Feridun Zaimoglu: differenze tra le versioni

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Il primo romanzo di Zaimoglu è ''Kanak Sprak. 24 Mißtöne vom Rande der Gesellschaft'', che viene pubblicato nel 1995. Come si evince dal titolo, il libro è una raccolta di 24 monologhi, 24 voci "dissonanti" di persone che si trovano "ai margini della società". Ogni monologo è la risposta alla domanda "Come si vive da canaco in Germania?"<ref>{{Cita web|url=https://parapluie.de/archiv/generation/kanaksprak/|titolo=Kanak Sprak|lingua=tedesco}}</ref> e inizia riportando il nome del parlante, l'età e l'attività lavorativa. E' il risultato di quasi un anno passato nei bassifondi, tra i "canachi", dai quali riesce a estrapolare registrazioni e appunti che utilizza, con il permesso degli stessi, per raccontare lo spaccato del sottoproletariato turco-tedesco di seconda e terza generazione.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Tiziana Urbano|anno=2011|titolo=Voci dai margini. La Kanak Sprak di Feridun
Zaimoglu|rivista=Between|volume=I|numero=1|pp=1-2|url=http://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/130}}</ref> Ciò che caratterizza questo romanzo, oltre al contenuto, è la lingua in cui è scritto, la cosiddetta ''Kanak Sprak'', che dà il nome all'opera stessa. Come precisa l'autore nell'introduzione al libro, la ''Kanak Sprak'' potrebbe classificarsi come una sorta di [[Lingua creola|creolo]], con segni e codici noti solo a chi li utilizza<ref>{{Cita libro|autore=Feridun Zaimoglu|titolo=Kanak Sprak. 24 Mißtöne vom Rande der Gesellschaft|anno=1995|lingua=tedesco}}</ref>, ma con un lessico tuttavia incomprensibile ai parlanti del tedesco cosiddetto 'puro'. Si tratta di un'[[Interlingua (glottodidattica)|interlingua]], un "terzo registro"<ref>{{Cita libro|autore=Bill Ashcroft|autore2=Gareth Griffiths|autore3=Helen Tiffin|titolo=The Post-Colonial Studies Reader|edizione=Routledge|annooriginale=1995|città=London & New York|lingua=inglese}}</ref>, che utilizza una lingua europea (quella tedesca) per esprimere un sostrato culturale non europeo (quello turco). Attraverso questo linguaggio i protagonisti si riappropriano orgogliosamente del termine "canaco", che in tedesco (''Kanake'') indica in modo piuttosto dispregiativo e volgare gli stranieri, soprattutto turchi ma anche italiani. Questo termine tuttavia non ha origini turche: indicherebbe piuttosto un abitante della Polinesia o delle isole dei Mari del Sud che alla fine dell'Ottocento erano colonie tedesche<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Pasquale Gallo|anno=2004|titolo='Multikulti-Zoo'. Kanak Sprak di Feridun Zaimoglu e
il contesto semasiologico (post-)coloniale|rivista=Links|volume=4|numero=|pp=11-28}}</ref>; da qui è possibile intuire il valore di subalternità che è legato a questo termine per il parlante tedesco che lo utilizza. Laddove quindi un turco si riferisca a se stesso con il termine di "canaco", egli gli conferisce dignità e fierezza, lo eleva dalla stigmatizzazione di cui è vittima sin dai tempi coloniali, diventa simbolo di una sorta di 'orgoglio canaco'<ref>{{Cita|Urbano 2011|p.5}}</ref> come arma di disprezzo<ref name=":0">{{Cita|Zaimoglu 1999|Nota alla traduzione di Alessandra Orsi}}</ref> contro gli "alemanni", ossia i tedeschi visti dall'ottica marginale dei turchi<ref>{{Cita|Urbano 2011|p.9}}</ref>.
 
==== ''Schiuma. Il romanzo della "feccia" turca'' ====
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Credimi, amico, credimi, ci sono soltanto due cose in Germania, da una parte la feccia e dall'altra gli individui socialmente a posto. E sai una cosa? Me ne fotto della società! Nella merda per lo meno ero qualcuno, ero la schiuma, la feccia, ma adesso è ancora peggio.|Feridun Zaimoglu, Schiuma. Il romanzo della "feccia" turca}}Il romanzo fornisce una visione del mondo 'canaco' raccontato da chi ne è parte integrante, e che riesce a vederne le potenzialità e i tanti limiti rispetto a una cultura, quella tedesca, che fatica ad accettare il diverso. Il 'canaco' si ritrova nell'incertezza di una cultura ''in-between'', che non è né una (quella tedesca) né l’altra (quella turca)<ref>{{Cita libro|autore=B. Venkat Mani|titolo=Cosmopolitical Claims. Turkish-German Literatures from Nadolny to Pamuk|anno=2007|editore=University of Iowa Press|lingua=inglese|pp=121-122}}</ref>, diviso tra il desiderio di assimilarsi e l'immediata consapevolezza che la sua diversità lo porterà ad essere un eterno escluso; da qui la decisione di voler incarnare lo stereotipo che gli viene attribuito, con fierezza e orgoglio, e seppur dolorosamente, corrispondere alle idee e paure dei tedeschi<ref>{{Cita|Zaimoglu 1999|p.160}}</ref>.
 
Per quanto riguarda lo stile e la lingua in cui è scritto il romanzo, anche qui troviamo una lingua ibrida, nata dall'accostamento di due lingue distanti tra di loro, il tedesco e il turco. Ertan si esprime in un tedesco rimasticato, infarcito di espressioni turche che nella traduzione italiana a fatica rendono il senso di straniamento della lingua dei 'canachi'. Troviamo ad esempio ''amına koyum'', che potrebbe corrispondere all'inglese ''motherfucker'', o l'espressione ''falan filan'' che coincide quasi con il ''blablabla'' tedesco e quindi l'''eccetera eccetera'' italiano<ref name=":0" />.
Per quanto riguarda lo stile e la lingua in cui è scritto il romanzo, anche qui troviamo
 
Nel 2000 da questo romanzo è stato tratto un film, per la regia di Lars Becker, dal titolo ''Kanak Attack''.
 
==== Altri romanzi ====
La narrazione dell'ambiente dei "canachi" prosegue, dopo ''Kanak Sprak'' e ''Abschaum'', con ''Koppstoff. Kanaka Sprak vom Rande der Gesellschaft'' del 1998, in cui l'autore dà spazio e voce alle donne 'canache', per poi concludersi con la raccolta del 2001 ''Kopf und Kragen. Kanak-Kultur-Kompendium.''
 
Gli scritti successivi si allontanano un po’, almeno nel linguaggio, dal mondo duro dei canachi, ma non abbandonano mai del tutto il tema degli immigrati: ''Liebesmale, Scharlachrot'' (2000), romanzo epistolare, e i romanzi ''German Amok'' (2002; trad. it. 2008), ''Leinwand'' (2003) e ''Leyla'' (2006; trad. it. 2007), i quali hanno come comune denominatore protagonisti di origine turca.
 
Tra le opere successive ricordiamo i romanzi ''Liebesbrand'' (2008), ''Hinterland'' (2009), ''Ruß'' (2011), ''Der Mietmaler: eine Liebesgeschichte'' (2013) e ''Isabel'' (2014); tra le raccolte di racconti, ''Zwölf Gramm Glück'' (2004) e ''Rom intensiv'' (2007).
 
L'ultimo lavoro di Zaimoglu è ''Evangelio'' (2017), un romanzo che si sofferma sulla figura di Martin Lutero come eccezionale uomo del suo tempo, che al di là della severa religiosità che gli viene attribuita, sa mischiarsi con il popolo per trarre le parole più sincere per la sua traduzione della Bibbia e sa ricavare dalle tentazioni del diavolo la forza per continuare la tua opera teologica.<ref>{{Cita web|url=https://www.deutschlandfunk.de/feridun-zaimoglu-evangelio-ein-luther-roman-der-reformator.886.de.html?dram:article_id=386292|titolo=Der Reformator als Romanheld|autore=Christian Röther|lingua=tedesco|accesso=22 novembre 2018}}</ref>
 
== Elenco opere ==