Giardino Bellini: differenze tra le versioni
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[[File:Villa Bellini ingresso nord.jpg|thumb|Villa Bellini, ingresso nord da piazza Roma]]
[[File:Villa Bellini, vegetazione lato nord.jpg|thumb|left|La vegetazione rigogliosa sul lato nord]]
Dopo le aggiunte fatte all'antica villa settecentesca di proprietà privata del nobile [[Ignazio Paternò Castello]], il giardino venne aperto al pubblico nel gennaio del [[1883]] con la forma quadrangolare, rimasta pressoché inalterata. In posizione periferica all'inizio con la crescita del perimetro urbano è finito con l'essere situato nel centro storico della città, con l'ingresso principale sulla [[via Etnea]] e due ingressi ulteriori, uno ad est dove via Santa Maddalena diventa via Salvatore Tomaselli e uno a nord su piazza Roma; il giardino si estende su di una superficie di circa 71.000 m²<ref name="dipbot"/>.
L'ingresso da via Etnea avviene attraverso uno scalone, fiancheggiato da aiuole fiorite, che conduce ad un piazzale con al centro una grande vasca nella quale fino agli anni ottanta nuotavano dei cigni. Sulla collinetta che fa da sfondo alla vasca venne posto nella seconda metà del [[XX secolo]] un grande orologio, il cui quadrante è costituito da piantine sempreverdi. Sopra di esso trova posto la data "scritta" con piantine, che i giardinieri modificano giornalmente, che indica giorno mese ed anno.
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Alla sommità dell'altra vi era un caratteristico padiglione cinese in [[legno]] pregiato di ciliegio di forma circolare, costruito nel [[1869]] in quanto dono dell'imperatore della [[Cina]], in cui era ubicata al suo interno una [[biblioteca]]. Venne ricostruito in quanto deperitosi nel tempo ma venne distrutto completamente nel [[2001]] da un incendio (molto probabilmente doloso) e mai più ricostruito.
Un ampio piazzale dal terreno sabbioso al centro del giardino divide le due collinette: un tempo questo era il luogo nel quale sostavano le carrozze dei visitatori. Sul lato ovest una scalinata a tenaglia raggiunge la quota ove si stende il viale degli uomini illustri; alla sommità di essa è posto un [[Gnomone|orologio solare]] dodecaedrico che faceva parte dell'antico "Labirinto" del Principe di Biscari, opera dello studioso tedesco [[Wolfgang Sartorius von Waltershausen|Wolfang Sartorius]]<ref name="dipbot"/>.
Lungo i viali secondari sono poste statue, fontane, vasche, voliere e chioschi. Sul lato ovest, parallelo alla via Salvatore Tomaselli, si stende il viale degli "Uomini illustri" che è fiancheggiato dai busti, posti su colonne, dei maggiori personaggi rappresentanti le glorie della città<ref name="dipbot"/>.
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