Savari: differenze tra le versioni
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== Uniforme, equipaggiamento e gradi ==
{{Graditruppecoloniali}}
L'[[uniforme]] e l'equipaggiamento dei Savari venne definito dall'ordine del giorno del 24 dicembre [[1912]]. Come per gli [[àscari]] eritrei, ciascun reparto si distinguevano dai colori e dai motivi della fascia-distintivo di stoffa portata in vita<ref name =piner>{{Cita web |url = http://www.museocavalleria.it/Museo016quinto.htm |titolo = Fasce e farmule dei vari reparti |editore = Museo della Cavalleria di [[Pinerolo]] (TO) |accesso=6 novembre 2018}}</ref>, che riproducevano quello dello [[stendardo]]. Seppur con varie modifiche nel corso del tempo, i tratti distintivi dell'uniforme Savari erano la [[Shashia|tachia]]<ref name =tachia>{{Treccani|vocabolario|tachia|Tachia|v=sì|accesso=6 novembre 2018}}</ref>) di feltro rosso granata con fiocco azzurro, sotto-tachia<ref name =tachia/> bianca e la [[farmula]]<ref>{{Cita web |url = http://www.scribd.com/doc/14146559/Gli-Ascari-Di-Dino-Panzera |titolo = Gli ascari di Dino Panzera - raccolta unica di uniformi, fasce distintive e gagliardetti dei RCTC|accesso=6 novembre 2018}}</ref>; questa era il tradizionale gilet con cordoncino, chiuso anteriormente da due alamari dello stesso cordoncino; il colore del panno e del cordoncino identificavano il reparto<ref>{{Cita web |url = http://www.regioesercito.it/uniformi/uniretc29a.htm |titolo = Uniformi truppe coloniali |editore = RegioEsercito.it |accesso=6 novembre 2018}}</ref><ref name =piner/>. Il [[fregio]] della cavalleria coloniale sul fez era quello dei palafrenieri, con cornetta, lance incrociate e fiamma; nel tondino il numero dello squadrone. L'armamento era costituito dal [[Carcano_Mod._91#Moschetto_(per_Cavalleria)_Mod._91|moschetto Mod. 91 da cavalleria]] con bandoliere in cuoio naturale Mod. 07 e Mod. 97 e dalla sciabola da cavalleria Mod. 71.
Fino al 1937 la gerarchia dei [[grado militare|gradi]] era quella comune a tutte le [[truppe coloniali italiane]]. Il personale libico poteva arrivare fino al grado di [[sciumbasci|sciumbasci capo]], corrispondente al [[maresciallo aiutante]]. Dal [[1939]], quando la [[Libia italiana|colonia libica]] divenne a tutti gli effetti territorio nazionale, con le [[provincia di Tripoli|provincie di Tripoli]] e [[provincia di Bengasi|di Bengasi]], il personale militare libico si fregiò delle [[stellette]] e la gerarchia venne equiparata a quella nazionale, con particolari galloni per i gradi compresi tra soldato scelto libico ad aiutante libico<ref>{{Cita web |url=http://www.albertoparducci.it/photo_gallery/Cavalleria%20Libica1.htm |titolo=Uniformi della cavalleria libica - tavole di Alberto Parducci|accesso=6 novembre 2018}}</ref>.
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