Poggio Cinolfo: differenze tra le versioni

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;Palazzo baronale: Edificato con ogni probabilità nell'XI secolo, segnava il confine della [[Conti dei Marsi|contea dei Marsi]] e ancora oggi delimita i territori della [[Marsica]] e della [[Sabina]]. Detto anche palazzo Savelli o palazzo Coletti, nei secoli ha visto molte famiglie in capo alla proprietà: Mareri, Zambeccari e [[Savelli (famiglia)|Savelli]]. Successivamente il palazzo è stato ceduto ai marchesi Marcellini Marciani. Nel XVIII secolo [[Carlo VI d'Asburgo]] lo donò al marchese Ottieri, mentre gli ultimi suoi signori, insieme a tutti i possedimenti di Poggio Cinolfo, saranno i baroni Coletti. Nel suo interno il piccolo cortile, creato nel XVII secolo a seguito dei lavori di definitivo ampliamento del palazzo, è impreziosito da alcuni pilastri. Ci sono quattro piani, il seminterrato che veniva utilizzato per raccogliere l'acqua e per mantenere le derrate alimentari, il piano terra che ospitava cucine e servizi, il piano intermedio nobile e l'ultimo piano della servitù<ref>{{cita web|url=http://www.carsoli.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=61|titolo=Il palazzo baronale|autore=Terenzio Flamini|editore=Terre Marsicane|accesso=3 giugno 2018}}</ref>. Dall'aspetto possente e vetusto si presenta ancora come una vera e propria residenza<ref>{{cita web|url=http://www.confinelive.it/blog/il-fascino-del-castello-di-poggio-cinolfo-tra-realta-e-fantasia/|titolo=Il fascino del Castello di Poggio Cinolfo, tra realtà e fantasia|autore=Annamaria Cappelli|editore=Confine Live|accesso=3 giugno 2018}}</ref>.
 
 
;Palazzo Segni:
In via degli archi si trova il palazzo della famiglia Segni, conti originari di Firenze. Questo edificio svolgeva inizialmente solo le funzioni amministrative e agricole, finché nel secolo XVIII vi si stabilì un ramo della famiglia definitivamente.
La facciata, a tre livelli con un tre portoni, il principale con un mascherone di pietra scolpito sopra, è rivolta dalla parte interna del paese, ma il palazzo è strategicamente posizionato perché dalla facciata del retro, su Via Aginulfo, si può dominare l'intera pianura, quindi controllare le proprie terre.