Mirai (malware): differenze tra le versioni
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Il processo di ricerca è sempre in esecuzione su ogni BOT infettato e usa il protocollo [[Telnet]] tentando di accedere in modo casuale ai vari indirizzi IP. Per effettuare il login, sfrutta un [[attacco a dizionario]], ossia una tecnica di forza bruta che prevede di svolgere svariati tentativi con credenziali comuni tra i dispositivi IoT. Queste credenziali vengono recuperate da una collezione di 60 coppie di username e password di default memorizzate nel codice sorgente. Quando ottiene l’accesso ad un dispositivo lo infetta con il malware e comunica al Command and Control l’identità del nuovo BOT e le sue credenziali. I dispositivi infettati continuano a funzionare normalmente ma aumenta l’uso della [[Banda (informatica)|banda]].
Mirai è scritto principalmente in [[C (linguaggio)|C]] ed è progettato per diverse architetture (x86, ARM, Sparc, PowerPC, Motorola) in modo da coprire il maggior numero di [[CPU]] utilizzate nei dispositivi IoT. L’immagine del malware è leggera e implementa diverse tecniche per passare inosservata e nascondere i suoi meccanismi interni. In particolare, dopo che il virus viene caricato nella [[RAM|memoria volatile]] del BOT si autoelimina dal disco dello stesso. In questo modo, il malware persiste sul dispositivo finché non viene riavviato. Tuttavia, al termine del reboot, se le credenziali di accesso non vengono velocemente modificate, il dispositivo verrà nuovamente scoperto e re-infettato. Inoltre, Mirai
Il Command and Control implementato da Mirai supporta una semplice interfaccia a riga di comando, che permette all’attaccante di specificare un vettore di attacco, ossia uno o più indirizzi IP vittima e la durata dell’attacco. Per quanto riguarda le funzioni di attacco, Mirai è capace di lanciare varie tipologie di attacchi [[Denial of service|DDoS]]. A [[Livello di applicazione|livello applicazione]] può lanciare attacchi di tipo HTTP floods, mentre a [[livello di rete]] e [[Livello di trasporto|trasporto]] è capace di lanciare attacchi di tipo GRE IP and GRE ETH floods, SYN and ACK floods, STOMP floods, DNS floods e UDP flood. Inoltre, il CnC è sempre in attesa che i BOT comunichino i nuovi dispositivi infettati e le loro credenziali, le quali vengono usate per copiare il codice del virus e ampliare la Botnet.
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