Piano Solo: differenze tra le versioni
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Tra i primi giorni del mese di luglio e la fine di giugno, coi cittadini opportunamente distratti dai campionati europei di calcio, De Lorenzo pose in preallarme le strutture interessate, convocando i comandanti delle più importanti divisioni e predisponendo l'eventuale richiamo in servizio di militari già congedati detto [[Piano SIGMA]], e fece distribuire le liste con i nomi di coloro che si sarebbero dovuti "prelevare" (o "enucleare", secondo il più pacato ''burocratese'' di servizio)giorno 28 giugno.In quest'ultima data si svolge in tutta urgenza anche la riunione straordinaria dei tre [[Comandi di Divisione]] di Milano, Roma e Napoli.Durante questa riunione sorgono perplessità da parte degli alti ufficiali sugli ordini impartiti loro(da ricordare che erano in pochi a conoscere il Piano)e alcuni capiscono cosa si vuole fare.Si parla anche di un espressione forte per le orecchie di un militare in cui si dice di occupare le prefetture e sequestrare [[armi in mano]] i prefetti che opponevano resistenza(espressione uscita durante una [[commissione di inchiesta parlamentare|,Beolchini]] pero' sarebbe da verificare meglio l'attendibilità della frase).Nella riunione sempre del 28 giugno si parla anche del trasporto degli "enuclearizzati", organizzato in precedenza con i Capi di Stato Maggiore [[ammiraglio Giuriati]] e [[generale Remondino]],non si conosce bene la posizione di questi due personaggi nella vicenda ma probabilmente non erano a conoscienza del Piano e De Lorenzo ha parlato con loro solo di trasmissioni e telecomunicazioni e di poter trasportare sovversivi in [[Sardegna]].La riunione con i due capi di stato maggiore avvenuta in tempi precedenti era stata autorizzata ufficialmente dal [[Capo di Stato Maggiore|della Difesa]] generale Rossi.Contemporaneamente agli avvenimenti di inizio luglio-fine giugno, fatto inedito ed irripetuto per un comandante militare, fu convocato ufficialmente dal [[Presidente della Repubblica]] [[Antonio Segni]] il 15 Luglio, nel corso delle consultazioni per la nomina del nuovo governo (passò quasi sotto silenzio, vista la preminenza della figura di De Lorenzo, la circostanza che insieme venne consultato anche il Capo di Stato Maggiore della Difesa [[Aldo Rossi(generale)|Aldo Rossi]]) il 14 luglio.
La contrapposizione politica che si stabilì, a livelli quasi di scontro, fra il Capo dello Stato ed il premier uscente riguardava appunto il centrosinistra: alle proposte di Moro (cui peraltro Segni doveva buona parte delle sue fortune politiche, compreso il Quirinale), che avrebbe aperto con anche maggior fiducia alla sinistra, col sostegno di una parte della DC ed un tiepido avvicinamento del PCI, rispose Segni proponendo o forse minacciando un governo di tecnici sostenuto dai militari. Moro, insieme a [[Pietro Nenni|Nenni]] (che parlò pressoché apertamente di "''rumor di sciabole''"), optò per un più tranquillo e morbido ritorno alla formula governativa precedente, che avrebbe evitato rischi alquanto inquietanti, ed il [[Partito Socialista Italiano|PSI]] rilasciò prudenti comunicati di rinuncia ad alcune richieste di riforme che prima aveva avanzato come prioritarie. La crisi rientrò, nessun carabiniere dovette muoversi perchè capendo cosa poteva succedere con una riunione prima del [[PSI]] nei giorni tra il 17 e 19 luglio e poi con una riunione della Dc si arriva alla formazione del nuovo governo Moro il 22 luglio.
Pochissimo tempo dopo, nel successivo agosto, Segni fu colpito da un [[ictus]] cerebrale mentre teneva un'accesissima discussione con Moro e [[Giuseppe Saragat|Saragat]], e la reggenza del [[Presidente della Repubblica italiana|Quirinale]] fu assunta dal presidente del [[Senato]] [[Cesare Merzagora]], che per combinazione era anche l'uomo cui il Piano Solo prevedeva di dover far riferimento per l'affidamento delle funzioni di governo e che si era poco tempo prima fatto notare per una singolare affermazione in cui dichiarava di attendersi che i partiti politici avrebbero avuto vita breve, invocando un governo di emergenza.Infatti De Lorenzo non definendosi un buon oratore preferiva che fosse un altro ad interpretare il ruolo di salvatore della patria. Qualche mese dopo, perdurando la condizione di impedimento, Segni si dimise definitivamente (o, come si disse quando girarono alcune voci poi risultate infondate su un supposto avvelenamento, fu dimesso); al suo posto sarebbe stato eletto Saragat. De Lorenzo avrebbe lasciato l'Arma nel dicembre del [[1965]] per diventare Capo di Stato Maggiore dell'Esercito al posto del generale [[Giuseppe Aloja]]e successivamente uomo politico,[[Deputato]](approfondimento nella voce [[De Lorenzo]]) durante il quale nuovo ruolo il 9 ottobre 1968 tenta con la mozione n.484 di organizzare e decidere come si debbano svolgere i lavori di inchiesta parlamentare che lo riguardano.
==La scoperta del piano==
Il piano era stato tenuto ovviamente segreto, sebbene sin da subito alcune voci avessero preso a circolare (sempre più insistentemente, provocando nel 1965 la metamorfosi del SIFAR, evolutosi nel pressoché identico [[Servizio Informazioni Difesa|SID]], formalizzata l'anno successivo) e la sua scoperta pubblica si ebbe soltanto qualche anno dopo, grazie ad alcuni articoli de "[[L'Europeo]]", poi ripresi ed amplificati da "[[L'Espresso]]" nel 1967 grazie a contributi indirettamente ricevuti da soggetti legati al [[KGB]], che era al corrente del piano sin dai tempi dell’acquisto dei terreni di Capo Marrargiu.
Immediatamente De Lorenzo fu rimosso dal suo incarico allo Stato Maggiore dell'[[Esercito]] e furono avviate procedure di inchiesta da parte di diversi enti; per i Carabinieri fu il vice-comandante generale, il generale [[Giorgio Manes]], già precedentemente in urto col De Lorenzo (ed anche con uno dei suoi successori, Ciglieri) ed uno fra i primi ad ammettere pubblicamente l'esistenza del piano, a dirigere un'investigazione che si risolse nel famoso "rapporto Manes". Manes, in realtà, era ben partecipe (come subordinato) del piano ed anzi taluni suoi appunti privati del tempo furono in seguito esaminati in sede giudiziaria per ricostruire le fasi dell'approntamento del piano. --[[Utente:87.7.116.31|87.7.116.31]] 04:00, 30 lug 2007 (CEST)--[[Utente:87.7.116.31|87.7.116.31]] 04:00, 30 lug 2007 (CEST)--[[Utente:87.7.116.31|87.7.116.31]] 04:00, 30 lug 2007 (CEST)--[[Utente:87.7.116.31|87.7.116.31]] 04:00, 30 lug 2007 (CEST)
Il governo oppose sempre il [[segreto di stato (giurisprudenza)|segreto di stato]] (con i notissimi "''omissis''" di Moro) alle reiterate richieste di informazioni da parte delle diverse commissioni di indagine, facendo mancare perciò il necessaro materiale d'esame, ed anche la lista degli "enucleandi" andò perduta (mentre dei fascicoli SIFAR si dispose la distruzione).
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