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== Utilizzi religiosi e spirituali ==
Alcune società, in particolare i [[popoli indigeni]], hanno sistemi religiosi che danno molta importanza alle sostanze psicoattive naturali, per lo più allucinogeni -[[Psichedelico|psichedelici]], [[Droga dissociativa|dissociativi]] o deliranti- che impiegano come [[Enteogeno|enteogeni]], cioè strumenti ad uso spirituale che permettono di entrare in [[Stato alterato di coscienza|stati non ordinari di coscienza]] e di connettersi con il trascendente. Alcuni composti psicoattivi naturali usati come enteogeni includono il [[Piper methysticum|kava]] che può agire come stimolante, sedativo, euforizzante e anestetico. Le radici della pianta di kava vengono utilizzate per produrre una bevanda che viene consumata diffusamente nelle società dell'Oceano Pacifico. Numerose tradizioni sciamaniche presenti in diverse società utilizzano ritualmente qualche enteogeno, definito letteralmente ciò che "genera il divino dentro", per connettersi con il proprio mondo spirituale, entrare in relazione con i propri dei e raggiungere l'estasi religiosa. Molti sciamani di società amazzoniche usano per questo scopo l'[[ayahuasca]] (yagé), un decotto allucinogeno. Gli sciamani [[Mazatechi]] hanno una lunga e continua tradizione di uso religioso di [[Salvia divinorum]], una pianta psicoattiva, la cui funzione è di facilitare gli stati di coscienza visionari durante le sessioni di guarigione. Silene undulata è considerata dagli [[Xhosa]] come una pianta sacra e viene usata come enteogeno. Nella loro tradizione la radice è impegata per indurre vividi sogni ritenuti profetici durante il processo di iniziazione sciamanico, viene considerato un onirogeno naturale, simile alla più nota erba del sogno [[Calea ternifolia]]. Il [[Lophophora williamsii|peyote]], un piccolo cactus privo di spine a rischio di estinzione, contiene [[mescalina]] e altri [[alcaloidi]] psicoattivi, per le sue proprietà è usato da popoli nativi americani come i [[Huicholes|Wirrarika]] e i [[Tarahumara|Raramuri]], dae almenose ne attestano usi archeologici antichi di cinquemila anni.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Hesham R.|cognome=El-Seedi|data=2005-10|titolo=Prehistoric peyote use: Alkaloid analysis and radiocarbon dating of archaeological specimens of Lophophora from Texas|rivista=Journal of Ethnopharmacology|volume=101|numero=1-3|pp=238–242|accesso=2018-11-19|doi=10.1016/j.jep.2005.04.022|url=http://dx.doi.org/10.1016/j.jep.2005.04.022|nome2=Peter A.G.M. De|cognome2=Smet|nome3=Olof|cognome3=Beck}}</ref> LaUn'altra maggiorpianta partemescalinica dellautilizzata mescalinaper èfini orareligioso-spirituali ottenutaè da alcune specie diil cactus colonnari, in particolare dacolonnare [[Echinopsis pachanoi|San Pedro]], diffuso nelle Ande fra i 2000 e noni dal3000 peyotemetri, vulnerabileè parte di numerose tradizioni di cura andine<ref>{{ChiarireCita libro|titolo=Bussmann RW, Sharon D (2006). "Traditional medicinal plant use in Northern Peru: tracking two thousand years of healing culture". J Ethnobiol Ethnomed. 2 (1): 47. doi:10.1186/1746-4269-2-47. PMC 1637095. PMID 17090303.}}</ref>.
L'uso enteogeno della [[Marijuana|cannabis]] (ganja) è molto antico. Fra i [[Rastafarianesimo|rastafari]] e in alcune tradizioni [[sadhu]] e [[Sikhismo|sikh]] indiane si usa la cannabis come sacramento nelle pratiche e nelle cerimonie religiose.<ref>{{Cita web|url=http://dx.doi.org/10.1163/1877-5888_rpp_sim_024830|titolo=Rastafarianism|sito=Religion Past and Present|accesso=2018-11-19}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Owens,|cognome=Joseph,|titolo=Dread : the Rastafarians of Jamaica|url=https://www.worldcat.org/oclc/7018276|accesso=2018-11-19|OCLC=7018276|ISBN=0435986503}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Winterborne,|cognome=Jeffrey.|titolo=Medical Marijuana / Trees of Life at the University of London.|url=https://www.worldcat.org/oclc/368025867|accesso=2018-11-19|data=2008|editore=Pukka Pr|OCLC=368025867|ISBN=9780955011221}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Abel, Ernest L.,|cognome=1943-|titolo=Marihuana, the first twelve thousand years|url=https://www.worldcat.org/oclc/557945009|accesso=2018-11-19|data=1980|editore=Plenum Press|OCLC=557945009|ISBN=9781489921895}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Joseph P.|cognome=McKerns|titolo=Medill, Joseph (06 April 1823–16 March 1899), editor and principal owner of the Chicago Tribune (1855-1899)|url=http://dx.doi.org/10.1093/anb/9780198606697.article.1601116|accesso=2018-11-19|collana=American National Biography Online|data=2000-02|editore=Oxford University Press}}</ref>
L'uso enteogeno della cannabis è stato anche ampiamente praticato per secoli . Fra i [[Rastafarianesimo|rastafari]] e in alcune tradizioni [[sadhu]] e [[Sikhismo|sikh]] indiane si usa la [[Marijuana|cannabis]] (ganja) come sacramento nelle pratiche religiose.
I [[Fungo allucinogeno|funghi psichedelici]] (funghi [[psilocybe]]), comunemente chiamati funghi magici, furono usati come enteogeni in numerose società del mondo come alcuni popoli preistorici<ref>Akers, Brian P.; Ruiz, Juan Francisco; Piper, Alan; Ruck, Carl A. P. (2011-02-17). "A Prehistoric Mural in Spain Depicting Neurotropic Psilocybe Mushrooms?1". Economic Botany. 65 (2): 121–128. doi:10.1007/s12231-011-9152-5. ISSN 0013-0001.</ref><ref>{{Cita libro|nome=Rush, John|cognome=A.|titolo=Entheogens and the development of culture : the anthropology and neurobiology of ecstatic experience : Essays|url=https://www.worldcat.org/oclc/873807930|accesso=2018-11-19|OCLC=873807930|ISBN=9781583946244}}</ref>, i Maya dai quali veniva chiamato letteralmente "carne degli Dei",<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Arthur|cognome=Berndtson|data=1957-04|titolo=La filosofía en el Uruguay en el siglo XX. By Arturo Ardao. (México, D. F.: Fondo de Cultura Econòmica, 1956. Pp. 193.)El pensamiento boliviano en el siglo XX. By Guillermo Francovich. (México, D. F.: Fondo de Cultura Económica, 1956. Pp. 170.)|rivista=The Americas|volume=13|numero=04|pp=424–427|accesso=2018-11-19|doi=10.2307/979455|url=http://dx.doi.org/10.2307/979455}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Kurt|cognome=Mayer|data=1977|titolo=Werkzeugmaschinen|accesso=2018-11-19|doi=10.1007/978-3-663-19631-0|url=http://dx.doi.org/10.1007/978-3-663-19631-0|nome2=Karl|cognome2=Demleitner}}</ref> i Mixtechi,<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Beatriz|cognome=De la Fuente|data=1976-08-03|titolo=Sobre una cabeza de piedra en el Museo Nacional de Antropología|rivista=Anales del Instituto de Investigaciones Estéticas|volume=13|numero=46|pp=21|accesso=2018-11-19|doi=10.22201/iie.18703062e.1976.46.1058|url=http://dx.doi.org/10.22201/iie.18703062e.1976.46.1058}}</ref> gli Aztechi<ref>{{Cita pubblicazione|nome=G.|cognome=Rutter|data=1999-11|titolo=Psilocybin Mushrooms of the World: an identification guide. Paul Stamets. Berkeley, California: Ten Speed Press. 1996. 245pp. ISBN 0 89815 839 7. $24.95 (paperback).|rivista=Edinburgh Journal of Botany|volume=56|numero=03|pp=466|accesso=2018-11-19|doi=10.1017/s0960428600001426|url=http://dx.doi.org/10.1017/s0960428600001426}}</ref>, gli Zapotechi<ref>{{Cita libro|titolo=Guzmán G. (2008). "Hallucinogenic mushrooms in Mexico: An overview". Economic Botany. 62 (3): 404–412. doi:10.1007/s12231-008-9033-8.}}</ref> e ancora oggi in alcune tradizioni religiose di popoli indigeni.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=J. P. M.|cognome=Brenan|data=1980|titolo=Plants of the Gods: Origins of Hallucinogenic Use|rivista=Kew Bulletin|volume=35|numero=3|pp=708|accesso=2018-11-19|doi=10.2307/4110029|url=http://dx.doi.org/10.2307/4110029|nome2=Richard Evans|cognome2=Schultes|nome3=Albert|cognome3=Hofmann}}</ref>