Storia del campionato mondiale di calcio: differenze tra le versioni
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Riga 83:
Nel secondo turno del campionato la Svezia, umiliando i volenterosi cubani con un perentorio 8-0, batté i precedenti record mondiali sia di scarto-reti, sia di goal segnati da una sola squadra nella stessa gara – record detenuti da [[Campionato mondiale di calcio 1934|''Italia-USA 7-1'']] e da ''Ungheria-Indie Olandesi 6-0''; – tale primato sarebbe stato a sua volta battuto a [[Campionato mondiale di calcio 1954|''Svizzera ’54'']] (curiosamente proprio dai magiari). A Colombes, intanto, un'Italia in maglia nera resistette, imperturbabile, all'odio tutto politico dell'[[Stadio olimpico Yves du Manoir|''Olympique "Yves-du-Manoir"'']], e, con [[Gino Colaussi|Colaussi]] e una doppieta del solito Piola, mise fine con un 3-1 al sogno casalingo dei transalpini, ipotecando una nuova semifinale; la [[Nazionale di calcio della Francia|Francia]] fu così la prima nazionale ospitante a venire eliminata nel ''proprio'' mondiale.
Infine il 12 giugno, il Brasile e la Cecoslovacchia vicecampione in carica si esibirono in una gara a tal punto violenta, da passare alla storia come "''Battaglia di Bordeaux''": le ripetute risse fuori controllo portarono a ben
Le due semifinali si svolsero contemporaneamente il 16 giugno. Nella prima, disputata al [[Stadio Vélodrome|''Vélodrome'']], gli Azzurri punirono la supponenza dei sudamericani, presentatisi con l'assoluta convinzione di passare il turno tanto da avere prenotato in anticipo l'aereo per Colombes, e soprattutto da aver lasciato Leônidas e [[Elba de Pádua Lima|Tim]] a riposo proprio in vista della finale: stanca per la doppia impresa compiuta contro la Cecoslovacchia, la ''Seleção'' giocò invece alla pari solo il primo tempo, mentre nella ripresa l'Italia ne prese d'assalto la porta, andando in rete prima con Colaussi e poco dopo con un leggendario rigore calciato da [[Giuseppe Meazza|Meazza]] "a sorpresa" (e con l'elastico dei calzoncini rotto); il goal della bandiera di [[Romeu]] a 3 minuti dalla fine non risparmiò al Brasile la sua prima cocente sconfitta in sede mondiale, nota alle cronache come "''Paradinha''".
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