Fredric Brown: differenze tra le versioni

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'''Fredric Brown''' ([[Cincinnati]], [[29 ottobre]] [[1906]] - [[Tucson]], [[11 marzo]] [[1972]]) è stato uno scrittore [[Stati Uniti d'America|statunitense]] di [[fantascienza]] e di [[Letteratura gialla|gialli]], noto soprattutto per la sua capacità di scrivere racconti brevi con una vena umoristica ed evocativa.
 
== Biografia ==
Il suo primo racconto di fantascienza, ''Not Yet the End'' (''Non è ancora finita'') venne pubblicata in ''Captain Future'' del [[1941]]. Molti dei racconti che seguirono erano brevi, praticamente scherzi estesi piuttosto che racconti veri e propri, ma scritti con uno stile che affascinava e con una rara capacità di sintesi. Spesso il tono leggero era un pretesto per mettere in ridicolo i pregiudizi su temi drammatici come la guerra e la corsa agli armamenti. Uno dei suoi racconti più famosi in assoluto è probabilmente ''[[Sentinella (Brown)|Sentinella]]''.
 
Il suo primo racconto di fantascienza, ''Not Yet the End'' (''Non è ancora finita'') venne pubblicata in ''Captain Future'' del [[1941]]. Molti dei racconti che seguirono erano brevi, praticamenteo scherzi estesi piuttosto che racconti veri e propribrevissimi, ma scritti con uno stile che affascinavaaffascinante e con una rara capacità di sintesi. Spesso il tono leggero era un pretesto per mettere in ridicolo i pregiudizi su temi drammatici come la guerra e la corsa agli armamenti. Uno dei suoi racconti più famosi in assoluto è probabilmente ''[[Sentinella (Brown)|Sentinella]]''.
Portò questo umorismo anche nei suoi romanzi. Il suo romanzo di fantascienza ''Assurdo universo'' ([[1949]]) gioca con gli stereotipi convenzionali del genere, gettando l'editore di una [[rivista pulp]] in un [[universo parallelo|mondo parallelo]] basato non sulle storie che pubblica, ma piuttosto su quello che il redattore pensa che immagini il tipico appassionato di queste storie. Similmente ''Marziani andate a casa!'' ([[1955]]) osserva un'invasione marziana attraverso gli occhi di un autore di fantascienza.
 
Portò questo umorismo anche nei suoipropri romanzi. Il suo romanzo di fantascienza ''Assurdo universo'' ([[1949]]) gioca con gli stereotipi convenzionali del genere, gettando l'editore di una [[rivista pulp]] in un [[universo parallelo|mondo parallelo]] basato non sulle storie che pubblica, ma piuttosto su quello che il redattore pensa che immagini il tipico appassionato di queste storie. Similmente ''Marziani andate a casa!'' ([[1955]]) osserva un'invasione marziana attraverso gli occhi di un autore di fantascienza.
 
Uno dei suoi racconti più famosi, ''Arena'', venne usato come base per l'episodio omonimo di ''[[Star Trek (serie classica)|Star Trek]]''.