri beni principalmente attraverso l'acquisto di terre o alla permuta di beni (ad esempio un castello in cambio di un villaggio) cercando di cedere beni sparsi in favore della creazione di un nucleo di proprietà di notevole entità, ma anche all'oculata gestione dei matrimoni: i Canossa indirizzavano i propri membri giovani a matrimoni con discendenti di famiglie poste su un gradino sociale sempre superiore (come ad esempio tra [[Adalberto Atto]] ed [[Ildegarda]]). Oltretutto i Canossiani erano completamente inseriti nel sistema che procurava cariche ecclesiastiche in cambio di denaro (esistevano vere e proprie ''Tariffetariffe'' che richiedevano investimenti di alte cifre) ed essere alla direzione di una diocesi, essere a capo di una canonica, di un monastero o di una pieve era fonte di notevoli guadagni e ricchezze. I Canossa erano anche un esperti ''gestori'' di proprietà altrui, spesso signori o ecclesiastici lontani demandavano la gestione di castelli e cittadine che spesso non tornavano mai in possesso dei proprietari ma continuavano a far parte del patrimonio dei Canossa. Alcuni contratti stipulati da Bonifacio prevedevano la ''precaria'' cioè un'occupazione di 3 generazioni in cambio di altri beni ma in seguito bastava che l'occupante non ricambiasse la parola data tenendosi il feudo. Vi erano in fine le vere e proprie ''espropriazioni violente'' dei beni desiderati: Bonifacio non si fece scrupolo più volte di prendere con le armi le proprietà delle chiese locali. Nel volgere di qualche generazione i Canossa, castello dopo castello, possedevano nei loro beni privati di famiglia tutto il nord -Italia. Bonifacio iniziò la sua carriera di condottiero con una un'imponente battaglia campale nel [[1021]] per la successione al potere e per tutta la sua vita fu definito ''uom d'armi forte come un leone'' spesso al fianco o in aiuto dell ''Imperatore Corrado II'' in tutta Europa.
 
==L'infanzia==
Sulla sua nascita e l'infanzia le fonti medioevali ricostruiscono un tracciato in base a quanto avvenne nella sua famiglia in quegli anni.
Sulla data di nascita gli storici sono abbastanza concordi a fissarla nel [[1046]], anche perché [[Donizone]] afferma che nella data della sua morte MathildeMatilde avesse 69 anni, ma senza con cio' poter determinare il mese o il giorno.
Molto contrastato è il dibattito sul luogo della sua nascita; le ipotesi più accreditate dagli studiosi dell'epoca sono [[Lucca]]
(per ''Francesco Maria Fiorentini'', erudito del '600), [[Canossa]] (per il benedettino ''Camillo Affarosi'' e per il ''Ferretti''), [[Ferrara]] (per il ''Bacchini'')
[[Mantova]] (per il ''Donesmondi'', l' ''Agnelli Maffei'' e il ''Volta''), [[San Miniato]] (per ''Lorenzo Bonincontri'', erudito del '400).
Viene reputata plausibile dai più ''Mantova'' in quanto [[Marengo]] (vicinissima a Mantova) era stata la sede della corte dei ''Canossiani'' nell'anno di nascita di MathildeMatilde.
 
La scelta del nome fu della madre ''Beatrice'' che rinnovava il nome della propria madre, la figlia del '''Duca di Svevia''' [[Ermanno II]],
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L'infanzia della Gran Contessa è sorvolata dalle cronache dell'epoca che preferivano dare l'attenzione ai maschi, in questo caso al fratello maggiore Federico,
ed oltretutto MathildeMatilde aveva anche un'altra sorella più grande di lei, Beatrice. Le fonti negano uno stretto rapporto con i genitori che si dedicavano al figlio maschio destinato alla successione.
 
MathildeMatilde trascorse la sua gioventù tra i freddi laghi ed i nevosi boschi padani, ed a differenza delle nobildonne del suo tempo, trascorreva molto tempo per dedicarsi alla cultura ed allae all'educazione: fin da piccola ''"conosceva la lingua dei Teutoni e sa anche parlare la garrula lingua dei Franchi"'' (sottolinea ''Donizone''). La sua lingua madre era il '''Longobardolongobardo''' ed era educata ai buoni costumi ed a modi modesti dagli ecclesiastici Mantovanimantovani che la avevano presa a benvolere dopo che a soli 6 anni il padre mori' di morte violenta,; specialmente [[Giovanni da Mantova]] le insegnò il '''trivio''' (grammatica, retorica e dialettica) e il '''quadrivio''' (aritmetica, geometria, musica, astronomia), che lasciarono un'impronta in tutta la sua esistenza nella passione per i libri, l'arte, la liturgia e la musica.
 
La madre rimasta vedova con 3 figli piccoli aveva difficoltà a reggere il ruolo di Bonifacio e perciò si appoggiò ai pontefici, anche perché i Papi erano ecclesiastici cortigiani dei Canossa o parenti come ad es. il [[Papa Leone IX]] che era suo pro-zioprozio da parte della madre Beatrice.
 
Nel [[1053]] Mathilde ed i suoi fratelli ottennero un privilegio di protezione personale dall'[[Imperatore Enrico III]], ma in quello stesso anno muoiono i due fratelli di Mathilde
a causa di un ''maleficio'' (probabilmente un ''avvelenamento'' involontario).
 
Alla morte del Papa Leone IX, parente di entrambi i genitori di MathildeMatilde, venne eletto papa Vittore II dal potere imperiale.
Visto il crescente potere delle due ''Canossiane'' e l'assenza del loro alleato Leone IX, Enrico III prende in ostaggio MathildeMatilde (di soli 10 anni) e sua madre e le porta in Germania, ma dopo un anno muore e MathildeMatilde ritorna a Canossa.
Alla morte dell'imperatore ''Enrico III'' la madre Beatrice cerca una nuova protezione risposandosi con [[Goffredo il Barbuto]] cugino del [[Papa Leone IX]];
Goffredo, che diviene il Patrigno di MathildeMatilde, era un nobile aristocratico dedito alle armi ed alle arti guerresche di indole belligerante, figlio di Gozzellone,
Duca di Lotaringia succeduto al padre di Beatrice. Il Patrignopatrigno, per consolidare il potere suo e dei Canossa e per non dover in seguito dividere i loro possedimenti, impone la promessa di matrimonio combinato tra i due bambini (e cugini di 4'quarto grado) MathildeMatilde, sua figliastra, e [[Goffredo il Gobbo]], suo figlio naturale. Presto pero'però l'imperatore del ''Sacro Romano Impero'' lo costringe a fuggire e ritirarsi in Lotaringia, lasciando nuovamente sole, ma con più possedimenti, MathildeMatilde e sua madre.
 
Il [[Papa Vittore II]] era ospitato ad [[Arezzo]] dai Canossiani, e qui muore nel [[1057]] lasciando come successore [[Papa Stefano X|Papa Stefano IX]], il fratello del patrigno di MathildeMatilde che voleva farsi incoronare Imperatore,
usufruendo di un vuoto di potere temporaneo; non ci riusci'riuscì per la morte del Papa in terra toscana dei Canossa ma senz'altro in quell'epoca la famiglia era la più potente d'Europa. A questo punto il papato
decide di sottrarsi alle logiche politiche imposte dai potenti dell'impero introducendo il [[Conclaveconclave]] dei cardinali, tuttora in vigore;. Il pontificato allontanatosi dall'impero si affidò perciò alla tutela dei ''Canossa'',
che grazie al diritto-dovere dell'accompagnamento dei Pontefici, ne finirono percol determinare la scelta dei Papi e le loro sorti.
 
Anche il nuovo Papa [[Benedetto X]] durò poco e anch'egli morì aalla corte di MathildeMatilde nel [[1061]], ed a questo punto vennero eletti 2 papi: il Vescovo di Parma Cadalo, come [[Papa Onorio II]] eletto da parte dell'Imperatore ed
il Vescovo di Lucca nonché ecclesiastico dei Canossa [[Anselmo da Baggio]], come [[Papa Alessandro II]]. La casata di MathildeMatilde si oppose ad Onorio II e dopo varie vicissitudini si concordò di eseguire un nuovo concilio nel cuore del dominio Canossianocanossiano, a Mantova. Il Papa Onorio II preferì non partecipare per timore della sua vita e comunque Alessandro II dimostrò la legalità della sua elezione;
i Canossa giudici dal quale dipendeva il '''Paparum Ducatus''' allora decisero di assegnare il Papato al loro candidato Alessandro II. MathildeMatilde si ritrovava di nuovo con un Papa amico o parente.
 
== Il matrimonio con Goffredo ==
MathildeMatilde alla fine del [[1069]] corre al capezzale del patrigno Goffredo morente in Lotaringia; prima della sua morte MathildeMatilde compie il rito di matrimonio col suo lontano cugino e fratellastro Goffredo il Gobbo per assicurare la successione ai titoli e possedimenti, come com'era stato stabilito in una clausola del matrimonio del patrigno con la madre Beatrice. Il marito è un giovane coraggioso e retto ma oberato da difetti fisici, comunque MathildeMatilde, conscia dei doveri nobiliari per i quali era stata educata e con la persuasione della madre, seppur riluttante resta in Lotaringia coabitando col marito e ne rimane incinta nell'autunno [[1070]]; tra la primavera
e l'estate del 1071 partorisce una bambina che chiama Beatrice per poter rinnovare il nome della madre, nome molto frequente nella genealogia di Lotaringia.
Il parto non è facile, come quasi tutti i parti del medioevo, e dopo pochi giorni la piccola Beatrice muore. La Beatrice madre erige il monastero di [[Frassinoro]] nell'Appennino Modenese, come com'era usanza tra i potenti, per "''la grazia dell'anima della defunta Beatrice mia nipote''".
 
Durante questo periodo, il più tremendo per la sua vita, MathildeMatilde rischiava la sua incolumità personale sia a livello fisico per i postumi di un parto difficile che nel medioevo spesso si risolvevano con la morte della madre, e per l'ira del casato di Lotaringia che vedeva di malocchio Mathilde che non aveva dato un erede al ''Signore'', compito principale, se non unico compito, per le donne dell'epoca. In gennaio del [[1072]] fugge appena le circostanze le offrono la possibilità, e rientra a Canossa, presso la madre.
 
Tra il 1073 ed il 1074 Goffredo rientrò nella penisola italica per riconquistare MathildeMatilde regalandole possedimenti ed armate, ma il suo atteggiamento fu estremamente fermo e rigido verso un potente che anche se oberato da limiti fisici (tra gli altri gozzo e gobba) godeva della stima del Papa e dell'imperatore, e su di questo si è costruito il mito di una donna priva di debolezze.
 
Il marito ''Goffredo il Gobbo'', nel [[1076]] (come riporta ''Lamberto di Hersfeld'') cadde vittima di una un'imboscata nelle sue terre nei pressi di [[Anversa]]:
durante la notte spinto da bisogni corporali si reco'recò al gabinetto ede un sicario che stava in agguato
gli conficco' una spada tra le natiche lasciandogli l'arma piantata nella ferita. Sopravvissuto a fatica, una
settimana dopo, il [[27 febbraio]] [[1076]], mori'morì, lasciando MathildeMatilde vedova e molti la accusarono di essersi macchiata personalmente di questo crimine: ''..con la complicità di una serva fedelissima lo fece uccidere in gran segreto mentre stava seduto al cesso, infilandogli la spada nell'ano..'' (Landolfo Seniore storico di Milano); comunque come colpevole viene indicato più verosimilmente il Conteconte fiammingo ''Roberto''. In ogni caso MathildeMatilde non verso'versò al clero neppure un obolo per l'anima del marito ucciso, ne' fece recitare una messa o dedicò un convento come com'era d'uso.
 
== 40 anni di regno ==
Il [[18 aprile]] [[1076]] muore Beatrice, la madre di MathildeMatilde, e da questo momento, anche se prima aveva gia'già regnato affiancata alla madre, diviene a 30 anni l'unica sovrana incontrastata di tutte le terre che vanno dal [[Lazio]] al [[lago di Garda]].
 
 
== L'umiliazione di Canossa ==
 
MathildeMatilde fu una fedele alleata di papa Gregorio VII contro l'imperatore [[Enrico IV del Sacro Romano Impero|Enrico IV]] durante la [[lotta per le investiture]], che vide contrapposta l'autorità della Chiesa a quella dell'Impero e che culminò con l'umiliazione di Canossa del [[28 gennaio]] [[1077]]. In questa quest'occasione l'imperatore, per ottenere la revoca della scomunica da parte del papa, fu costretto ad umiliarsi, dovendo attendere d'entrare davanti al portale d'ingresso del [[castello di Canossa]] per tre giorni e tre notti inginocchiato col capo cosparso di cenere mentre imperversava una bufera di neve. In seguito dallo storico compromesso tra i due rappresentanti dei poteri medievali (che però non fu definitivo, dato che ebbe termine solo con il [[concordato di Worms]]), MathildeMatilde ricevette lustro e potere.
 
Dopo la morte di Gregorio a Salerno nel [[1085]], Enrico IV aveva eletto l'[[antipapa Clemente III]], mentre MathildeMatilde cercò di riprendere il controllo sulla chiesaChiesa, sostenendo la nomina dell'abate di [[Montecassino]], [[papa Vittore III]]. L'esercito imperiale venne sconfitto dai feudatari di MathildeMatilde presso [[Sorbara]], nel modeneseModenese, e le armate di Enrico dovettero riattraversare le [[Alpi]].
 
A seguito di vari rivolgimenti, venne eletto pontefice il vescovo francese di Ostia, [[papa Urbano II]]. La contessa di Canossa riuscì a portare dalla parte della chiesaChiesa il figlio dell'imperatore, Corrado. Nel 1091 venne organizzata un'incoronazione farsa a [[Pavia]], a cui assistettero MathildeMatilde e Papa Urbano, in cui il figlio dell'imperatore venne nominato Re d'Italia. A questo titolo venne aggiunto ben presto quello di Imperatoreimperatore, in quanto la chiesa considerava decaduto Enrico IV.
 
== Il matrimonio con Guelfo V==
MathildeMatilde si trovo' improvvisamente a fronteggiare una nuova discesa del'Imperatore Enrico IV, e si preparo'preparò al peggio con un matrimonio politico, dato che l'attuale pontefice disgiungeva il potere Vaticanovaticano da quello Canossianocanossiano, come com'era stato sino a questo momento, per ultimo fino a Gregorio IV. MathildeMatilde si sposa col [[Duca Welf V]] di Svevia (italianizzato in ''Guelfo''), figlio del [[Duca Welf IV]] ([[Guelfi e Ghibellini]]), creando una ''joint venture'' molto potente costituita dal nuovo [[Papa Urbano II]] e dal Duca, per contrastare efficacemente il cugino Enrico IV.
MathildeMatilde invia una lettera al suo prescelto: ''Non per leggerezza femminile o per temerarietà, ma per il bene di tutto il mio regno, ti invio questa lettera accogliendo la quale tu accogli me e tutto il governo della Longobardia. Ti darò tante città tanti castelli tanti nobili palazzi, oro ed argento a dismisura e soprattutto tu avrai un nome famoso, se ti renderai a me caro. e non segnarmi per l'audacia perché per prima ti assalgo col discorso. È lecito sia al sesso maschile che a quello femminile aspirare ad una legittima unione e non fa differenza se sia l'uomo o la donna a toccare la prima linea dell'amore, solo che raggiunga un matrimonio indissolubile. Addio''. La Gran Contessa invio'inviò migliaia di armati al confine della Longobardia a prendere il Duca, lo accolse con onori, organizzo'organizzò il convito nuziale di 120 giorni con un apparato al quale sarebbe impallidito qualunque sovrano medioevale. [[Cosma di Praga]], autore del ''Chronicon Boemorum'', riporta che dopo il matrimonio, per due notti, il duca aveva rifiutato il letto nuziale ed il terzo giorno MathildeMatilde si presento'presentò nuda nella sua beltà su una tavola preparata ''ad hoc'' su alcuni cavalletti dicendogli ''tutto è davanti a te e non v'è luogo dove si possa celare maleficio''; il Duca rimase interdetto e lei nuda ed indignata lo assali' a suon di ceffoni e sputandogli addosso lo caccio' con queste parole: ''vatteneVattene di qua, mostro, non inquinare il regno nostro, più vile sei di un verme, più vile di un'alga marcia, se domani ti mostrerai, d'una mala morte morirai...'' . Il Duca fuggi'fuggì e di li' in poi fu soprannominato '''Guelfo l'impotente''';. Il giovane Duca marito di MathildeMatilde cosi'così si separo'separò dopo pochissimi giorni ed ovviamente i due non ebbero mai figli e discendenza.
 
== La vittoria contro l'imperatore ==
Dopo numerose vittorie, tra le quali quella sui [[Sassoni]], l'imperatore Enrico si prepara nel [[1090]] alla sua ''III discesa'' in terra italica per infliggere una sconfitta definitiva alla parte riformista. L'itinerario fu il suo solito, il [[Brennero]] e Verona, confine coi possedimenti di MathildeMatilde che iniziavano a partire dalle porte della città. La battaglia si accentro'accentrò presso Mantova. MathildeMatilde si assicuro' la fedeltà' degli abitanti esentandoli da alcune tasse come il [[teloneo]] ed il [[ripatico]] e con la promessa di essere integrati nello status di ''Cittadini Longobardi'' col diritto di caccia, pesca e taglialegna su entrambe le rive del [[fiume Tartaro]]. La città resistette fino al ''tradimento del giovedì santo'', nel quale i cittadini cambiarono fronte in cambio di alcuni ulteriori diritti concessi loro dall'assediante Enrico. MathildeMatilde si arrocco'arroccò sull'appennino Reggianoreggiano attorno ai suoi castelli più inespugnabili nel [[1092]] e dopo alterne e sanguinose battaglie tra l'intricato sistema poligonale di difesa su cui MathildeMatilde poteva contare in [[Val d'Enza]], l'esercito imperiale venne preso in una morsa in questa complessa rete di castelli, rocche, borghi fortificati sul quale si era costruito sin da [[Atto]] il potere dei Canossa, ed aveva sempre resistito ad ogni attacco che fosse stato portato sull'appenninoAppennino.
 
Nonostante l'esercito Imperiale fosse temibilissimo, fu distrutto dalla vassalleria matildica dei piccoli feudatari ed assegnatari dei borghi fortificati che mantennero intatta la fedeltà ai Canossa anche di fronte all'Impero. La conoscenza perfetta dei luoghi, la velocità delle informazioni e degli spostamenti, le posizioni strategiche che occupavano tutti i luoghi elevati della ''val d'Enza'', aveva avuto la meglio sul potente imperatore. Pare che la stessa Contessacontessa con un manipolo di guerrieri scelti e fedeli avesse partecipato personalmente alla battaglia, galvanizzando gli alleati all'idea di combattere una guerra giusta. L'esercito imperiale fu preso a ''a tenaglia'' nella vallata, ma la sconfitta totale fu più di una guerra persa: Enrico si rese conto dell'impossibilita' di penetrare quei luoghi asprissimi, ben diversi dalla pianuraPianura Padana o della Sassonia, non si trovava più di fronte ai confini tracciati dai fiumi dell'Europa centrale, ma erano scoscesi sentieri, calanchi, luoghi impervi protetti da rocche agguerrite, da [[casatorre|casetorri]] che svettavano verso il cielo, e delle quali restano i ruderi nella ''Val d'Enza'', dalle quali scaricavano dardi di ogni genere su chiunque si avvicinasse: lance, frecce, olio bollente, giavellotti, massi, picche infuocateinfocate, con queste armi chi si trovava più in alto aveva spesso la meglio.
 
Dopo la vittoria di MathildeMatilde molte città come [[Milano]], [[Cremona]], [[Lodi]] e [[Piacenza]] si appoggiarono alla Contessa Canossiana per sottrarsi al controllo Imperialeimperiale.
Il figlio stesso dell'Imperatore, [[Corrado]], soggiogato dal carisma di MathildeMatilde, si ribello' al padre e comincio'cominciò a braccarlo senza tregua. MathildeMatilde libero' e diede rifugio persino alla moglie dell'Imperatoreimperatore Enrico, [[Prassede]], figlia del [[Re di Russia]] ed ex vedova del [[Marchese di BrandenburgoBrandeburgo]], che aveva denunciato al concilio di Piacenza del [[1095]] ''le inaudite porcherie sessuali'' che aveva preteso Enrico da lei e per le quali veniva relegata in una specie di prigionia a Verona. Si accese dunque una lotta all'interno steso della famiglia Imperialeimperiale, che indebolì sempre più Enrico IV.
 
== L'incoronazione ==
Nel [[1111]] sulla via del ritorno l'Imperatore del [[Sacro Romano Impero]], Enrico V, la incontra a [[Bianello]], vicino a [[Reggio Emilia|Reggio]] per confermarle i feudi messi in dubbio dal padre e per conferirle un nuovo titolo. Cosi'Così il figlio del suo vecchio antagonista crea MathildeMatilde '''Regina d'Italia''' e '''Vicaria Papale''' . Ancora oggi in quei luoghi dell'[[Appennino Reggiano]] si commemora l'avvenimento dell'incoronazione ogni anno con rievocazioni in costume d'epoca.
 
== La morte==
MathildeMatilde morì nel 1115. Il suo corpo è attualmente sepolto in [[Basilica di San Pietro in Vaticano|San Pietro]] a [[Roma]], nella tomba scolpita dal [[Gian Lorenzo Bernini|Bernini]], unica donna insieme alla regina [[Cristina di Svezia]]. Cronologicamente viene prima sepolta in San Benedetto in Polirone ([[San Benedetto Po]]), poi, nel [[1633]], per volere del papa [[Urbano VIII]], la sua salma viene traslata a Roma in [[Castel Sant'Angelo]]. Nel [[1645]] i suoi resti trovano definitiva collocazione nella Basilica di San Pietro in [[Vaticano]]. La sua tomba scolpita dal Bernini è detta '''Onore e Gloria d'Italia'''.
 
Quando alla morte senza eredi di MathildeMatilde ed alla conseguente estinzione dei Canossa il suo immenso possedimento personale si frantumò, alcuni castelli rimasero in possesso ai discendenti della sorella di [[Tedaldo]] (il nonno di MathildeMatilde) [[Prangarda]], a signori locali e a Communi Militum di cavalieri e mercenari,; alcuni possedimenti vennero addirittura dimenticati in un vuoto di potere, altri semplicemente inglobati nei territori Papalipapali.
 
I ''Vassalli'' dei Canossa diedero vita alle dinastie dei Baratti, nel parmenseParmense, e degli Attoni (Iattoni o Jattoni) di [[Antesica]] e di [[Beduzzo]], nella Val Parma.
 
Dopo la sua morte, attorno al personaggio venne a crearsi un alone di leggenda. Gli agiografi ecclesiastici ne mitizzarono il personaggio facendone una contessa semi-monaca dedita alla contemplazione e alla fede. Lo stesso [[Dante Alighieri]] ne sentì parlare e la inserì nel nell'XI canto del ''Paradiso'' della ''[[Divina Commedia]]'', ponendola nella cerchia dei militanti dellaper la fede.
 
In realtà si trattò di un personaggio di forti passioni sia spirituali sia carnali, perfettamente in linea coi tempi. Gregorio VII, insieme al monaco Anselmo, la teneva in uno stato di continua esaltazione mistica. Una volta morto Anselmo, la contessa, che soffriva di un [[eczema]], per curarsi si strofinava nuda sul tavolo dove era stato lavato il cadavere; in occasione dei frequenti attacchi di [[epilessia]] cui era soggetta, si calmava palpando l'anello vescovile del defunto che portava al dito.
 
Di orgoglio smisurato di fronte agli uomini, diventava remissiva davanti alle alte cariche ecclesiastiche. Era passionaria, priva di senso d'umorismo e facile al pianto. Si confessava ogni mattina all'alba vestita da popolana penitente ma quando montava a cavallo, si vestiva di tutto punto e si ornava con speroni d'oro. Qualsiasi signore, foss'anche di sangue reale, che passava per le sue terre era tenuto a piegare il ginocchio e riverirla come una sovrana. Sicuramente un personaggio non privo di grandezza, ma solo umana<ref>Montanelli, Indro, e Roberto Gervaso, ''Storia d'Italia, L'Italia dei comuni'', Milano, Rizzoli, 1966</ref>.
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== Cultura ==
 
Le vicende romanzate di MathildeMatilde ed Enrico IV sono raccontate da [[Luigi Pirandello]] nella sua tragedia teatrale e capolavoro del [[1921]], in tre atti, [[Enrico IV (Pirandello)|Enrico IV]], divenuto poi un film nell'[[1984|84]] del regista [[Marco Bellocchio]].
 
== Note ==