Linciaggio di Jesse Washington: differenze tra le versioni

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m Il processo e il linciaggio: A parte la citazione nella sezione "Contesto", il nome Bernstein arriva un po' all'improvviso se non si precisa meglio chi sia. Sembrava quasi un/una testimone diretto/a
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== Il processo e il linciaggio ==
[[File:Lynching of Jesse Washington, 1916 (cropped).jpg|thumb|right|Jesse Washington penzolante da un albero dopo essere stato gravemente ustionato.]]
La mattina del 15 maggio, il tribunale di Waco si riempì rapidamente in attesa del processo: la folla era tale da impedire quasi l'ingresso di alcuni giurati. Dalle fonti dell'epoca risulta che fossero giunti più di duemila spettatori,<ref>{{Cita|J.M. SoRelle|p. 188|SoRelle2007}}, 2007.</ref><ref>{{Cita|C. Waldrep|pp. 66-67|Waldrep2009}}, 2009.</ref> prevalentemente bianchi, sebbene fossero presenti anche alcuni membri della comunità nera della città. Mentre Washington veniva condotto in aula, un uomo dal pubblico, che fu rapidamente sopraffatto, gli puntò una pistola contro.<ref name=SoRelle188-189>{{Cita|J.M. SoRelle|pp. 188-189|SoRelle2007}}, 2007.</ref> All'avvio del processo, il giudice intervenne per mantenere l'ordine, insistendo affinché il pubblico rimanesse in silenzio. La selezione della giuria procedette rapidamente, con la difesa che non contestò le scelte dell'accusa.<ref name=SoRelle188-189/> Nel suo libro sul linciaggio, la giornalista Patricia Bernstein asserì che nell'aula si respirava il clima di un "processo farsa".<ref>{{Cita|P. Bernstein|p. 63|Bernstein2007}}, 2007.</ref>
 
Al momento della dichiarazione iniziale, il giudice spiegò a Washington quali risposte avrebbe potuto indicare; il ragazzo mormorò qualcosa, probabilmente un sì, che fu interpretato dalla corte come una dichiarazione di colpevolezza. Dopo che il pubblico ministero ebbe illustrato l'accusa, la corte ascoltò le testimonianze dei membri delle forze dell'ordine e del dottore che aveva esaminato il corpo della signora Fryer. Quest'ultimo descrisse le cause della morte, ma non fece alcun cenno a uno stupro. Terminata la fase accusatoria, l'avvocato difensore si rivolse direttamente a Washington, chiedendogli se avesse commesso il reato. Il ragazzo rispose: «That's what I done <nowiki>[</nowiki>[[sic]]<nowiki>]</nowiki>» (''è quel che ho fatto'') e si scusò. Il procuratore capo, rivolgendosi alla corte, affermò allora che il processo si era protratto abbastanza, ottenendo un'ovazione dalla folla. La giuria, quindi, fu invitata a deliberare.<ref name=SoRelle188-189/>