Kitáb-i-Aqdas: differenze tra le versioni

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Ho creato una sezione Temi controversi per raggruppare i principali temi controversi cercando di inserire entrambi i punti di vista. Ho aggiunto anche le fonti di riferimento.
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* Nella tradizione islamica, al momento del matrimonio, si stabilisce la somma che lo sposo dovrà versare alla sposa nel caso che egli decidesse per il divorzio. Tale somma dovrebbe servire alla donna per vivere nel tempo necessario a trovare una nuova sistemazione (lavoro o altro marito). In mancanza di un termine più appropriato in lingua italiana, la somma in discorso viene espressa nel libro con la parola “dote”. [[Bahá'u'lláh]] quantifica questo “assegno di matrimonio” in 19 ''mithqal'' (un ''mithqual'' = 3,64 grammi) d’oro, se lo sposo abita in città, e 19 ''mithgal'' di argento se lo sposo abita in campagna. A tale fine il luogo di abitazione della sposa non rileva. In termini più immediatamente comprensibili, la somma in discorso vale circa 2.000 € per la città e di appena 25 € in campagna. E’ possibile incrementare la suddetta quantità fino ad un massimo di 95 ''mithqa (pagg. 106-107;§§ 93,94,95). Il matrimonio è nullo se non è stata stabilita la suddetta "dote"''
 
== IlTemi maschlismocontroversi ==
Alcuni temi contenuti nel Kitáb-i-Aqdas hanno generato controversie, soprattutto tra i bahá'í e i loro oppositori.
Già nel precedente titolo (Matrimonio), appare chiaramente la cultura maschilista di [[Bahá'u'lláh]]. Inoltre:
 
Tra i temi controversi c'è quello del maschilismo. Nonostante l'uguaglianza tra uomo e donna sia uno dei principi fondamentali della Fede bahá'í<ref>{{Cita web|url=https://www.bahai.org/beliefs/universal-peace/articles-resources/the-equality-men-women|titolo=Selected Readings on The equality of men and women|sito=www.bahai.org|lingua=en|accesso=2018-11-15}}</ref>, alcuni paragrafi mostrano una preferenza per il sesso maschile. Ad esempio nella divisione dell'eredità i maschi ricevono una quota maggiore rispetto alle femmine (pag. 15; § 20); la casa di abitazione del defunto viene interamente assegnata al figlio maschio più anziano (pag.16; § 25); nel caso di possesso di più di una casa gli spetta quella con maggiore valore (pag. 57; domanda n. 34); solo uomini possono essere membri della Casa Universale di Giustizia (pag. 103; § 80). D'altra parte 'Abdu'l-Baha, interprete designato da Bahá'u'lláh, sottolinea il principio della parità di diritti tra uomo e donna in molti dei suoi scritti e afferma che se una famiglia non ha i mezzi sufficienti per provvedere all'educazione di tutti i figli deve dare priorità all'educazione delle femmine, in quanto loro saranno le future madri<ref>{{Cita news|lingua=en-US|url=https://bahaiteachings.org/educating-girls-even-more-essential-than-boys|titolo=Educating Girls—Even More Essential than Boys|pubblicazione=BahaiTeachings.org|data=2015-07-05|accesso=2018-11-15}}</ref>.
* Nella divisione dell’eredità i maschi ricevono una quota maggiore rispetto alle femmine (pag. 15; § 20).
* La casa di abitazione del defunto viene interamente assegnata al figlio maschio più anziano (pag.16; § 25). Nel caso di possesso di più di una casa gli spetta quella con maggiore valore (pag. 57; domanda n. 34).
* Solo uomini possono essere membri della Casa Universale di Giustizia (pag. 103; § 80).
 
Riguardo al tema della libertà, Bahá'u'lláh sostiene,: che “gli uomini chiedono quel che li danneggia e rigettano quel che li avvantaggia” (pag.32; §122); poi nel punto successivo (123), sempre testuali parole: “La libertà conduce necessariamente alla sedizione, le cui fiamme nessuno può spegnere” e poi prosegue con le seguenti parole: “Sappiate che personificazione e simbolo della libertà è l’animale. Quel che si addice all’uomo è la sottomissione a tali limitazioni che lo proteggano dalla sua stessa ignoranza e lo difendano dall’insidia dei malevoli”. Nel punto successivo (124), così si esprime: “Considerate gli uomini come un armento di pecore che ha bisogno della protezione di un pastore”. I bahā'ī, seguendo gli insegnamenti di Bahá'u'lláh, non partecipano ad alcun movimento politico o sindacale, non aderiscono a scioperi, proteste organizzate e qualsiasi manifestazione partitica.
== Sulla libertà ==
Bahá'u'lláh sostiene,: “gli uomini chiedono quel che li danneggia e rigettano quel che li avvantaggia” (pag.32; §122); poi nel punto successivo (123), sempre testuali parole: “La libertà conduce necessariamente alla sedizione, le cui fiamme nessuno può spegnere” e poi prosegue con le seguenti parole: “Sappiate che personificazione e simbolo della libertà è l’animale. Quel che si addice all’uomo è la sottomissione a tali limitazioni che lo proteggano dalla sua stessa ignoranza e lo difendano dall’insidia dei malevoli”. Nel punto successivo (124), così si esprime: “Considerate gli uomini come un armento di pecore che ha bisogno della protezione di un pastore”.
 
Riguardo alle norme penali, viene decretato esilio e reclusione per i ladri, precisando che alla terza trasgressione il ladro dovrà essere segnato a fuoco sulla fronte. Subito dopo Bahá'u'lláh raccomanda di non trascurare questo decreto per compassione (pag.19 ;§ 45). Non si distingue il furto dalla rapina. Si stabilisce di bruciare vivo chi intenzionalmente dà fuoco a una casa oppure di condannarlo all'ergastolo (pag. 22; § 62). A questo riguardo ‘Abdu’l-Bahá spiega che gli individui non hanno il diritto di vendicarsi, che la vendetta è disprezzata agli occhi di Dio e che il motivo della punizione non è la vendetta, ma l’imposizione di una pena per la trasgressione commessa<ref>{{Cita libro|autore=Bahá’u’lláh|titolo=Kitáb-i-Aqdas|posizione=Nota 86}}</ref>.
I Bahā'ī, seguendo gli insegnamenti di Bahá'u'lláh , non partecipano ad alcun movimento politico o sindacale, non aderiscono a scioperi, proteste organizzate e qualsiasi manifestazione partitica.
 
== Norme penali ==
 
* Viene decretato esilio e reclusione per i ladri, precisando che alla terza trasgressione il ladro dovrà essere segnato a fuoco sulla fronte. Subito dopo Bahá'u'lláh raccomanda di non trascurare questo decreto per compassione (pag.19 ;§ 45). Non si distingue il furto dalla rapina.
 
* Si stabilisce di bruciare vivo chi intenzionalmente dà fuoco a una casa (pag. 22; § 62).