Valie Export: differenze tra le versioni
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Il suo lavoro artistico spazia tra installazioni video, body performances, computer animations, fotografia, scultura e pubblicazioni relative all'arte contemporanea, presentando una forte componente ideologica.
==Biografia==
La piccola Valie, rimasta orfana del padre
"Non volevo più avere il nome di mio padre [Lehner], né quello del mio ex marito Hollinger. La mia idea era di esportare dal mio " fuori "(heraus) e anche esportare, da quel porto. proveniva da un design e uno stile che potevo usare, ma non era l'ispirazione. "
Con questo gesto di autodeterminazione, la Export afferma enfaticamente la sua identità all'interno della scena artistica viennese, dominata dall'arte performativa tabù degli artisti di Vienna come [[Hermann Nitsch]], [[Günter Brus]], [[Otto Mühl]] e [[Rudolf Schwarzkogler]]. Riguardo al movimento Actionist, la Export afferma:
"Sono stato molto influenzata, non tanto dall'azionismo stesso, ma dall'intero movimento nella città. È stato un grande movimento. Abbiamo avuto grandi scandali, a volte contro la politique; mi ha aiutato a far emergere le mie idee ". Al pari dei suoi colleghi uomini, sottoponeva il suo corpo al dolore e al pericolo in azioni volte ad affrontare il crescente compiacimento e il conformismo della cultura austriaca del dopoguerra. A contraddistinguere il progetto della Export come femminista inequivocabile è l' analisi dei modi in cui le relazioni di potere insite nelle rappresentazioni dei media incidono sui corpi e sulla coscienza delle donne.
==L'inizio della carriera==▼
Le prime esibizioni di guerrilla della Export hanno raggiunto uno status iconico nella storia dell'arte femminista. ''Tapp-und Tast-Kino'' (''Tap and Touch Cinema'') è stato eseguito in dieci città europee nel 1968-1971. In questo lavoro dichiaratamente rivoluzionario, Valie Export indossava un minuscolo "cinema" attorno alla parte superiore del corpo nudo, in modo che il suo corpo non potesse essere visto ma potesse essere toccato da chiunque attraverso il fronte coperto del "teatro". Una volta in strada invitava uomini, donne e bambini a toccarla. I media hanno risposto al provocatorio lavoro di Export con panico e paura, in un giornale fu paragonata ad una strega. La Export ricorda: "C'è stata una grande campagna contro di me in Austria". ▼
Alcune delle sue opere, tra cui ''"Invisible Adversaries"'', ''"Syntagma"'' e ''"Korpersplitter"'', mostrano il corpo dell'artista in connessione ad edifici storici non solo fisicamente, ma anche simbolicamente. I corpi legati alla progressione storica degli spazi di genere e ai ruoli stereotipati rappresentano l'approccio femminista e politico all'arte della Export [8].▼
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▲Alcune delle sue opere, tra cui ''"Invisible Adversaries"'', ''"Syntagma"'' e ''"Korpersplitter"'', mostrano il corpo dell'artista in connessione ad edifici storici non solo fisicamente, ma anche simbolicamente. I corpi legati alla progressione storica degli spazi di genere e ai ruoli stereotipati rappresentano l'approccio femminista e politico all'arte della Export
Il cortometraggio del 1973 di Valie, ''"Remote, Remote"'', esemplifica le conseguenze dolorose del corpo femminile conforme agli standard della società. In questo pezzo scava le sue cuticole con un coltello per dodici minuti, rappresentando il danno indotto originato dal corpo femminile che cerca di mantenere tradizioni e standard di bellezza [9].▼
▲Il cortometraggio del 1973 di Valie, ''"Remote, Remote"'', esemplifica le conseguenze dolorose del corpo femminile conforme agli standard della società. In questo pezzo scava le sue cuticole con un coltello per dodici minuti, rappresentando il danno indotto originato dal corpo femminile che cerca di mantenere tradizioni e standard di bellezza
Nella sua fotografia del 1970, ''"Body Sign Action"'', la Export ritrae un'agenda politicamente carica attraverso la sua opera d'arte. Il pezzo presenta un tatuaggio di un reggicalze sulla parte superiore della sua gamba nuda. La giarrettiera non è attaccata nella parte superiore è solo attaccata ad un frammento di calza nella parte inferiore, quindi sospeso sulla gamba. Invece della giarrettiera che oggettivizza il corpo, il corpo oggettivizza la giarrettiera, lanciando ruoli sociali costruiti in relazione al corpo femminile.
Nella sua performance del 1968 ''Aktionshose: Genitalpanik (Action Pants: Genital Panic)'', Valie Export entrò in un cinema d'arte a Monaco, indossando pantaloni senza crotch, e cammina intorno al pubblico con i suoi genitali esposti a livello del viso. Le fotografie associate sono state scattate nel 1969 a Vienna, dal fotografo Peter Hassmann. La performance al cinema d'arte e le fotografie del 1969 miravano entrambi a far riflettere sul ruolo passivo delle donne nel cinema e sul confronto della natura privata della sessualità con le sedi pubbliche delle sue esibizioni. Il contrasto con ciò che viene solitamente chiamato "cinema" è ovvio ed è fondamentale per il messaggio che la Export vuole trasmettere. Nella performance di Valie, il corpo femminile non è confezionato e venduto da uomini registi e produttori , ma è controllato e offerto liberamente dalla donna stessa, a dispetto delle regole sociali e dei precetti dello stato. Inoltre, il cinema ordinario approvato dallo stato è un'esperienza essenzialmente voyeuristica, mentre nella performance della Export, il "pubblico" non ha solo un contatto diretto e tattile con un'altra persona, ma lo fa nella visione completa della Export e degli astanti.
Il filmato rivoluzionario della Export, ''Facing a Family'' (1971) è stato uno dei primi esempi di intervento televisivo e di trasmissione di video art. Il video, originariamente trasmesso dal programma televisivo austriaco ''Kontakte'' il 2 febbraio 1971
Dal 1995/1996 Export ha tenuto una cattedra per performance multimediali all'''Academy of Media Arts di Colonia''.
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